di Marcello Greco [user #21] - pubblicato il 07 novembre 2001 ore 15:07
Una chitarra che trova chiaramente la sua fonte di ispirazione
nella Ibanez RG, ma che non ha avuto lo stesso successo. Perchè? Ancora non
sono riuscito a darmi una risposta.
C'è da dire che la serie RGX è solo la più sfortunata di casa Yamaha,
visto che nemmeno le altre sono riuscite nell'intento di imporsi nel
mercato chitarristico. Solo la SG utilizzata da Santana ha fatto un po' di
storia, mentre la serie Pacifica si è rivelata una buona soluzione per
quanto rigurda il rapporto qualità-prezzo, ma nulla di più.
Ma torniamo alla RGX e poniamola a confronto con la RG Ibanez, che a mio
avviso costituisce la chitarra che più si presta a questa comparazione.
Rispetto alla RG ha il body in ontano, ma ciò non è sufficiente a
degradarla. Infatti l'ontano è un legno molto apprezzato dai chitarristi
rock. La fender lo impiega sui modelli di fascia alta, la Ibanez sulla JEM
7V (per citare due case) ma queste produzioni hanno convinto intere
generazioni di chitarristi, a differenza della Yamaha.
E non è nemmeno una questione di pick-up. E' pur vero che la qualità dei
trasduttori Yamaha non è eccellente, ma anche provando a sostituirli con
dei Di Marzio non porta a risultati molto soddisfacenti. I suoni rimangono
comunque freddi e lo strumento sembra essere quasi un estraneo per il
chitarrista. Mentre si sa che la chitarra, come ogni altro strumento, deve
diventare una parte del corpo aggiunta, deve essere tale da pemettere al
musicista di esternare tutto quello che ha dentro.
E' una chitarra con scarsa personalità.
Per spezzare una lancia a favore della RGX ritengo che comunque si tratti
di uno strumento affidabile, con dei buoni ponti (parlo di quelli su
licenza Floyd Rose) e con un buon rapporto qualità-prezzo.
Di recente la Yamaha ha messo sul mercato i nuovi modelli RGX con corpo in
tiglio e pick-up Seymour Duncan. Staremo a vedere (o a sentire....).