Chi mi segue su Internet o mi conosce personalmente sa che negli ultimi tre anni sono state più le foto che ho scattato che le note che ho suonato... ma la passione e la gas sono sempre lì, magari stipate in un angoletto del mio cuore, ma ci sono!
Più di un anno fa un mio collega di lavoro, che nutre una vera passione per le Belle chitarre, intese come oggetto di culto da esporre in casa come se fossero quadri di pittori famosi, mi dice di aver ordinato una Telecaster modello Merle Haggard signature... questa!
Ovviamente mi prenoto subito per farci un giro quando gli sarebbe stata consegnata. Passano alcuni mesi, poi molti mesi e alla fine credo siamo arrivati a sfiorare l'anno e mezzo, però ora la chitarra è nelle sue mani e, per un quarto d'ora, è stata anche nelle mie.
Non potendoci incontrare in una sala prove pensavo che l'avrei solo guardata o al massimo strimpellata da spenta ma poi ho pensato che se l'avessi attaccata al mio fido micro ampli Fender Mini Deluxe MD-20 non avrebbe fatto troppo chiasso e avrei potuto godermi sia suoni puliti che distorti.
Una volta aperta la custodia in brown tolex si viene colpiti dalla bellezza delle sfumature di colore del top e dal contrasto con il nero delle "ali". Presa in mano è il peso contenuto e il perfetto bilanciamento che la fanno apprezzare. Purtroppo si sente anche la finitura al poliuretano che in una chitarra da 4.400 euro stona un pò ma evidentemente per quella modesta cifra tutto non si può avere!
In ogni caso la chitarra è bellissima e le specifiche sono di tutto rispetto: blocco centrale di acero massello, ali in ontano, camere tonali, manico incollato in acero, top in acero laminato e marezzato, ponte moderno a sei sellette, meccaniche in madreperla, hardware dorato, pickup texas special e selettore a 4 posizioni per avere neck + bridge collegati in serie ma anche in parallelo.
Già da spenta la chitarra vibra che è un piacere ed ha un bel suono ma non bisogna aspettarsi l'apertura acustica di una gibson 335 o di una rickenbacker 360 per via del corpo più ridotto e dell'assenza delle buche. L'action dell'esemplare era bassa, bassissima, ma al proprietario piace così e comunque non ho notato alcun buzz... però per me è stato davvero difficile suonarla.
Ma veniamo ai suoni. Ovviamente il Fender Mini Deluxe è un amplino a transistor e un pò ridicolo per provare una chitarra di tale blasone però lo conosco molto bene e ci ho attaccato chitarre con altrettanto pedigree (rickenbacker 360, gibson les paul standard, fender '54 reissue stratocaster hardtail custom shop, fender telecaster 50 reissue japan w/bigsby) e autentiche ciofeche... beh, le ciofeche non suonano proprio mentre dalle chitarre buone il suono che esce è buono e la Merle Haggard ha passato la prova. Ho suonicchiato per dieci minuti in tutto ad un volume che non potesse risvegliare la curiosità del "corridoio" e pertanto non me la sento di recensire i suoni delle varie posizioni dei pickup però vi assicuro che sono rimasto molto impressionato da tutte le combinazioni classiche pulito/leggero crunch/crunch/hi gain e ho sempre apprezzato il costante retrogusto acustico garantito dalle camere tonali in qualsiasi combinazione sonora. I miei compagni di stanza, nonostante sia un vero scarpone sullo strumento, mi hanno fatto gentilmente capire che stavo perdendo tempo in quell'ufficio e che avrei dovuto fare il chitarrista... evidentemente il suono della chitarra doveva essere convincente!! :)
Qui potete ammirare la mia faccia da ebete che avevo quando ho imbracciato la chitarra appena estratta dalla custodia.