di aPhoenix90 [user #22026] - pubblicato il 11 giugno 2011 ore 19:25
L'immagine della pioggia con il sole, o quella del sole che penetra miracolosamente tra due nuvoloni nerissimi, mi hanno sempre trasmesso una sensazione di vuoto esplosivo. Avete presente quella sensazione di vuoto che sta per colmarsi in modo violento? Ecco, una roba simile. Bah... chissà perché.
Domani sarà una giornata intensa. Una di quelle giornate che se va tutto bene dà un senso a tutto quello che hai fatto finora, se va male invece se ne priva completamente. Ma comunque vada ti lascia delle emozioni forti.
La falsa casualità degli eventi (e la pericolosa tentazione all'autolesionismo :D) ha fatto sì che 'sta mattina trovassi alcune vecchie musicassette contenenti una varietà di lagnosissimi e italianissimi brani Pop degli Anni '80. Forse proprio perché mi attende una giornata esplosiva (o semplicemente perché sono un cretino), ho deciso di ascoltarmele. Bella roba, qualcuno dirà. E in effetti non posso dargli torto...
Però dal mucchio di arrangiamenti sintetici ed elettronici, sono emersi un paio di pezzi davvero niente male. Superclassici, ovvio, ma mi ha fatto molto piacere riascoltarli (anche perché ci vuol poco a mettersi in mostra all'interno di una playlist così schifosa! :D), dato che evocano piacevoli ricordi. Così ho deciso di scrivere il mio ottavo capitolo dell'Acoustic Pride.
Il primo brano è L'isola che non c'è, di Edoardo Bennato, il cui contenuto è noto a tutti fino alla nausea. Ho trovato però questa cover di Alex Britti che mi ha lasciato quasi senza fiato. Un'atmosfera leggermente diversa da quella prettamente (spaghetti-)dixieland di Bennato, ma altrettanto fresca e armoniosa. Colorata, tra l'altro, con qualche nota in più da uno dei più grandi chitarristi italiani. Perché sì, insomma, lo sappiamo che Britti ci sa fare con la chitarra... però ogni volta è una sorpresa. Molto bello l'assolo acustico al posto dell'armonica:
Il secondo brano è La leva calcistica della classe '68, di Ciccio De Gregori, pubblicata nel 1982. Il brano è inconfondibilmente gregoriano (!); la storia è, come sempre, quella di tutti noi. Qui la versione live del 1993, con un piacevolissimo sassofono finale:
Il terzo e ultimo brano è 'O 'Mericano, di Pino Daniele, tratto dall'album "Mascalzone Latino" (1989), che pare essere registrato in casa. Un brano in cui, a dispetto del titolo, si può assaporare un gustoso piatto mediterraneo. Qui la versione studio: