di aPhoenix90 [user #22026] - pubblicato il 21 luglio 2011 ore 21:09
Storia di una band immaginaria.
A scanso di equivoci: i Love Fist non esistono.
La band scozzese hair metal sarebbe frutto della fantasia (immensa almeno quanto pericolosa...) della Rockstar Games con l'obiettivo di rimpolpare la playlist della stazione radio (anch'essa immaginaria) V-Rock, all'interno di un notissimo e pluripremiato videogames di azione. Assumono un ruolo abbastanza marginale nella storyline del gioco, ma si possono notare abbastanza facilmente alcuni irresistibili cameo nei sequel dello stesso. In base ai quali, tra l'altro, è possibile ripercorrerne la carriera.
Siccome sono ufficialmente in vacanza (non ho quasi un cazzo da fare) e siccome facendo pulizie sono misteriosamente spuntati fuori i vecchi e polverosi videogame da sotto il letto (ricordate quando dicevo che guardare sotto il letto può riservare delle sorprese...?) mi è tornato in mente questo particolare della saga di GTA (massì lo dico, tanto...), e mi andava di raccontarvelo.
Scoperti dal produttore (fittizio pure questo) plurimiliardario Kent Paul nel 1982, i Love Fist sono investiti da un successo crescente che li porta ad essere nel 1986 una delle più importanti band hair metal del panorama musicale mondiale. Per rendere credibile quest'affermazione, gli autori hanno creato una sorta di preciso miscuglio tra le pietre miliari dell'epoca, come Mötley Crüe, Twisted Sister, Iron Maiden ma anche i più recenti Guns'N'Roses.
La band formata da Jezz Torrent, Willy, Dick e Pearcy, quindi, cavalca l'onda del successo per quasi un decennio. Memorabile lo "Steel Heart Stone Cold Prostate Tour" del 1986, che ha consacrato indiscutibilmente la band con incassi record.
Alla fine del decennio entrano progressivamente in una fase di declino, arrivando nel 1992 alla rottura interna che vide allontanarsi Willy il bassista. Ridotta a trio, nello stesso anno la band fa uscire "Clear the Custard" con la vana speranza di ritornare in cima alle classifiche: l'album fu un flop pazzesco.
Un inaspettato revival li colse nel 1998, con un azzeccatissimo tour (tra i casinò di "Las Vegas" e altri "parco giochi" per adulti) che rilanciò l'immagine ormai sbiadita della band.
Va sottolineata la componente curiosa (ma neanche poi tanto...) della band, data dagli infiniti riferimenti sessuali: i nomi dei tre componenti "Willy, Dick, Pearcy" sono chiaramente dei "soprannomi" del sesso maschile nello slang inglese, mentre Jezz Torrent, pronunciato con accento scozzese diventa "Jizz", "seme" in slang. Il loro repertorio vanta (mai termine fu più improprio...) cinque album studio:
Dogs on Heat
Fat Chicks All Day All Night (che include la canzone Down, Down, Down, parodia di "Girls, Girls, Girls" dei Mötley Crüe...)
Devil's Own Band
The Number of the Breast (palese parodia di "The Number of the Beast" degli Iron Maiden...)
Clear the Custard
Va be', visto che ormai ho intrapreso la strada del libero cazzeggio, forse la cosa più importante è data dal fatto che le voci dei membri della band furono prestate da Kevin McKidd (Jezz Torrent), Mark Hanlon (Willy), Peter McKay (Dick) and Russel Foreman (Percy), personaggi tutto sommato abbastanza noti. Le canzoni furono scritte da Allan Walker, Paul Mackie, Trevor McDonald, Dr. Boogie and Craig Conner ed eseguite da Andy Thomson, Mark Farquhar, Neil Mchaffie, Trevor McDonald and Paul Mackie.
Tra i vari successi in carriera, (per fortuna) solo un paio sono facilmente reperibili in rete. Eccoli:
In definitiva, da quanto potete vedere, leggere e sentire, i Love Fist non sono altro che una grossa parodia delle band metal di fine anni '80. Parodia architettata nei minimi dettagli e realizzata decisamente bene.