ES339 Custom Shop……
Ebbene si! Non ho saputo resistere alla GAS e dopo un periodo di sana resistenza e meditazione sul da farsi, la prima settimana di aprile, mi son tolto la soddisfazione di comprarmi la ES 339….1345.00 euro.
Li per li in negozio,durante quei 10/15 minuti di prova (purtroppo era l’unica disponibile), gasato e contento di come suonasse, ebbi il modo di valutarla sommariamente, ma una volta a casa, nei giorni successivi con calma, alcune caratteristiche, piano piano sono emerse.
Mi sembra che sto modello riscuota un discreto interesse tra gli Accordiani, quindi mi son permesso di scrivere questo articolo, probabilmente un po’ lungo, chiedo scusa, che nasce dall’osservazione più da vicino dello strumento e di fare qualche valutazione.
Sia chiaro che ciò che leggerete sono solo le mie impressioni sullo strumento da me acquistato, fermo restando il fatto che in generale, la es 339 è un ottimo strumento, bilanciato nelle forme, ben suonante e concepito con intelligenza, ma che come ogni prodotto è perfettibile ed alcuni aspetti devono esser presi in considerazione, anche quelli apparentemente banali .
Custodia – da quanto ho potuto osservare è nello standard della casa, dentro, a parte la chitarra ci sta poco o niente. Uniche differenze con le altre custodie gibson sono il logo dorato ed il vellutino viola scuro e figo dell’imbottitura, al posto del peluche. Però ho visto custodie migliori per chitarre più economiche.
Dotazione – C.o.A. , pre pack checklist datata 03/03/11 e chiave serratura della custodia. Nessun manuale d’uso ne chiave per il truss-rod, Ho contattato il customer care di gibson per avere spiegazioni e nel giro di un paio di giorni mi hanno gentilmente risposto che da due anni hanno deciso di non fornire il “truss-rod wrench” per evitare che il cliente possa danneggiare il manico, come del resto è successo ad alcuni incauti clienti,( uh! che senso di protezione…) e che mi avrebbero comunque spedito subito il manuale d’uso generico poiché non esiste per il mio modello specifico; mi hanno anche consigliato di rivolgermi a stewmac per la chiave in questione. Passano un paio di giorni e mi arriva dritto dritto dall’olanda il libretto “gibson u.s.a.” per le solid body. Nulla di grave, mi aspettavo però il generico “gibson memphis” che è in rete… va beh, ci ho provato.
Finitura – antique red, molto bella ed altrettanto delicata, basta un niente per graffiarla. La zona del reggicinghia al manico si è segnata leggermente con una cinghia in similpelle della gibson. Il problema della delicatezza della finitura “lacquer” però è cosa piuttosto nota e vale per qualsiasi marchio, ma questa è veramente delicata…. Ah!occhio agli stands di tipo a”compasso”, l’appoggio che va sul retro del body, se di plastica dura, può lasciare il segno. Se ne avete uno ricopritelo con qualcosa di morbido.
Bleeding presente lieve, in 3 punti… L’unicità della chitarra assicurata. Anche la mia epiphone wildkat coreana ce l’ha il bleeding ma costa 300 euro scarsi… unicità a basso costo?… o stesso fornitore di nastro adesivo economico?…. Da segnalare un lievissimo e trascurabile difetto di stesura vernice nella zona di giunzione del manico al corpo.
Manico, tastiera e ponte – 30/60 quasi perfetto. Io non ho mani grandi e lo trovo confortevole, facile, ben proporzionato.Molto bello il palissandro bruno rossastro della tastiera anche se andrebbe nutrito un po’. Action al 21° mi6° 2.3 mm , mi1° 1.5mm buzz praticamente inesistente se suonata umanamente.Corde ben spaziate e centrate sulle espansioni dei magneti. Capo sintetico (personalmente l’avrei preferito in osso) forse troppo bianco per stare in tono “antique” ma è fatto abbastanza bene;suonando a volte accade che il mi cantino scivola verso il bordo del manico a circa metà tastiera (corda 0.010 su scala 24.75?) con scalatura 0.48-0.011 va meglio. La finitura nitro sul dorso però si poteva evitare (avrei preferito una “open pore”) perché nonostante io abbia le mani molto secche, dopo un po’ che suoni la patina untuosa è garantita. Ponte classico tune-o-matic ABR1, che piaccia o no, l’intonazione comunque è perfetta; stoptail regolato al minimo, con corde ben angolate rispetto al top
Suono,Pickups & wiring – La chitarra da spenta, ha un buon volume, suono piacevole, vibra bene ed ha un buon sustain. Ottimi i ‘57 classic in dotazione,il pickup al manico, osservato lateralmente non è parallelo alle corde; attacco e timbro mi hanno colpito favorevolmente da subito. I pots del volume lavorano tra 7 e 10; il Memphis tone circuit funziona ma mi sembra meno efficace col selettore in posizione centrale, questa è la prima gibson che possiedo e non posso fare paragoni. Se seleziono entrambi i pickups cambia la scala di utilizzo dei pot, che va da circa 2.5 a 10…… sono ignorante ed incuriosito, qualcuno può dirmi se è tipico di questa circuitazione o delle gibson in generale? Ovviamenta mi sono astenuto dallo smontare la circuitazione coi componenti, do per scontato che siano di qualità. Ah dimenticavo, le manopoline dei pot sono le stesse identiche della epiphone, una delle quattro ha un po’ di gioco. Stesso fornitore anche qui?...
Meccaniche – gibson deluxe, qui arrivano le dolenti note e dopo tutto,un po’ di delusione. Sono molto belle, ma per me sono troppo morbide e mi sono accorto che l’accordatura non teneva un gran che. Erano i primi giorni che avevo la chitarra, provai a smollare la tensione e fare lo stretching alle corde… che al “C.S.” non era stato fatto in alcun modo, notai dispiaciuto che sol, si e mi cantino, presentano alcune zone annerite come fossero vecchie (notare la data checklist: 03/03/11). Così dopo tre o quattro stretching, nei giorni successivi, notai che la tenuta che, anche se migliorata, non era stabile per più di 30 min. di uso normale con solo qualche bending. Levando le corde e a meccaniche libere mi accorsi che i dadi esagonali che fissano le meccaniche alla parte superiore della paletta erano tutti morbidi, e dovetti serrarli da ½ a ¾ di giro ognuno senza forzare ovviamente! Montate delle corde nuove, effettuato stretching ecc.ecc. , la situazione sembrò leggermente migliorata ma non ci siamo. Convinto che il ponte in questo caso, non ha particolari responsabilità, ho provveduto a sostituirle con delle grover nickel (ricambio gibson) che si sono rivelate decisamente migliori. Ho notato in rete che questo è un problema comune a molti utilizzatori di chitarre gibson e proprio non va bene.
Altri inconvenienti – Durante i primi giorni suonando ho notato che il pick-guard se toccato con le dita produce un rumorino di scarica elettrostatica che esce dall’ampli e se do un po’ di gain, sfregando la mano lungo il dorso del manico si sente un lieve fruscio nessuna scarica o corrente percepita dalle mani toccando o sfiorando lo strumento su corde, ponte o tail piece, quindi escludo pericoli, ma è una cosa antipatica, inoltre la chitarra trattiene la polvere ovunque, maledette cariche elettrostatiche! Rimedio provvisorio: pickguard ricoperto con pellicola adesiva nera lucida fissata solo lungo i bordi, (ma quasi quasi lo tolgo…). Ho avuto poi il dubbio che la chitarra non fosse correttamente a massa, però pensando un attimo, questo inconveniente potrebbe essere correlato all’umidità relativa nell’aria che nei giorni successivi all’acquisto era molto bassa (25-30%). Questo mi ha portato a “condizionare” custodia e strumento con l’umidificatore, lo si fa con gli strumenti acustici, quindi non farà certo male! Un altro rimedio funzionante contro lo sporco, consiste nel pulire la chitarra con “pronto antistatico” anziché il solito polish con cera, la polvere trattenuta è quasi nulla.
Se è questo ciò ci si aspetta da una chitarra che esce da un “C. S.“, allora va tutto bene, ma onestamente si poteva fare di meglio. Posso accettare alcune imprecisioni dovute alla manualità, delle corde non di prima scelta, un po’ di meno un pickguard elettrostatico, ma ste meccaniche scadenti dato il “blasone”del marchio proprio non sono accettabili. Non mi addentro inutili in paragoni con altri “C.S.”,però una considerazione sulla qualità è doverosa. Per me il concetto di qualità non è assoluto (per quanto sia legittimo pretenderla, spendendo dei bei soldi per uno strumento), ritengo più importante che almeno ci sia una “qualità percepita”, considerando che quando si comincia ad usare un nuovo strumento, bisogna capirlo, si deve instaurare una sorta di simbiosi, ci sono di mezzo delle aspettative che una volta soddisfatte, certi “difettucci“ finisci per non farci più caso Però che la es 339, e qui lo ripeto, che è complessivamente un’ottima chitarra seppur con margini di miglioramento, non resta accordata, non è cosa da poco, penso che perdersi per 20-30$ di differenza sul costo delle meccaniche non ha senso neanche per la economica melody maker.
Concludendo, spero che la mia esperienza possa essere di aiuto a qualcuno, per focalizzare meglio l’attenzione su alcuni aspetti ed a mantenere un minimo di lucidità nel caso in un attacco acuto di GAS porti dritto davanti a una es 339. Io, la mia, dopo tutto,riesco comunque ad apprezzarla per quello che è, e me la godo!
Un saluto a tutti.