A dire il vero, un costo c'é stato; una decina di migliaia di lire, c'erano ancora, per acquistare, in un noto mercato domenicale romano, una vecchia acustica Clarissa. Non che ne avessi bisogno, però la GAS si manifesta anche in questo. Lo strumento, una volta montate le corde e nonostante avessi limato il ponte fino al massimo consentito, risultava però quasi insuonabile ed é rimasta in soffitta fino ad un mesetto fa, quando ho deciso di trasformarla in resofonica ad uso prettamente slide, a condizione di usare solo quello che avevo a disposizione e senza spendere un euro. Alla fine é uscita fuori: sia chiaro che siamo al limite dell'accrocco, però, nonostante non abbia moltissimo volume, é molto divertente da suonare; a parte la mia tecnica zappiana (non mi riferisco allo zio Frank) e nonostante abbia cominciato ad usare un'accordatura aperta in sol da pochi mesi (cosa mi sono perso!), mi ci diverto...Ci rimane da mettere una copertura metallica sopra quella specie di risuonatore...O forse la lascerò così...Ah, dimenticavo...Il suono elettrificato, pulito o distorto che sia, trovo che non sia per niente male, anzi... P.S. Questo ed i miei precedenti lavori sono stati ispirati da accordiani che in precedenza hanno trattato l'argomento guitar box e chitarre resofoniche; questo per ringraziare la redazione di Accordo e tutti coloro che intervengono con le loro esperienze e conoscenze, (didattiche, tecniche ed altro) . |