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Un arcobaleno di Violin Bass da Höfner
Un arcobaleno di Violin Bass da Höfner
di [user #116] - pubblicato il

Höfner, grazie alla sua nuova divisione di alta liuteria Gold Label, ha deciso di ridisegnare completamente i suoi Violin Bass, scrollandosi di dosso la finitura sunburst e offrendo una gamma di colori pensata per i giovani musicisti, unita alle configurazioni elettroniche più disparate e meno convenzionali.
Höfner, grazie alla sua nuova divisione di alta liuteria Gold Label, ha deciso di ridisegnare completamente i suoi Violin Bass, scrollandosi di dosso la finitura sunburst e offrendo una gamma di colori pensata per i giovani musicisti, unita alle configurazioni elettroniche più disparate e meno convenzionali.

Il Violin Bass, modello di punta della produzione di bassi elettrici Höfner, è divenuto famoso anche come Beatle Bass, grazie all'immortale associazione con il bassista dei Beatles Paul McCartney. Forse è proprio grazie all'indelebile immagine di Macca con in braccio il suo Violin Bass sunburst, che tale finitura è da sempre quella più gettonata.
Oggi Höfner intende scrollarsi di dosso con forza l'associazione univoca con il sunburst, decisa a "svecchiare" il Violin Bass attraverso una serie di bassi elettrici prodotti dai liutai del laboratorio Gold Label.
Gli strumenti Gold Label rappresentano il meglio della produzione Höfner, con cura artigianale e materiali di prima scelta. I nuovi Violin Bass si ripromettono di coniugare la qualità del made in Germany con un look giovane e allegro, pensato per le nuove leve e per i generi musicali moderni.
Mentre le caratteristiche costruttive alla base dei Violin Bass restano immutate, per conservare il feeling dello strumento, le basse frequenze tonde e definite e lo shape senza tempo, le finiture disponibili per i nuovi bassi arrivano a quota sei, tutte sgargianti e gloss.
I bassi saranno dei colori Lime Green (verde), Party Pink (rosa), Royal Blue (blu), Wine Red (rosso), Chrome Yellow (giallo) e Raven Black (nero). Le colorazioni avvolgono interamente i body e continuano lungo il manico e sul retro della paletta. La parte frontale, invece, resta sempre nera con logo dorato.
Un binding bianco aiuta a definire i contorni dei coloratissimi bassi, che non rinunciano a tratti essenziali quali lo zero-fret, il ponte con tailpiece da archtop e la targhetta dei controlli fissata sull'estremità più bassa del body, in versione destrorsa o anche mancina.

Un arcobaleno di Violin Bass da Höfner

Si amplia notevolmente, invece, la scelta delle configurazioni elettroniche. I liutai tedeschi offrono modelli con due pickup Hofner tipo Toaster, ovvero con cover metalliche e le caratteristiche linee trasversali incise in nero a ricordare, per l'appunto, un tostapane. Disponibili anche le versioni con pickup Staple, ovvero con viti per le regolazioni e sottili poli rettangolari a vista attraverso la copertura metallica.
Decisamente meno convenzionale è la configurazione a tre magneti, che miscela l'utilizzo di uno Staple al ponte e due Toaster a ridosso del manico, di cui il centrale più vicino al manico che al ponte.
Il Violin Bass a tre pickup è disponibile solo nella finitura Royal Blue e promette di unire in un unico strumento sia le sonorità del vecchio modello Cavern, con due pickup in direzione del manico, sia quelle dei modelli più attuali, con un pickup al manico e uno al ponte.

Un arcobaleno di Violin Bass da Höfner
bassi elettrici hofner violin bass
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Hofner Gold Label
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Sarà ma io......
di FBASS [user #22255]
commento del 12/06/2013 ore 10:56:14
Preferisco tenermi il mio vecchio Hofner Violin Bass mod. 500/1 del 1967, con i suoi due potenti monobobina a sbarra; rimpiango solo di aver data via in permuta, ma per una Jaguar Coustom Fiesta Red del 1966, insieme ad un basso Dinacord a tre pickup, nel 1976 il mio ancor più vecchio Violin Bass Cavern del 1961, quello con i due pickup a cover metallica cromata, non forata ed entrambi con la scritta Hofner in un rombo, posizionati vicino al manico, con fondo piatto e scritta in stampatello maiuscola verticale alla paletta, comperato da un collega di Reggio Emila per lire 10mila meno di due anni prima, comprensivo di fodero in cartone, ma allora non esisteva il deleterio fenomeno della "Vintage Mania", Ciccio il Napoletano.
Rispondi
BLEAH !
di robogg [user #204]
commento del 12/06/2013 ore 11:27:57
BLEAH !
Rispondi
non riesco a suonarlo perche' ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 12/06/2013 ore 16:29:56
non riesco a suonarlo perche' pesa troppo in "testa", ma mi piace molto, esteticamente e come suono... e sono belli pure questi nuovi....
Rispondi
Belli sono belli, ma a ...
di zabu [user #2321]
commento del 12/06/2013 ore 20:09:07
Belli sono belli, ma a pensare che negli anni '60 erano l'alternativa economica ai costosi strumenti americani... Le normali riedizioni made in Germany già costano un bel po', non oso immaginare questi Golden Label!! Comunque strumenti particolari, ma dal suono inconfondibile. Io ho un 500/1 del '68 che mi piace molto.
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hanno dimenticato quello a strisce ...
di gwynnett [user #9523]
commento del 13/06/2013 ore 08:10:26
hanno dimenticato quello a strisce e quello a pois

mi chiedo come si faccia non a presentare, ma soltanto a pensare delle brutture del genere
il discutibile gusto estetico teutonico è del resto cosa nota

questo strumento, l'originale degli anni 60, non suonava, era quasi impossibile intonarlo, l'accordatura risultava molto precaria e bisognava fare attenzione a mantenere le corde nelle loro sedi
era inoltre sbilanciato come distribuzione di pesi ed il suono cadeva nella più assoluta normalità se non al di sotto

personalmente, come bassista e cantante in un gruppo che eseguiva molti brani del celebre quartetto, fui costretto a rivenderlo nel 66 adottando un Precision che cambiò radicalmente il mio modo di suonare, essendo meccanicamente diverso e molto valido sia nell'action che nel suono

recentemente ho ricomprato l'Ofner, non so se per nostalgia di un periodo felice o solamente perchè quel giorno non avevo nulla da fare ed è sempre in bella mostra qui in casa facendosi apprezzare per la sua estetica e per niente altro

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Re: hanno dimenticato quello a strisce ...
di zabu [user #2321]
commento del 13/06/2013 ore 21:46:15
Mi sento in dovere di spezzare una lancia a favore degli Hofner. Con un buon setup un violin bass e' uno strumento molto valido, con un suono molto caratteristico ed inimitabile per altri bassi. E' chiaro che difficilmente risulterà il basso principale per un bassista, sicuramente un fender ha una versatilità molto maggiore. Penso che la cattiva fama di questi strumenti sia dovuta a due fattori in particolare: 1) e' uno strumento difficile da settare anche a causa del ponte mobile 2) Alcuni esemplari degli anni '60 (ma non tutti) accusavano dopo un po' di tempo un lieve cedimento del top, come avviene anche nelle chitarre acustiche. Cio' portava al modificarsi dell'angolo di inclinazione del manico. Questa cosa rendeva spesso gli strumenti difficili da suonare a causa dell'action molto alta che si veniva a determinare. In caso il problema era/e' risolvibile con un reset del manico: non e' una riparazione economicissima ma funziona bene.
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Re: hanno dimenticato quello a strisce ...
di gwynnett [user #9523]
commento del 14/06/2013 ore 07:46:42
rispetto la tua idea ed apprezzo il tuo modo gentile di porla ma rimango tuttavia fermo nella convinzione che il violin bass sia uno strumento impraticabile nell'uso comune di un musicista

sulla qualità e sulla particolarità del suono potrei concordare, ma sempre con molte riserve e vorrei ripetere che fui costretto a vendere quel tipo di strumento in un momento in cui i Beatles e McCartney in particolare erano il centro del mondo

è anche vero che il mio Hofner di allora era l'originale e se i nuovi richiedono messe a punto maniacali i vecchi avevano bisogno di un liutaio non per suonare bene ma solamente per suonare

è vero quello che dici a proposito del cedimento del top e ricordo che dopo soltanto tre mesi il mio aveva cominciato ad incrinare quella parte comportando una ulteriore svalutazione dello strumento
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A uno che mise il battipenna a specchio sul Precision gli hanno fatto una statua...
di p-bass [user #12760]
commento del 03/10/2013 ore 18:59:
... quindi un Hofner colorato non mi pare tutta questa eresia.

Per poter apprezzare e suonare un Hofner occorre il rispetto di alcuni requisiti fondamentali:

- non avere le mani di uno scaricatore di porto (come per tutti i bassi a scala corta);
- non essere Larry Graham (o peggio che mai credere di esserlo);
- non essere Flea né un punkettone (il basso si scasserebbe al primo salto sul palco);
- non aspettarsi il suono di un Fodera o di un "maionese" che costano quanto un'automobile;
- montare le corde Hofner flatwound;
- usare in maniera appropriata la sua piccola consolle, possibilmente in configurazione McCartney (pickup al manico), e questo non tutti lo capiscono; quindi lo vendono e poi lo sentono suonato come si deve con tonnellate di low ends e sbiancano.

In ogni caso funziona alla grande anche in mano ai virtuosi: provate a sentirlo con Ralph Gauck o Chris Wood, poi ne riparliamo...
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