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Marshall MG 50 DFX
Marshall MG 50 DFX
di [user #18743] - pubblicato il

Quando il mercato di divide tra puristi della valvola e sperimentatori del digitale, il buon vecchio transistor rischia di scomparire, ma alcuni evergreen non passano mai di moda. L'MG50DFX mira a tenere alto il nome dei Marshall a stato solido.
Quando il mercato di divide tra puristi della valvola e sperimentatori del digitale, il buon vecchio transistor rischia di scomparire, ma alcuni evergreen non passano mai di moda. L'MG50DFX mira a tenere alto il nome dei Marshall a stato solido.

In un mondo che ormai pare dividersi tra "valvole valvole solo valvole" e simulazioni digitali sempre più realistiche e fantascientifiche, c'è ancora chi si affida al buon vecchio transistor. Per tanti motivi, tra cui spiccano economicità, praticità, semplicità e immediatezza d'utilizzo. Gli amplificatori a transistor "normali", senza grossi effetti speciali e con potenze adatte all'uso live, stanno diventando piano piano una parte minore nei cataloghi dei grandi produttori. Ma per fortuna, essendoci ancora una richiesta, ogni casa importante almeno una linea con questa caratteristiche la sta mantenendo.
L'ampli in questione è un Marshall, nello specifico un MG 50 DFX.

Marshall MG 50 DFX

Dico subito che ci cerca il suono Marshall dovrebbe rivolgersi ai valvolari della storica casa inglese. E poi, qual è il suono Marshall? Tra il Plexi e un Jubilee c'è qualche differenza! In ogni modo, questo della Marshall ha l'estetica, una abbastanza tipica risposta dei controlli dei toni, robustezza e solidità costruttiva. E sicuramente il suono aggressivo.
Andiamo avanti. L'ampli, fabbricato in India, è un 50 Watt con cono da 12 pollici, costruito su indicazioni della casa. Il suono è abbastanza tarato sui medi, bene (almeno per me). Il peso è di 16 chili, non pochi per un 50 watt a stato solido, ma come dicevo la struttura è molto solida, robusta. Inoltre l'ampli è un closed back, quindi c'è ulteriore materiale che appesantisce l'apparecchio (e che ne influenza il suono).

Abbiamo due canali con equalizzazioni separate (ottima cosa) e un master volume: specie nel clean, l'utilizzo del gain e del master volume ha influenze sensibili nel suono. Nel canale distorto si ha il controllo del contour in sostituzione dei medi.
Il pannello è completato da una piccola sezione effetti. Un controllo ci fa scegliere tra chorus, chorus più delay, delay e flanger, un potenziometro ne gestisce il volume e chiude il tutto un (davvero efficace) riverbero. Tutti gli effetti sono digitali. Un pulsantino ci ingrossa leggermente il suono generale. Si ha infine, sempre sul pannello anteriore, una presa per la cuffia che funge anche da line out fortunatamente "emulata" e direi anche benino. Possiamo quindi mandare il segnale direttamente dall'amplificatore a mixer, cuffie, registratori in maniera abbastanza credibile.
Sul retro, le classiche prese send & return, connettore per footswitch, ingresso per CD/MP3 ed è visibile una bella ventolina che si occupa di raffreddare la sezione finale dell'amplificatore.
Questo MG è molto silenzioso, la ventola si sente un pochino se non si suona, ovviamente il suo rumore non è percepito dal cono. Neanche con gli effetti interni inseriti si hanno fruscii e ronzii.

Andiamo al suono, che è poi il motivo principale che mi ha convinto a prenderlo.
Il pulito ha le caratteristiche che cercavo: abbastanza grosso e non chiarissimo, soprattutto con le Les Paul style (siamo lontani, per fare un paragone, dal Frontman 65). È forse la parte più "Marshall" dell'ampli.


I controlli non daranno mai grosse rivoluzioni sonore, pochi suoni, ma molto utilizzabili. Chi è in cerca di un ampli per fare funky o country potrebbe avere un po' di difficoltà. La cosa che mi interessa maggiormente è che risponde benissimo a pedali esterni, anche per via della sua silenziosità. Il volume è notevole ma soprattutto gestibile, si può suonare anche a volumi davvero bassi, non ci sono problemi, sia per il pulito sia per il distorto. Giocando con il gain e il master volume, si possono avere delle sfumature carine, non sufficienti da entrare nel territorio crunch ma per aumentare spessore del suono e risposta dinamica.



Il distorto. Meno versatile di altri concorrenti (leggi Peavey, Envoy o Bandit e in parte Laney LV-Tube Fusion), ha difficoltà con i bassi livelli di gain. Già sul "2" si ha un crunch bello sostenuto, specie con gli humbucker. Non consiglierei questo ampli a chi ci va molto piano con il gain e non vuole utilizzare unità esterne sul canale pulito.
I suoni più sostenuti sono a mio giudizio molto belli. Pochi, ma efficaci. Si arriva al "finto" thrash metal grazie al controllo del contour, ma i suoi territori secondo me sono altri, tipo un bel rock energico, hard rock classico, in parte rock blues (specie con i single coil). Il sustain e la compressione naturale lo rendono efficacissimo per le parti solistiche e nonostante le mie riprese (sicuramente poco professional) magari non lo mettano in evidenza, la pienezza timbrica nelle ritmiche c'è tutta.



Un mio paragone rispetto ai concorrenti (cito i più diffusi): il Fender Frontman ha dei puliti decisamente migliori, ma di contro è poco gestibile a bassi volumi e la distorsione è meno efficace. Il Peavey Envoy 40 watt ha maggiore versatilità sia sul pulito sia sul distorto, una migliore uscita emulata, ma ha un cono da 10 pollici ed è un po' più rumoroso. Non possiede inoltre le prese send & return. Il Peavey Bandit ha il cono da 12 e il S&R, ma potrebbe creare dei problemi in caso di trasporti continui, data la sua mole.

Come sempre, quanto detto va sempre inquadrato nella sua fascia di prezzo. L'ampli ovviamente non ha la dinamica e la complessità timbrica di un boutique da 4mila dollari, ma con dovuta sapienza nelle regolazioni, per un utilizzo casalingo, in sala prove e nei classici live da pub (dove il rumore dei bicchieri e le urla degli avventori  non è che poi fanno apprezzare le sfumature delle valvole e dei coni ricamati a mano) è secondo me perfetto. Ha tutto quello che serve per suonare in autonomia, dà tante soddisfazioni con pedali esterni.
La serie MG è forse un pochino più costosa dei concorrenti: credo che, oltre magari il nome, la solidità costruttiva abbia la sua influenza. In ogni modo, gli MG sono molto presenti nel mercato dell'usato.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Marshall MG 50 DFX
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