Mio padre era un personaggio particolare. La sua attenzione veniva attirata anche da cose che in realtà non gli interessavano assolutamente. Non amava il calcio, ma se saltando da un canale all'altro, vedeva dei giocatori far bene il loro mestiere (niente numeri da circo eh), smetteva di fare zapping e seguiva tutta la partita sino alla fine.
Con la musica era ancora più attento. Non preferiva nessun genere in particolare, semplicemente amava la musica suonata bene (con me ha ascoltato qualsiasi cosa). E proprio questo suo "suonata bene" ha cambiato il mio modo di sentire e fare musica. Ero ancora ragazzino, boh, forse 13 anni. Suonavo chitarra, batteria e piano. Lui era in sedia a rotelle a causa di un incidente, per cui avendo una casa su più piani (e guarda caso gli strumenti erano in quello più alto) non potevo fare il classico ragazzino che convince il padre a seguirlo nella sua stanzetta a sentire le sue "prodezze". Mi attrezzavo per quanto potevo nel portare i miei strumenti (batteria compresa) in camera sua.
Mi ricordo che mi lasciava suonare sino alla fine poi mi diceva: non usi la punteggiatura! Ero ancora piccoletto per arrivarci. Mi chiedevo, come cavolo faccio a mettere una virgola tra una nota e l'altra. Poi ho capito che riprodurre un pezzo è una cosa, suonarlo è un'altra...
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