Accordo: PianoArc

Chi conosce i Dream Theater o ancora più nello specifico Jordan Rudess, avrà già visto il suo avatar suonare all'interno di un piano virtuale perfettamente circolare. Beh, c'è qualcuno che l'ha realizzato nel mondo reale.

Niente a che vedere con Jordar Rudess, almeno per il momento. L'unico tastierista a essere in possesso di PianoArc è Brockett Parson, tastierista di Lady Gaga. Il modello in suo possesso è un controller MIDI chiamato per l'occasione "Brockettship".
PianoArc prevede una struttura in legno circolare il cui compito è anche quello di ospitare tre tastiere da 88 tasti ciascuna e un'area composta da altri 28 taasti he fungono da control section. In tutto, un totale di 292 tasti. Si aggiungono a questi un pitch bend/modulator per ogni tastiera in modo tale da poter gestire i parametri loro collegati da qualsiasi punto del controller.

I tasti, la cui risposta - a dire del produttore è una via di mezzo tra quella di un grand piano e un synth - sono in legno. Il loro peso e la loro resistenza è customizzabile. La loro forma è stata adattata in modo ottimale alla struttura decisamente particolare dello strumento.

Disponibili inoltre input per il pedale di espressione e del sustain e connessioni USB e MIDI.
E' naturalmente previsto uno stand personalizzato che consente (oltre di sostenere quello che per il produttore è un enorme peso dato dal controller) un inclinazione di 50° nei due lati.

Nessun display o dispositivo che consenta di avere un feedback da parte del computer e quindi dal plug-in cui è connesso.

Per conoscerne il prezzo, è necessario chiedere un preventivo all'azienda dettagliando quanto più possibile le proprie necessità (action, controlli, finitura, mesi entro i quali si intende entrare in possesso dello strumento e varie ed eventuali).

L'idea sembra interessante, certo non è particolarmente pratica per quanto riguarda il peso dello strumento e la modalità con la quale l'utilizzatore prende posizione. Salvo che non si intenda farsi calare dall'alto, sarà necessario infilarcisi da sotto. Diciamo che non sarebbe il più glorioso degli ingressi in una serata dal vivo.