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PRS: le SE sempre più vicine alle Core nel 2017
PRS: le SE sempre più vicine alle Core nel 2017
di [user #116] - pubblicato il

Paul Reed Smith aggiorna tutta la gamma orientale Student Edition con appunti estetici e costruttivi mirati a rendere le entry level ancora più in linea con la produzione americana di fascia alta. Top in acero massello e nuovi pickup si affiancano a cinque modelli signature e due bassi.
La serie SE, cioè Student Edition, si compone di chitarre di fascia media dedicate da PRS ai chitarristi in cerca dello stile inconfondibile della liuteria del Maryland in un pacchetto più accessibile rispetto alle serie americane Core, S2 e Private Stock. Negli anni, le PRS "per studenti" hanno dimostrato di possedere un'identità niente male, con modelli esclusivi, sperimentali e tutt'altro che copie sbiadite delle controparti USA. Con il catalogo aggiornato presentato in vista del 2017, la linea di demarcazione tra la produzione orientale e quella di fascia più alta promette di assottigliarsi ancora di più.

Appena comparse sul sito ufficiale a questo link, le Student Edition introducono una lista di aggiornamenti tecnici ed estetici di primo livello.

PRS: le SE sempre più vicine alle Core nel 2017

Dopo l'arrivo dei caratteristici intarsi a uccello anche sulle SE, per il 2017 è il turno delle palette. Queste vengono ridisegnate sulla scia della produzione Core e hanno ora la firma di Paul Reed Smith di lungo al centro, affiancata dalla dicitura SE in piccolo. Il nome del modello viene spostato sul coperchio del truss rod. La scelta è dovuta dalla voglia di non lasciare in disparte le Student Edition e di farle sentire come "parte della famiglia" in senso ancora più stretto, apponendo con fierezza un'altra peculiarità finora riservata agli strumenti top di gamma.

PRS: le SE sempre più vicine alle Core nel 2017

L'intera collezione riceve anche dei nuovi pickup. Gli 85/15 S sono progettati sulla base dei pickup presentati da PRS per le serie americane nel 2015, in occasione delle celebrazioni per il 30esimo anniversario dell'azienda. Sono indicati come humbucker capaci di una definizione eccellente e con un range di frequenze particolarmente esteso, con acuti più aperti e bassi profondi. Ricevono una versione "S" anche i pickup Tremonti e Santana, per i quali i rispettivi artisti signature hanno lavorato a stretto contatto con il team PRS al fine di trasporre un tono più fedele possibile ai loro strumenti preferiti nella nuova produzione.

Accorgimenti costruttivi come top in acero massello sono comuni a tutto il catalogo, e una vasta scelta di configurazioni elettroniche caratterizza i modelli presentati per il nuovo anno. Su tutte, la PRS SE Santana ottiene una nuova tastiera a 24 fret e un circuito personalizzato per risultare più vicina alle specifiche della Core corrispondente.

Non mancano i grandi classici di casa, come le Custom 22 e 24, entrambe mostrate a fondo e spiegate nel dettaglio in un nuovo video ufficiale.



Si affianca loro la versione Custom 24 Floyd, che monta un Floyd Rose 1000 Series di fabbricazione coreana ma costruito con gli stessi materiali impiegati per la produzione americana.



Compaiono inoltre delle gradite take alternative ai modelli canonici, come la 277 Baritone, pensata per il metal ma capace di dare soddisfazione anche agli amanti del blues in formato baritono con la sua scala da 27,7 pollici.



Bisognerà attendere ancora qualche mese prima di vedere le nuove SE nelle vetrine italiane, grazie alla distribuzione a cura di Eko Music Group, ma contiamo che ne varrà la pena.
24 floyd chitarre elettriche prs santana se se 277 se custom
Link utili
Le nuove SE sul sito PRS
Sito del distributore Eko
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di aleck [user #22654]
commento del 24/10/2016 ore 08:52:27
Se hanno migliorato i pickups, le avranno rese ottime chitarre :)
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di Deadwing utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 11:14:09
la modifica alla scritta sulla paletta è sicuramente cosa buona e giusta, ma sento che si tradurrà in un aumento di prezzo
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 14:06:26
Se i capotasti sono fatti come quello della Santana nella prima foto direi che dovrebbero impegnarsi su cose più importanti piuttosto che sulla scritta della paletta.
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di catoblepa utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 16:35:26
concordo con te Silver
... quelle corde 'annegate' nei solchi non si possono proprio vedere
in effetti i capotasti mi risulta siano sempre stati il tallone d'Achille anche delle PRS di fascia più alta delle SE


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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 17:21:27
Fino ad ora gli unici capotasti di fabbrica fatti bene che abbia visto li ho trovati solo sulle Sigma. In genere sono almeno decenti. Ma quello là... è da cambiare ancora prima di uscire dal negozio. Le SE, tra l'altro, so che sono famose per tenere poco l'accordatura. Potrebbe anche essere a causa di quegli orribili capotasti.
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 24/10/2016 ore 18:57:3
Credo sia una precisa scelta stilistica (condivisibile o meno): non ricordo di PRS con particolari problemi funzionali ai capotasti, ma la corda che sprofonda nel solco c'è anche nelle serie Core, eppure non costerebbe nulla tagliar via l'eccesso. Penso che a loro piaccia proprio così...
Così a naso si potrebbe supporre che un solco di quel tipo (a V e più profondo) permetta di montare anche corde più grosse senza problemi e senza dover modificare i solchi, ma forse sto solo lavorando d'immaginazione :D
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 19:11:06
Si, decisamente... :D
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di RedRaven [user #20706]
commento del 24/10/2016 ore 20:33:5
La mia McCarty soapbar (core quindi) ha quel capotasto e non ha alcun problema ne di accordatura, ne di tenuta. E non ha nemmeno le meccaniche stage3 o quel che passa il convento adesso, ma delle kluson style..
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 20:45:33
Non avevamo dubbi, Raven... figurati... :D
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di RedRaven [user #20706]
commento del 24/10/2016 ore 21:03:47
In che senso scusa?
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 25/10/2016 ore 14:19:05
Sono sempre stato molto scettico verso PRS che ritenevo (in aprte ritengo ancora) chitarre con un prezzo troppo elevato, però sono anche innamorato della mia SE 7 corde. Non so se sia l'eccezione o il fatto che è un "deragliamento" dai loro canoni classici, ma la chitarra ha solo lati positivi e costa poco. Quanto all'accordatura, non ho mai patito problemi.
Ciao
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 14:26:02
Belle...belle....
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 24/10/2016 ore 20:51:09
una domanda: con tutti i milioni di chitarre che ci sono sulla faccia della terra, che bisogno c'è di produrre sempre nuove chitarre.
Rispondi
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 21:54:41
Beh! È una considerazione che vale per qualsiasi prodotto.
Semplicemente un'azienda deve fare profitto e quindi deve vendere.
Perciò cambia una virgola nel suo prodotto e te lo spaccia come novità irrinunciabile in modo che tu lo desideri e lo acquisti.
Ed intanto il pianeta muore sempre un po' di più.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 24/10/2016 ore 21:57:57
Se qualcuno le compra, loro le fanno. Non invertiamo causa ed effetto! A me non è ancora capitato che mi puntassero una pistola alla tempia e mi ordinassero di comprare una chitarra, eppure ho finito per averne 7....
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 25/10/2016 ore 14:28:21
Concordo, quasi; in realtà viviamo in un mondo con abbondanti bisogni indotti: il cellulare è certo comodo, ma non salva la vita se hai un infarto e non ti sfama se lo metti in tavola e, sinceramente, se andassimo a vedere chi ne ha veramente bisogno, la samsung farebbe frullatori e la apple computer (ahinoi).
A questa stregua una nuova chitarra suscita certamente più desiderio di un fondo di accantonamento per quando avrai 70 anni ma forse il secondo sarebbe più utile. Inoltre un'azienda che non da' almeno l'idea di muoversi è data per morta e poi muore veramente (vedasi blackberry, tanto per rimanere in tema telefonico). Certo sarebbe meglio dimostrare vera vivacità e far uscire qualcosa di realmente nuovo anzichè solo rivisto; ma quanto ci ha messo Fender per arrivare alla serie modern player? E che alzata di scudi ha subìto Gibson rivoluzionando il catalogo? Soprattutto nel nostro hobby (per me almeno è tale) c'è una grande volubilità: le novità sono spesso, per gli utenti, o troppo o troppo poco.
Ciao
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 25/10/2016 ore 15:10:05
Non sottovalutare che il mercato delle chitarre elettriche in USA negli anni 50 era nell'ordine di migliaia di pezzi, oggi ci sono nuovi mercati, oltre ai vecchi, e siamo di più al mondo. Il mercato è decuplicato? Credo di si. C'è chi compra la settima chitarra, ma non penso valga per le PRS SE. Sono forse la prima o la seconda di un sacco di persone, e se le migliorano, tanto meglio.
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di esseneto [user #12492]
commento del 26/10/2016 ore 10:10:35
Se può esserti di conforto anch'io ne 7 , senza contare tutte quelle che negli anni sono state rivendute......tralasciamo in discorso "pedali & ampli " perchè li si entra nella psichiatria più sfrenata....
Rispondi
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 12/05/2018 ore 12:43:24
Consolati amico mio... Io ho iniziato dicendo ne bastano due: ora ne ho sette (tutte elettriche!) E sotto casa ne sono passate (tra compra e rivendi) oltre una trentina* Questo è il nostro "male"... siamo chitarristi, godiamoci la Vita;)
Rispondi
di irby [user #32243]
commento del 24/10/2016 ore 21:30:50
Bhè la mia PRS EG II del '92 ha quel capotasto ed è ancora perfetto. Non capisco se il tallone d'achille sia in senso estetico o funzionale.
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di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 25/10/2016 ore 20:21:27
Il capotasto delle PRS SE "vecchia" serie è in grafite. Con pochi soldi un buon liutaio lo sistema come si deve e il vibrato va come un missile. Per il resto le Nuove SE mi piacciono.
Rispondi
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 12/05/2018 ore 12:39:05
Da felice possessore di una SE C24 30th Anniversary posso affermare che di "acqua sotto i ponti" ne è passata... eccome! Le prime SE erano strumenti davvero scarsi e costruiti vistosamente al risparmio. Col passare del tempo l'azienda ha saputo come giocare le proprie carte migliori puntando sul rapporto Q/P* Vi posso confermare che la produzione SE degli ultimi anni (parlo dal 2013-2014 in poi) ha fatto passi enormi... La mia C24, ad esempio, vanta una suonabilità eccezionale! Una tastiera che è un godimento metterci le mani, un ponte capace di non far rimpiangere la versione USA e una finitura "flamed" per il top in acero davvero splendida. Vi rammento che stiamo parlando di una chitarra pagata meno di 800euro* Mi permetto di fare il confronto con le sue sette sorelline (la più economica delle quali di euro ne costa oltre 1.500;) La piccola SE si difende alla grande dalle Ibanez Jem della miglior produzione e non mi fa rimpiangere la bella LPCustom (che riposa tranquilla nella sua custodia:)) Non sono chitarre perfette, intendiamoci! Non rappresentano un investimento come le Core americane; sono concepite per essere suonate e "vissute" (come seconda chitarra sono la scelta più azzeccata possibile! Per il prezzo a cui vengono proposte sono quanto di meglio si possa trovare sulla faccia della Terra***
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