Un diapason corto significa sempre corde più morbide?
di lilloso [user #46889] - pubblicato il 24 febbraio 2018 ore 13:15
Gli elementi che concorrono alla suonabilità di uno strumento sono molteplici e anche soggettivi. Ecco alcune indicazioni per orientarsi alla scelta ideale.
Scusate l'ignoranza, ma chitarra a scala corta vuol dire che ha un manico più corto? Allora perché tutti dicono che le corde montate su scala corta risultano più morbide? Solo a me risulta il contrario? Stesse corde (.011) montate sulla SG sono più morbide della cosiddetta Les Paul scala corta? Infatti ho su tutte le chitarre le .011 tranne proprio la Les Paul su cui ho montato le .010 (per sfizio stamattina stavo pensando di montare un altra taglia in meno!)
Voi che ne pensate? Vi risultano essere cosi?
Risponde Pietro Paolo Falco: a un diapason (o scala) più corto corrisponde in generale una risposta delle corde più morbida per una semplice questione meccanica secondo cui la lunghezza di un corpo elastico, perché vibri a una data frequenza, è inversamente proporzionale alla sua tensione. In parole povere, a parità di nota, una corda montata su una chitarra a scala lunga sarà più tesa rispetto alla stessa corda montata su una chitarra a scala corta. Tuttavia, i fattori che contribuiscono alla suonabilità e alla sensazione di comfort su una chitarra sono molteplici e spesso soggettivi.
Innanzitutto, anche se dello stesso calibro, corde di marche e tipologie diverse possono dare sensazioni molto distanti sotto le dita. A parità di corde e di diapason, entrano in gioco dettagli come il setup dello strumento.
Il caso vuole che le due chitarre da te citate siano simili dal punto di vista costruttivo: la SG e la Les Paul (eccetto rare edizioni meno convenzionali) sono entrambe chitarre considerate "a scala corta", cioè con un diapason (distanza capotasto-ponte) di 24,75 pollici contro i canonici 25,5 pollici della scala lunga e condividono la forma della paletta e il ponte, con conseguente identico angolo d'incidenza delle corde al capotasto e all'attacco sotto il ponte. Se usi le stesse corde su entrambe, in teoria, dovresti avere una suonabilità molto simile. Se ciò non accade, l'attenzione si sposta sul setup, in particolare sull'altezza delle corde (da imputare al truss rod o alle sellette del ponte): corde più alte richiedono più forza per raggiungere il fret, e questo può farti avvertire uno strumento come più duro.
Bisogna considerare la chitarra nel suo insieme e anche il tipo di ponte - mobile o fisso - può fare avvertire una tensione diversa sotto le dita.
Non ultimi, il profilo del manico e la forma della tastiera (intesa come curvatura-radius, tipo/altezza dei fret, la sua larghezza e il modo in cui sono lavorati i bordi) possono modificare in maniera importante la sensazione che si ha sotto le mani. Questi ultimi aspetti non sono in correlazione diretta con la trazione delle corde, ma sono legati al tuo personale approccio allo strumento, alla forma delle tue mani e alle tue abitudini, che potrebbero portarti ad avvertire un manico più faticoso di un altro, anche quando su carta tutto farebbe pensare il contrario.