di redazione [user #116] - pubblicato il 01 giugno 2018 ore 11:00
Un liutaio francese realizza la prima chitarra tutta in bambù e titanio. L'accoglienza del pubblico per le Ethiq di Alquier Guitars supera le aspettative.
I legni esotici e pregiati, gli stessi preferiti da oltre mezzo secolo per costruire chitarre elettriche in tutto il mondo, sono sempre più rari. Il 2017 è iniziato con una nuova stretta sul palissandro da parte del CITES e la tendenza sembra non vedere ancora un'inversione nel breve periodo. Molti costruttori si sono mossi alla ricerca di materiali alternativi e alcuni di essi hanno iniziato il loro percorso già anni fa. In tempi non sospetti, il liutaio francese Jean-Yves Alquier eseguiva esperimenti sui materiali per individuare un'alternativa ai soliti legni che fosse performante ed ecosostenibile al tempo stesso.
La sua avventura è iniziata nel 2013 e ha visto i primi frutti quando, nell'ottobre 2015, ha presentato all'Holy Grail di Berlino la sua prima chitarra interamente realizzata in legno di bambù. I più attenti ricorderanno come il bambù sia giunto già altre volte all'attenzione dei liutai ma, come nel caso della Telecaster Lamboo, raramente era arrivato a rappresentare qualcosa di più rispetto a un mero complemento estetico.
Le ricerche di Jean-Yves sono quindi continuate e, nel 2018, lo hanno condotto al Namm per svelare l'intera collezione Ethiq, ora proposta ai finanziatori del web per avviare la produzione su vasta scala.
Le Alquier Ethiq sono chitarre a basso impatto per l'ambiente, con bambù al posto dei legni esotici e titanio per l'hardware, ritenuto meno tossico nella lavorazione rispetto ai metalli più comuni.
Il bambù che compone body, manico e tastiera della One è una pianta molto diffusa, perfettamente sostenibile dal punto di vista ecologico e caratterizzata da caratteristiche strutturali e timbriche capaci di tenere testa ai legni tradizionali.
Il titanio è usato per l'hardware e le barre di rinforzo inserite nel manico. Rispetto ai metalli comunemente usati allo scopo, il titanio non richiederebbe trattamenti che sarebbero responsabili della produzione di ulteriori scarti tossici. Si tratta infine di un metallo leggero e dotato di una risonanza eccezionale, responsabile di una trasmissione delle vibrazioni superiore e per questo già preferito da numerosi costruttori intorno al globo.
L'attenzione per l'ambiente va di pari passo con la suonabilità e la resa sonora nel progetto delle Ethiq. Le chitarre hanno shape inediti, pensati per l'ergonomia, e sono sonorizzati attraverso pickup appositamente disegnati.
Le chitarre hanno fatto la loro comparsa su Kickstarter dove, durante le scorse settimane, hanno attirato l'attenzione del web.
Fino al 19 maggio 2018 la One - così si chiama la prima della serie e protagonista del crowd funding - ha raccolto 20mila euro in finanziamenti da parte dei visitatori, quasi il doppio della somma necessaria ad avviare la produzione dei primi cento esemplari.
È difficile dire se il futuro della chitarra sia nel bambù. È difficile dire anche se sia effettivamente nei legni e non in altri materiali, organici o meno. Ciò che è certo è che il panorama sta cambiando, velocemente e in maniera sempre più responsabile.