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Perché scegliere un amplificatore monocanal...

di bulgi81 [user #45146] - pubblicato il 08 ottobre 2019 ore 13:24
Perché scegliere un amplificatore monocanale?

Ciao a tutti! Quali sono i motivi per cui tanti chitarristi preferiscono un combo o una testata monocanale ad una due o più canali con stadi di gain diverso? Perché preferire la distorsione fatta coi pedali alla saturazione dell'ampli? Sono abituato al multieffetto con simulazione di ampli quindi non ho molta dimestichezza coi pedali, ma vorrei provare a capire.

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di bulgi81 [user #45146]
commento del 08/10/2019 ore 13:28:47
Nella mia ignoranza, la soluzione migliore sarebbe: bicanale con send e return, non molta potenza (15-20 watt) così da avere un buon overdrive già a volumi non mostruosi sul canale drive e canale clean sufficientemente pulito. Con la monocanale se vuoi la distorsione o vai di pedali oppure serve rinunciare al suono pulito. Vorrei capire.
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 08/10/2019 ore 13:59:15
Detto molto semplicemente, dipende dal genere che si fa e in ogni caso più un chitarrista è bravo e meno puttanate ha bisogno.
Basta la chitarra le mani il potenzometro del volume.
Bisogna comprare un amplificatore bello più è bello meno cagate servono,
E' come nel cibo, se uno ha una bella fiorentina non servono salse e salsine che coprono il sapore della carne.
Rispondi
di Lisso [user #45363]
commento del 08/10/2019 ore 14:42:02
Dicorso approssimativo e parziale, non esiste solo il blues/rock, per fare dtereminati generi le "puttanate" sono necessarie. Vallo a dire, chessò, a David Gilmour o a John Mayer che non sono bravi chitarristi solo perché vanno in tour con un tir di strumentazione. La ricerca sonora fa parte del bagaglio tecnico di un musicista moderno tanto quanto saper suonare lo strumento.
Assurdo discutere ancora di questo nel 2019.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 08/10/2019 ore 15:15:43
Quanto è vero...

Lo si capisce dopo un po', ma prima o poi si arriva a questa conclusione.
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 09/10/2019 ore 00:23:58
Non tutti capiscono il senso delle parole qua ce n'è uno che non ha capito un cazzo ed assurdo che nel 2019 esistano persone così .
Tu mi hai capito e mi fa piacere.
Rispondi
di Lisso [user #45363]
commento del 09/10/2019 ore 01:10:5
Qui quello che non capisce un cazzo sarai tu e già che ci sei impara a suonare prima di parlare per assiomi.
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 10/10/2019 ore 20:24:55
Non sai nemmeno cosa vuol dire assioma sei solo un cretino presuntuoso vedi di non rompermi le palle esprimi le tue idee senza attaccare le persone.
Tu la pensi in un modo e io in un altro.

Rispondi
di Lisso [user #45363]
commento del 14/10/2019 ore 15:11:30
Basta rileggere i commenti e risulta evidente chi ha attaccato chi.
Rispondi
di Sciamano [user #50087]
commento del 09/10/2019 ore 11:49:1
Che stronzata
Rispondi
di fa [user #4259]
commento del 08/10/2019 ore 14:10:16
Personalmente per abitudine... ormai ho un twin reverb da una decina d’anni che garantisce suono pulito ad ogni volume e in tutte le situazioni. Gli abbino una piccola pedaliera e sono a posto. In alternativa dovrei trovare un ampli combo con almeno due canali con un pulito stile fender anche a volumi più sostenuti, un bel canale distorto, non estremo e con send return. Cosa c’è in giro, che sia di qualità senza spendere un occhio della testa? Boh, per ora sto bene così. Ciao
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 08/10/2019 ore 14:36:32
Beh, non è detto: ci sono molti ampli monocanale che vengono utilizzati per la loro saturazione e non sono tutti privi di master volume, è quello che fa più che altro la differenza per i comuni mortali che non suonano negli stadi.
Rispondi
di Lisso [user #45363]
commento del 08/10/2019 ore 14:45:41
Uso una monocanale semplicemente per comodità, tengo tutto in front senza dover avere mille cavi aggiuntivi (send/return, switch ampli). Senza contare che tendenzialmente i pedali sono molto più gestibili ed eterogenei nelle sonorità rispetto a una testatona valvolare, soprattutto in sede live.
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 08/10/2019 ore 14:53:40
Ecco, la comodità è una risposta. Personalmente 3 cavi in più però non mi cambierebbero la vita. Se è il pezzo da pagare per avere un bell'overdrive stile british da accoppiare ad un clean per arpeggi.
Rispondi
di Lisso [user #45363]
commento del 08/10/2019 ore 15:01:27
Comodità è un fattore importante sì, però ovviamente sipende molto dal genere che si suona, dalla varietà di timbriche di cui si ha bisogno. Per fare quello che faccio dovrei prendermi almeno due testate diverse, aggiungo anche che non ho mai trovato una testata che mi piacesse davvero sul canale distorto.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 08/10/2019 ore 14:54:27
Il mio primo amplificatore serio è stato un valvolare che avesse il suono distorto che avevo in testa, e servendomi anche il pulito doveva essere per forza un 2 o più canali.
In seguito ho scoperto, sullo stesso amplificatore, che ottenevo comunque il distorto che volevo usando i pedali giusti sul suo canale pulito (che è estremamente pulito, non crunch altrimenti il discorso sarebbe stato più complicato).
Sono passato ad utilizzare solo pedalini prima sul pulito del valvolare e poi con altrettanta soddisfazione su un transistor accoppiato allo speaker giusto.
Perché preferire la distorsione fatta coi pedali alla saturazione dell'ampli?

Praticità (se devo usare un altro amplificatore ho sempre comunque la mia catena effetti in pedaliera, mentre prima dovevo per forza portare la testata)

Velocità nelle regolazioni (prima dovevo regolare due canali indipendenti, ora lascio tutto invariato in pedaliera e a seconda dell'ambiente modifico solo sull'amplificatore una equalizzazione ed il riverbero)

Peso (non vale per tutti ma per me si, dato che ora uso un transistor)
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 08/10/2019 ore 15:13:53
"Sono abituato al multieffetto con simulazione di ampli quindi non ho molta dimestichezza coi pedali"

Ecco, il mono canale è l'esatto opposto.

Hai botta, calore, dinamica, sfumature, niente suono finito o di plastica.

Con quel tipo di amplificatore non devi smanettare, devi accendere e suonare, non devi programmare, Devi solo essere in grado di gestire le dinamiche, di sicuro un Pedalino Overdrive è consigliato, il resto lo fanno la mano e l'amplificatore.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 08/10/2019 ore 15:16:54
no, lui chiedeva la differenza tra monocanale e ampli multicanale
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 08/10/2019 ore 15:28:13
Boh, continuo a pensare che il canale pulito cristallino e un bel canale overdrive siano il top. Con un clean boost o un leggero overdrive a pedale puoi creare il crunch sul canale clean e l'higain sul canale drive. Solo così hai 4 suoni. 1 pedale solo più lo switch del canale.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 08/10/2019 ore 15:33:01
Vedi mia prima risposta, io facevo così col multicanale, ma ora lo faccio con un pedale distorsore al posto del canale drive.
Se proprio vuoi un valvolare multicanale che spacca ti vendo il mio, se ne sta invenduto a prendere polvere, ormai coprano tutti l'Helix...
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 08/10/2019 ore 15:39:58
Ma guarda la mia era soprattutto una curiosità. Ho il multieffetto e mi trovo bene. Ho sempre i miei suoni in ogni situazione, patch create ad hoc per ciascuna chitarra, e suonando in circostanze diverse dovrei avere almeno una decina di pedali per coprire tutto quello che mi serve.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 08/10/2019 ore 15:24:36
ok, Io sono partito con un ampli multicanale ma dopo qualche anno sono passato ad ampli monocanale, il motivo è questo, a me piace più la distorsione fatta tramite un pedale rispetto a quella dell'amplificatore, mi piace dover ragionare sempre solo su un suono ed eventualmente modificarlo.

Non mi servono dei multicanale, non saprei che farci.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 08/10/2019 ore 16:07:13
Si sceglie una monoconale per avere un pulito come base dei pedali.
Naturalmente la si può tirare per il collo e ottenere distorsione dal finale ma non é questo l'uso piú comune.
Usandola come base per i pedali puoi avere molti suoni diversi a seconda del pedale che attivi, per cui é comodo per certi musicisti che devono ricoprire vari suoni nella stessa serata.
Io personalmente uso una due canali, il primo sul crunch che ripulisco con il pot della chitarra e il secondo sul distorto.
Non mi servono pedali, ho tutto lì, ho i tre suoni principali senza pedali, però un unico timbro. Quindi posso suonare di tutto ma con un unico timbro. Ma é anche quello il bello, diventa il tuo suono e sei riconoscibile.
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 08/10/2019 ore 16:52:48
Principalmente perchè difficilmente avrai in una multicanale pulito e distorto che ti soddisfano, girare con più ampli è fico ma costoso e dispendioso, quindi usare un solo ampli che sia la perfetta piattaforma da utilizzare con i pedali è la soluzione migliore.
Che poi non è che tutti gli ampli vadano bene o suonino uguali con gli stessi pedali, quindi la ricerca non va fatta a comparti stagni ma sempre con ben in mente il risultato che si vuole ottenere.
Una monocanale poi non è detto che non vada in saturazione, certo è più complicato e non tutte le fanno in modo uguale, l'utilizzo dei pedali ti da la possibilità di avere una paletta di colori molto varia rispetto alla multicanale e la qualità del risultato non è da meno, anzi.
Io in pedaliera ho 5 pedali tra Fuzz Boost ed OD e risco ad avere una buona versatilità di suoni con differenti chitarre.

Rispondi
di simonec78 [user #13803]
commento del 08/10/2019 ore 17:01:47
Personalmente per una questione di probabilità. Mi spiego meglio. Trovo poco probabile che uno stesso apparecchio possa eccellere in più cose contemporaneamente. Un ampli con un buon pulito non è detto che sia altrettanto adeguato nel suo canale distorto. O semplicemente andiamo alla ricerca di un altro tipo di suono del canale distorto. A questo punto un buon monocanale con pochi fronzoli permette di delegare tutti gli altri suoni appunto ai pedalini d'eccellenza, con situazioni dedicate soltanto a quello.
Rispondi
di Cure_Eclipse [user #47450]
commento del 08/10/2019 ore 17:09:22
Io ho una testata a 3 canali (che poi nei live ne uso effettivamente due, più il boost incorporato...il genere che suono non richiede molta varietà), principalmente perché nessun pedale distorsore, tra quelli provati, quelli ascoltati live o in qualche demo, secondo me suona bene come il canale distorto dell'ampli.
Rispondi
di Jijio89 [user #48378]
commento del 08/10/2019 ore 17:37:5
Ti porto un esempio che mi riguarda personalmente: ho suonato per anni con un Marshall 3 canali e l'unico effetto era il wah wah. Due anni fa, per curiosità e poi per necessità, sono passato ad una testata valvolare mini 2 canali con send\return e ho iniziato a comporre una pedaliera. Arrivato alla questione delay mi sono trovato di fronte al problema di inserirlo nel send\return (se lo metti prima dell'ampli e poi usi il canale ovedrive diventa ingestibile!) e, per non avere troppi cavi e rischiare un calo di volume che a volte con certi pedali nel loop effetti può capitare, ho rinunciato al canale overdrive (valvolare, fighissimo) e ho inserito il Dark Matter della Tc Electronic (me l'hanno consigliato in un articolo di qualche giorno fa) nella pedaliera.
Quindi di fatto uso solo il canale clean della testata. Un altro vantaggio che ho notato è la possibilità di equalizzare ogni pedale overdrive in maniera diversa e anche una maggior facilità nel settare i vari volumi.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 08/10/2019 ore 19:02:47
Quando usavo il Wampler Ecstasy overdrive con il Roland Jazz Chorus 77 ( transistor) prendeva in canale drive del Fender hot rod deluxe lo accartocciava bene bene e lo buttava nel cesso.

Morale, ci sono solo le orecchie di chi suona, e molto dipende anche dal genere che uno suona.

Io con ampli a transistor e pedali ci faccio di tutto.

E concludo dicendo che domenica sera dopo aver finito di suonare in un teatro ed essendomi rifiutato di portare l'ampli discutendo non poco con il fonico che lo pretendeva, alla fine mi ha dato ragione dicendo che in effetti il Mooer Radar con il Joyo American Sound diretti nel mixer non era per niente male.

Il Mooer lo avevo in prova ma la pedaliera nuova la sto completando con un pedale I.R. ( non so quale ancora ) ed un preamp più il resto dei pedali, alla faccia delle valvole e delle casse di 30 chili.....
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 08/10/2019 ore 19:25:54
L'hot rod deluxe è un gran ampli (c'è l'ha un mio amico con cui suono da 20 anni) ma non ha un canale drive degno del resto dell'ampli.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 08/10/2019 ore 19:30:21
Appunto, non sempre le valvole sono sinonimo di qualità a prescindere, gli ampli a transistor sono molto sottovalutati secondo me, certo ci sono dei troiai immondi ma con quelli buoni ci fai di tutto....
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 08/10/2019 ore 19:39:08
Io suono col multieffetto diretto nell'impianto tramite uscita xlr, per avere zero problemi e minimo ingombro. Poi mando l'uscita sbilanciata mono Jack dell'ampli, uno hughes e kettner a transistor da 60 watt sparato in faccia, così mi sento da Dio e fuori esce il suono perfetto del multieffetto.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 08/10/2019 ore 19:56:09
Ottima soluzione, a volte lo faccio anch'io, altre volte non porto proprio l'ampli ed uso solo le spie.....
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 09/10/2019 ore 09:06:56
L'Hot Rod non è un gan ampli è un'onesta prima scelta con i suoi difetti e con le sue caratteristiche (ho avuto per anni la prima versione americana e provato le successive):
1. il canale drive e more drive sono semplicemente inutili;
2. il clean è discreto nulla di più;
3. il riverbero è invadente anche a 0.5 e non è esente da rotture cigolii e rumori indesiderati;
4. l'eq sembra non esserci c'è un suono ed è quello, te lo spacicano come caratteristica, ma allora che mettono un eq 3 bande + presence a fare??
5. il pot del volume è imbarazzante, a 1.5 non c'è niente a 2.5 è quasi troppo, non so se lo abbiano sistemato nelle ultime versioni;
6. a parte OD e modulazioni non sono mai riuscito a fargli digeririre un Fuzz o un Muff, persino l'AC30 cinese prende i pedali meglio.

Se usi Tele o Strato con un TS Boost ed Echo non è male ma non discostarti da lì...

Con questo non voglio "demolire" un ampli che ho avuto e penso sia passato per le mani dell'90% di noi, ma solo mostrarti un altro punto di vista e darti lo spunto per considerare che prendere un amplificatore non vuol dire essere arrivati, ma solo aver appena iniziato... soprattutto a spendere un sacco di soldi ;-)

Ciao
Ale
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 09/10/2019 ore 14:57:16
Ma infatti, la stragrande maggioranza degli utilizzatori dell'Hot Rod Deluxe lo usa come se fosse un monocanale; col "vantaggio" che se un giorno ti trovi con solo quello, una sorta di suono crunch decente te lo tira fuori dal canale Drive, ma tutti lo usano esclusivamente coi pedali.
Io lo uso, coi pedali, e per me è un ampli con un rapporto qualità/prezzo ottimo.
L'ho visto su una infinità di palchi di professionisti, in ultimo Mark Knopfler, credo lo usasse il suo chitarrista "spalla".
Rispondi
di simonec78 [user #13803]
commento del 09/10/2019 ore 19:00:45
Buonissimo l'Hot Rod se usato come monocanale. Il pulito Fender c'è tutto senza dover trasportare quintalate di peso. Basta dimenticarsi del tutto dell'esistenza del canale drive e di fatto si ha un buon amplificatore che si mangia tranquillamente tutti i pedali che vuoi. Senza considerare il suggestivo riverbero a molla.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 08/10/2019 ore 19:07:08
Ciao, oltre a quanto scritto sopra c'è anche il percorso inverso: non sempre puoi suonare con il tuo ampli (sia live che in sala prove). Quindi se il tuo suono viene da una pedaliera hai maggiori probabilità di averlo fedelmente replicato (smanetti un po' con l'eq) tramite l'ampli di turno.
Personalmente poi, c'è anche una questione di gestione degli effetti, non ne uso molti, ma sono collegati in tre diverse serie ad un looper semplicissimo: in/out e tre send e return, se dovessi gestire anche la distorsione dell'ampli dovrei acquistare un looper molto più cazzuto (e costoso ed ingombrante) o ballare il tap tap come un dannato, che è quel che voglio evitare col looper switch.
Ciao
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 08/10/2019 ore 19:20:44
Il mio parere, o sei un artista noto, che vende dischi a migliaia, per cui devi avere una tua voce sporca ben riconoscibile, sempre quella, poniamo Bruce Springsteen, (nel caso specifico la chitarra di Little Steven), magari costruita comunque con un pedale ed un ampli di qualità sul canale pulito, oppure direttamente sul canale sporco di un ampli, pur sempre di qualità. Oppure fai cover, ed allora necessariamente, devi avere un ampli di qualità con un buon canale pulito che non aggiunga colore ai tanti pedalini (o una pedaliera digitale), con i quali replicare voci sporche molto diverse tra loro, poi puoi anche decidere di fregartene e non replicare le varie voci sporche ma solo il modo, la mano del chitarrista in questione, quindi ti possono bastare un paio di pedali ed un buon ampli. Paul.
Rispondi
di Lisso [user #45363]
commento del 08/10/2019 ore 19:55:03
Cioè quindi o si è Springsteen oppure bisogna per forza fare cover?
¯\_(ツ)_/¯
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 08/10/2019 ore 20:15:57
Ho preso due casi estremi proprio per estremizzare e spiegare il mio punto di vista. Si possono fare cose proprie senza essere famosi e senza nemmeno aver stampato neppure un disco (senza essere il Boss), e cercare comunque una propria identità. Fare cover è molto più difficile, questo ho detto, per cui bisogna attrezzarsi, oppure farle fregandosene di replicare i suoni originali, ma chi ascolta (e giudica) spesso confonde qualità con fedeltà all'originale. Paul.
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 09/10/2019 ore 11:53:06
Ragazzi, state tranquilli. Non volevo alimentare polemiche. L'importante è essere soddisfatti del proprio suono. Su, non litigate...
Rispondi
di MrGi [user #33656]
commento del 09/10/2019 ore 14:05:50
perdonami, ma la domanda è mal posta..e infatti ha scatenato polemiche
Non c'è una regola, dipende da che suono cerchi e cosa ti serve, quanto puoi spendere
Un mono canale è una base su cui costruire il suono. ti potrebbe bastare solo quello oppure ti permette di lavorarci sopra coi pedali
Un multi-canale ti evita la necessità di molti pedali (quelli timbrici, non quelli di modulazione ambiente, reverbero a parte), ma ti "limita" (nota la virgolette) al timbro che il costruttore ha dato a quel particolare ampli, e i vari marchi sono estremamente differenti tra loro, proprio perchè vogliono mantenere una identità propria.

Oggi ti trovi bene col digitale? allora potresti tranquillamente andare con una emulazione di finale e cassa, tipo mooer radar

Domani vuoi tornare all'analogico? Ti piace il suono Mesa? prendi un Mesa. Costa troppo? cerca di avvicinarti coi pedali.

Se vuoi la mia esperienza: oggi sono nel periodo analogico e viaggio su pedali e ampli a valvole mono-canale
domani potrei stufarmi, vendere tutto e prendere un helix o un fractal e andare dritto nell'impianto.

una regola non c'è
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 09/10/2019 ore 14:45:10
Non penso che la domanda sia mal posta, anzi. Perché meglio una monocanale rispetto ad una multicanale? Credo sia il dilemma principale che attanaglia chi si accinge a comprare un amplificatore.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 09/10/2019 ore 15:24:36
No, la domanda non è mal posta, magari è retorica. Come spiegato nel mio secondo intervento, nel caso di un chitarrista che faccia cover e voglia replicare volta per volta voci sporche diverse, occorre un ampli con un buon canale pulito, che non aggiunga colorazioni, per poter replicare le varie voci sporche con effetti esterni (analogici o digitali che siano), se poi l'ampli scelto ha anche 1/2 canali sporchi è un valore aggiunto, perchè rinunciarvi (comunque la scelta è stata fatta sulla qualità del canale pulito). Se invece si cerca una voce sporca naturale (magari valvolare), per avere un solo e unico proprio suono, allora la scelta dell'ampli sarà fatta in base al canale sporco, ci si ritroverà comunque anche 1 canale pulito ed è ancora una volta un valore aggiunto, perchè rinunciarvi, in ogni caso ci sarà sempre una situazione in cui occorrerà e lo si utilizzerà. In pratica: la scelta la si fa per priorità, il resto è valore aggiunto e va considerato comunque come valore importante. A mio modo di vedere. Paul.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 09/10/2019 ore 17:13:45
Concordo pienamente con DiPaolo qui sopra.
Io possiedo anche un Mesa Expres 5:50
Questo ampli ha praticamente 4 canali, anche se gestibili a due a due.
Ha un pulito notevole, e questo lo puoi usare abbinato a pedali Overdrive a tuo piacimento ottenendo ottimi suoni.
Poi ha anche dei crunch e dei distorti che in caso dovessi suonare un genere univoco, Blues, Rock, potrei utilizzarlo quasi anche da solo. Questo è un grande valore aggiunto.
Poi se tu sai che avrai necessità di tanti suoni, perché fai cover, è chiaro che una monocanale con pedaliera ti basta.
Come ti basta un ampli con un pulito e un ottimo drive incaso tu faccia Southern Roc, ad esempio.
Dire: meglio una dell'altra... lascia un po' il tempo che trova.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 09/10/2019 ore 17:32:36
Il mio ideale di ampli è un plexi... quindi monocanale... e non certo per il pulito.
Il crunch di un plexi tirato per il collo è "il suono" per me... inarrivabile.
Da Jimmy Page, a Hendrix, Angus Young, il primo Clapton... la maggior parte dei miei riferimenti usavano o usano un plexi.
Il pulito poi lo tiri fuori abbassando il volume della chitarra... più watt sprigiona l'ampli, più ha dinamica, e più tiri fuori bei puliti solo abbassando il volume della chitarra.

...il problema grosso del monocanale è non tirare giù i muri...

Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 09/10/2019 ore 21:42:00
La domanda piuttosto dovrebbe essere: perché preferire un valvolare se si cerca solo un canale pulito, preceduto da overdrive, distorsori vari ecc.?
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 09/10/2019 ore 21:58:40
Vero anche questo. Per me il suono del valvolare deve essere in overdrive, più o meno marcato. È lì che fa la differenza con i transistor, è lì che emerge il carattere dell'ampli. Se si vuole avere un pulito cristallino non c'è nulla di meglio di un ampli a stato solido.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 09/10/2019 ore 23:45:43
Punti di vista, nell' '86 comprai il twin reverb per il pulito inarrivabile, tra l'altro è molto difficile farlo saturare naturalmente. Comunque la dinamica di un valvolare (la pacca) è irraggiungibile per un transistor, lo si deve al fatto che le valvole per amplificare sfruttano delle tensioni dell'ordine di 500 volt, che gli permettono dei picchi di salita (dinamica) che i transistor se li sognano lavorando a 10 / 20 volt. Paul.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 10/10/2019 ore 01:02:38
la dinamica non è "la pacca", ma la capacità di un sistema audio di replicare la differenza tra pianissimo e fortissimo senza introdurre saturazioni o distorsioni, alterando cioè il suono della sorgente. Un Roland Jazz Chorus a transistor ha molta più dinamica di un Twin Reverb
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 10/10/2019 ore 01:23:55
Esattamente
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 10/10/2019 ore 11:04:1
----Un Roland Jazz Chorus a transistor ha molta più dinamica di un Twin Reverb----
Esatto, è una battaglia persa fidati, fiato sprecato...
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 10/10/2019 ore 12:46:09
Permettimi, un JC77 lo ho suonato per anni e c'è da fare un appunto. Il problema di fondo è che ciò che il chitarrista chiama "dinamica" non è ciò che in acustica è definita "dinamica". Il Jazz Chorus è estremamente dinamico in termini tecnici, poichè capace di riprodurre, quassi enfatizzare la variazione di intensità del segnale. In soldoni, se suoni forte suona molto forte, se suoni piano suona molto piano. Il problema è che un chitarrista con "dinamica" intende tutt'altro: il chitarrista parla di dinamica in relazione a compressione e distorsione. Un amplificatore come un classico Fender a regime, suonando forte o molto piano comprime e distorce più o meno il suonno, riproducendo in realtà molto male le variazioni di intensità del segnale. In questo, un Jazz Chorus e un BlackFace sono MOLTO diversi. Il Jazz Chorus, semplicemente, non risponde al tocco come ci si aspetterebbe da un amplificatore "classico". Su un Fender, con un bel TS9 davanti, se io pesto so che il suono si andrà a increspare e ingrossare, su un Jazz Chorus avrò un picco di volume. Se si desidera un amplificatore estremamente trasparente il Jazz Chorus è perfetto, consapevoli però che non è la trasparenza ad aver caratterizzato i suoni di chitarra per gran parte del '900. Di più, su un Jazz Chorus effetti come Fuzz, Overdrive e Boost suonano MOLTO diversi da come siamo abituati a sentire mentre modulazioni e ambienti suonano in modo celestiale.

In fin dei conti, il Jazz Chorus è un amplificatore che, come tutti gli amplificatori classici, fa dei suoi difetti la sua forza tirando fuori un grandissimo e peculiare carattere... Che non va bene per tutto ma fa il suo bene come nessuno. Oggi esistono transistor che, per il chitarrista medio, abituato alla risposta di un valvolare, suonano molto molto meglio
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 10/10/2019 ore 13:56:1
---- Un amplificatore come un classico Fender a regime, suonando forte o molto piano comprime e distorce più o meno il suonno, riproducendo in realtà molto male le variazioni di intensità del segnale----

Si vero, ma dove è che lo suoni un fender valvolare a regime per ottenere questa cosa, considerato che qui stiamo parlando anche di un Twin.

---Su un Fender, con un bel TS9 davanti, se io pesto so che il suono si andrà a increspare e ingrossare, su un Jazz Chorus avrò un picco di volume.----

In realtà sempre con il Wampler ed il Jazz Chorus a me abbassando il volume della chitarra mi si ripuliva assai gradevolmente il suono.

---Di più, su un Jazz Chorus effetti come Fuzz, Overdrive e Boost suonano MOLTO diversi da come siamo abituati a sentire---

Diversi però non vuol dire peggio, sinceramente per quanto mi riguarda il Jazz Chorus qualsiasi pedale lo divorava, tutti gli ampli suonano diversi uno dall'altro, il Fender hot rod ne usciva con le ossa rotte per me al confronto, e li avevo in contemporanea, i fuzz sono brutte bestie, magari provi un octafuzz acido sul twin e suona troppo acido al limte del fastidioso, lo provi che ne so su uno ZT che è un transistor ottimo tendenzialmente scuro ed il bilanciamento è perfetto, io sono arrivato a dire che con i suoni non c'è mai niente di scontato.
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di aleck [user #22654]
commento del 10/10/2019 ore 14:20:37
Sulla prima obiezione sono d'accordo ed è io motivo per cui preferisco i "piccoli" di casa Fender e io stesso suono - dopo anni da convinto transitorietà - su un VHT Special 6.

Riguardo alla seconda obiezione non stento a crederci, perché è il pedale che introduce compressione e distorsione. Però ti assicuro per esperienza che lo stesso pedale su un ampli stile Fender mostrerebbe meno variazioni di volume (intensità) e più variazioni in distorsione e compressione, dove a quella del pedale si somma quella dell'amplificatore.

Diversi non vuol dire necessariamente peggio (anche se, ad esempio, i Fuzz con un JC secondo me diventano delle lame al limite del sopportabile). Questo rientra nel discorso che facevo sull'essere, a suo modo, un classico: chi cerca quella particolarissima risposta andrà dritto su un JC, che di meglio non c'è. Semplicemente credo sia bene riconoscere che i pedali li digerisce a suo modo, in maniera del tutto diversa da come farebbe un Fender classico (che è il mio suono di riferimento).

Poi sul fatto che ci siano transistor straordinariamente bello e tuttofare sono assolutamente d'accordo :-) Dicevo solo che dire che "un Jazz Chorus è più dinamico di un Twin Reverb" è vero ma merita una nota a margine, perché non ha il tipo di dinamica che si aspetta chi ama un Twin Reverb.

vai al link questo video spiega bene la questione, che non è di "buono" o "cattivo", semplicemente diverso... E a dirla tutta io un JC40 me lo prenderei molto molto volentieri ora come ora :-)
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di Mariano C [user #45976]
commento del 10/10/2019 ore 15:37:4
certo, ma sono i chitarristi a usare al contrario il termine dinamica, che ha un preciso significato: riprodurre in maniera fedele la sorgente SENZA modificare il suono. Certo, la saturazione "classica" degli ampli da chitarra ci piace e per quello la ricerchiamo, ma dire che un blackface ha più dinamica di un jazz chorus o un polytone è, in termini audio, semplicemente errato. Se suono in una scala da 1 a 10 forte 4, col mio polytone viene fuori 4, con 9 viene fuori 9, sempre uguale il suono, cambia il volume, i picchi come dici tu, ma il suono resta fedele alla sorgente. Se uso un twin invece no, avrò meno variazioni tra pppp e ffff ma avrò quel bel cambiamento tra un suono clean, increspato o saturo che ha reso così apprezzato questo tipo di ampli. Dipende cosa si cerca, ma la fedeltà non è certo la caratteristica di un ampli a valvole dal progetto "classico" come lo conosciamo, anzi sono molto low-fi. Anche un Roland Jazz Chorus non è veramente hi-fi, visto che gli mancano un tweeter e un woofer, ma lo è sicuramente più di un twin, e ha una maggior dinamica
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di aleck [user #22654]
commento del 10/10/2019 ore 20:53:18
Ti sei espresso benissimo, era per chi intende dinamica nell'altro modo che ho voluto fare il mio appunto. Penso che quando la maggior parte degli accordiani dice di amare la dinamica di un valvolare intenda proprio quello che la dinamica, tecnicamente, non è :-) Per il resto è esattamente come dici e si, il Jazz Chorus è un grande grande ampli
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di DiPaolo [user #48659]
commento del 10/10/2019 ore 15:17:10
Come ho già scritto in un post recente: "la DINAMICA è la distanza di volume che c'è tra il suono più basso ed il suono più alto di un brano musicale, espressa in decibel", ad ogni raddoppio di volume percepito, corrisponde un aumento di dinamica di 3 Decibel Quando suoni a basso volume, per es. a 4 e penni leggero ottenendo un volume dagli altoparlanti poniamo di 40 db, ed improvvisamente sali pennando più forte, passando ipoteticamente a 90 db, hai fatto 17 raddoppi di volume. Nella riproduzione fedele di un segnale sonoro però, incidono anche la velocità di salita del segnale amplificato, e qui entra in campo il fattore valvolare che, lavorando ad almeno 500 volt, ha la possibilità di salire velocemente e realisticamente come nessun transistor (lavorando a 12/24 volt) può fare. Inoltre va considerata la riserva di potenza, se ti capitasse di vedere una coppia di finali McIntosh, amplificare un segnale HiFi, noterai i due Vmeter blu, con fondoscala a 500Watt (ma anche a 4,8KW) e la lancetta che, pur con un buon volume d'ascolto, si muove fra 1 e 5 watt, per poi improvvisamente salire a due terzi della scala (100/200 Watt) durante i picchi: è qui la differenza fra un ampli di qualità e ampli scarsi, quando il picco supera la potenza massima dell'ampli, l'ampli va in clipping ... non ce la fa distorcendo e fiaccandosi. Velocità di salita e riserva di potenza sono i requisiti che occorrono ad un amplificatore per ottenere certi risultati, quelli che ci permettono di ottenere la PACCA, ecco perchè sono così apprezzati dai musicisti. Le valvole sono solo state inventate prima e gli schemi di riferimento a cui si è rivolto Leo Fender sono quelli classici dell'amplificazione sonora: i Williamson ed i Radford, i capostipiti dell'alta fedeltà, ancora oggi riferimento per sistemi pre e finali da 50.000/70.000€ ... valvolari ovviamente. I transistor sono stati messi a punto nei primi anni '60 per avere un'alternativa economica, per allargare la base dei consumatori, sia in fase di produzione che di assemblaggio, ora tutta la componentistica viene montata da macchine automatiche ... tranne le valvole. Ma queste sono solo notizie che chiunque può verificare informandosi e/o provando direttamente per confronto, è comunque il pensiero vigente in HiFi a cui io aderisco ... ognuno comunque si senta libero di pensarla diversamente. Paul.
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di BizBaz [user #48536]
commento del 10/10/2019 ore 01:22:56
Vabbe' ancora 'sta guerra santa contro i transistor, come se un transistor ben fatto e ben progettato non avesse dinamica. Ripeto, perché accollarsi una tecnologia straobsoleta, con tutti gli svantaggi che ne conseguono, per ottenere il pulito, come dici tu, inarrivabile (scusa, ma sembra la pubblicità del dixan), quando il senso delle valvole oggi - 2019, non 1954 - è solo quello di tirarle e mandarle in saturazione per ottenere crunch e distorsioni piacevoli? Quindi la mia domanda ripeto è: che senso ha oggi (2019) spender fior di quattrini per un ampli a valvole per non poter nemmeno sfruttare l'unica caratteristica che le ha salvate dal pensionamento e dover utilizzare i pedali, cioè circuiti a transistor se non proprio digitali, per ottenere quello che si cerca?
Per quanto riguarda la questione della dinamica (la pacca come dici tu), dipende 1) da quale e quanto suono ti serve e 2) da come la vogliamo intendere: se per dinamica si intende l'escursione del segnale che può essere riprodotto tra un minimo e un massimo del volume dell'apparecchio senza che subisca alcuna distorsione, i valvolari partono in svantaggio perché a differenza dei transistor "colorano" molto prima il suono. Se voglio sonorità Jazz-Blues, leggermente crunch, non cerco proprio nessuna pacca. Se per dinamica invece intendi la capacità di crunchare e distorcere (in modo piacevole, sottinteso) a seconda della forza impressa sulla corda ci può stare quello che dici tu ma dipende sempre dal progetto dell'ampli: bisogna vedere che valvolare è e che transistor è.
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di aleck [user #22654]
commento del 10/10/2019 ore 09:09:46
"perché accollarsi una tecnologia straobsoleta, con tutti gli svantaggi che ne conseguono, per ottenere il pulito, come dici tu, inarrivabile (scusa, ma sembra la pubblicità del dixan), quando il senso delle valvole oggi - 2019, non 1954 - è solo quello di tirarle e mandarle in saturazione per ottenere crunch e distorsioni piacevoli?"

Premesso che 1) amo i transistor e 2) non condivido il commento a cui stai rispondendo, devo dire che forse il presupposto è sbagliato. Per esperienza posso dire che si, esiste un "pulito inarrivabile" dato solo da determinati amplificatori in determinate condizioni. Ho provato e provato ancora, di transistor meravigliosi ne ho trovati, belli a modo loro, ma nulla che si avvicinasse a un Twin o a un Vibrolux. E anche nel digitale è così: paradossalmente la vera sfida ormai è nei puliti: i distorti si sono rivelati relativamente semplici da modellare... Quindi si, di ampli puliti a transistor ce ne sono e tanti, ma se si ha in mente "quel" pulito, c'è poco da fare... Sui distorti (lo dico a malincuore) si può lavorare più facilmente
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di BizBaz [user #48536]
commento del 10/10/2019 ore 11:31:28
beh, riguardo a quello che mi dici partiamo da un paio considerazioni. Il suono di una amplificatore per chitarra è dato non solo dalla tecnologia che c'è sotto (valvole, transistor, modelli digitali ecc ecc) ma anche da tutta una serie di altri componenti che spesso vengono sottovalutati nel giudicare un apparecchio, come la qualità del cono e la qualità dell'equalizzazione ad esempio. Quindi, se un ampli valvolare ha un bel pulito, a mio parere lo deve alla qualità progettuale complessiva e dei componenti utilizzati e non alla tecnologia che che c'è sotto. Non ci dimentichiamo infatti che quando vennero inventati gli amplificatori per chitarra (parliamo degli anni a cavallo tra i 20 e 30 del '900) la distorsione era tutt'altro che contemplata perché era un "incidente" frutto di un sottodimensionamento dell'apparecchio: quegli amplificatori dovevano suonare puliti e così è stato per tanto tempo. Poi se mi dici che a te il pulito del transistor non piace perché ti sembra troppo "secco" e preferisci il pulito del valvolare, quello è un discorso di gusti
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di aleck [user #22654]
commento del 10/10/2019 ore 12:27:05
Probabilmente non mi sono spiegato bene. Ho sentito e provato transistor dal suono pulito splendido. Semplicemente comprendo chi, oltre a quei suoni, non riesce comunque a rinunciare a un pulito ben preciso, classico, iconico. Il suono di un Twin Reverb, di un Vibrolux, di un Princeton... Sicuramente non è figlio genericamente "delle valvole" (ci vorrebbe una gran dose di ingenuità per crederlo), ma è anche vero che restano suoni inarrivabili o meglio, forse, "inarrivati" con altre tecnologie.

In soldoni, se volessi un buon pulito c'è fior di transistor che possono fare al caso, ma è comprensibile chi, per una questione certamente di gusto, non può o non vuole rinunciare al suono di determinati amplificatori e alla particolare risposta al tocco di determinati amplificatori... Con i loro peculiari difetti
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di aleck [user #22654]
commento del 10/10/2019 ore 09:04:18
Io non solo sono passato a una monocanale, ma sono anche sceso molto con la potenza e ridotto all'osso i controlli disponibili. Ora suono su una 6w con due manopole e non sono mai stato più felice. Ho un suono pulito al limite del crunch su cui posso lavorare in primis col volume dello strumento e in secondo luogo con i pedali e riesco a fare tutto. Per me il vantaggio principale è la vocazione plug and play di questa strumentazione: mi collego all'ampli e posso suonare; per ottenere quel che mi serve devo lavorare soprattutto su me stesso. Credo che non solo mi dia più piacere suonare così, ma mi faccia anche crescere come chitarrista. Poi, ovviamente, io posso suonando uno spiraglio di roba relativamente ristretto... Magari un megasuperultra turnista non potrebbe dire altrettanto.
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di E! [user #6395]
commento del 10/10/2019 ore 21:34:59
Anch'io facevo così: monocanale da 10 watt e pedalare. Ci ho suonato per anni e sono stato contento, ho ottenuto i suoni che cercavo. C'è da dire che a me non interessa avere 32 suoni, me ne basta uno di base da colorare qua e là. Probabilmente chi suona metal ha bisogno di più suoni, e lo stesso vale se hai una cover band e vuoi replicare diversi suoni fedelmente.

Il fatto è che ognuno di noi ha esigenze e aspettative molto diverse, quindi non c'è un ampli o un pedale o uno strumento migliore di un altro a prescindere.

Per quanto riguarda me, adesso mi sto convertendo al digital side of the moon: uso sempre un suono solo colorato qui e lì, mi trovo bene come con l'ampli e invece di spostare 11 kg più pedali ne sposto uno scarso.
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di THE_Luke [user #31235]
commento del 17/10/2019 ore 16:48:49
io ho un 4 canali... quindi non sono la persona più adatta per risponderti in modo sensato!

posso presupporre che chi basa il proprio suono sulla pedalboard preferisca un monocanale mangiapedali...
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