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Jackson mostra in video le Wildcard Limited Edition
Jackson mostra in video le Wildcard Limited Edition
di [user #116] - pubblicato il

Tre Soloist in edizione limitata diventano protagoniste di un video ufficiale. In catalogo due modelli dal top figurato e una versione speciale con 27 tasti.
La collezione Wildcard di Jackson fa parte delle novità introdotte nell’estate 2020, mostrate al pubblico solo in forma virtuale a causa dell’emergenza Coronavirus che ha portato all’annullamento del Summer Namm. Su Accordo, ve le abbiamo raccontate a questo link. Le tre edizioni limitate si apprestano ora a toccare il mercato e Jackson dà loro il benvenuto con un video ufficiale.

All’appello delle Wildcard rispondono tre modelli Soloist: la SL27 EX spicca per la singolare configurazione a 27 tasti e pickup inclinato al manico, mentre i modelli SL2P e SL2FM puntano su caratteristiche più legate alla tradizione e sul fascino dei legni figurati.



SL2P e SL2FM condividono gran parte della scheda tecnica. Il loro body è in ontano e i due modelli si distinguono per il materiale adottato per il top: pioppo figurato nella SL2P, acero fiammato nella SL2FM.
In entrambi i casi, un binding naturale cinge la superficie facendo risaltare le tinte del legno sottostante.

Il manico è in cinque parti alternate di acero e wenge, con rinforzi in grafite all’interno e costruzione neck thru per una stabilità superiore e una trasmissione delle vibrazioni vigorosa.
La tastiera è in ebano, con raggio compound da 12 a 16 pollici. 24 fret di tipo jumbo si snodano lungo un diapason da 25,5 pollici e, sul davanti, compare una sola pinna di squalo all’altezza del 12esimo tasto con il solo contorno tracciato per un’estetica pulita. Sul bordo superiore, invece, un set di segnatasti Luminlay permette al musicista di orientarsi anche in condizioni di scarsa luminosità.

Pensata per il rock e il metal più spinto, e adatta alla ritmica quanto al solismo, la Limited Edition sceglie un ponte Floyd Rose Original con relativo bloccacorde al capotasto e un set di meccaniche Gotoh, tutto in finitura nera.

L’elettronica attiva ruota intorno a una coppia di pickup Fishman Fluence Modern, collegati a un selettore a tre posizioni e controlli master per tono e volume. Sul tono, compare un meccanismo push-pull per selezionare tra due sonorità differenti su ogni pickup.

Jackson mostra in video le Wildcard Limited Edition

La livrea Blue Sparkle della SL27 EX cela una cassa interamente in ontano, sagomata per un profilo bombato che si fa più appuntito a ridosso delle spalle.
La forma è d’impianto aggressivo, con “corna” arretrate per lasciare spazio agli ultimi dei 27 fret presenti sulla tastiera di ebano.
Anche qui la costruzione è neck thru, per un manico in tre parti di acero con rinforzi in grafite e con l’immancabile configurazione a raggio variabile da 12 a 16 pollici.
La pinna di squalo al 12esimo tasto qui è piena e vengono riproposti i dot Luminlay sul bordo.

L’elettronica passiva riprende gli standard del rock e del metal classico con una dotazione firmata DiMarzio.
Al ponte è montato un Super Distortion, abbinato a un Air Norton in formato mini-humbucker per il manico, inclinato per assecondare la necessità di inserire i tasti extra sui cantini.

Floyd Rose Original anche per lei, stavolta in finitura cromata e associato a una paletta reverse.

Jackson mostra in video le Wildcard Limited Edition

Sul sito Jackson, l’intera gamma Wildcard può essere vista a questo link.
chitarre elettriche jackson sl27 ex sl2c sl2fm soloist ultime dal mercato
Link utili
Le novità Jackson 2020 su Accordo
La Wildcard Series sul sito Jackson
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di francesco72 [user #31226]
commento del 21/10/2020 ore 10:51:33
Avessi 20 anni in meno e 2.000 euro in più, la blu sarebbe mia domani.
Ciao
Rispondi
di Axilot [user #52908]
commento del 21/10/2020 ore 21:03:07
Ah ah
Ho pensato la stessa identica cosa appena l' ho vista!!
Rispondi
di Petrus [user #51464]
commento del 21/10/2020 ore 13:58:10
La blu è la mia chitarra ideale sotto tutti i punti di vista! Anche se sarebbe stata più figa rossa. Svendo un rene, serve a qualcuno?
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 21/10/2020 ore 14:32:02
Mah. Non si capisce dove vengono prodotte, ma di certo so che se posso fare a meno nel 2020 di un floyd rose, allora rinuncio volentieri. Ne ho quattro di chitarre col floyd, ma solo perché sono modelli del passato e all'epoca quello si poteva, quindi sono rappresentative di quel momento. Oggi ci sono dei ponti stabilissimi che non perdono l'accordatura nemmeno a salirci su con i piedi.
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 21/10/2020 ore 17:31:11
Chiedersi oggi dove venga prodotta una chitarra è domanda alquanto oziosa: che sia fatta in USA, Cina, Italia o Timbuctu, quel che conta è il progetto e la qualità che decide il produttore. Ci sono pessime chitarre fatte in USA ed ottime chitarre fatte in oriente e viceversa. Molte segherie sfornano i body per Fender e Gibson come per Cort ed Harley Benton.
Invece non ho capito il discorso sul ponte: ovvio che se non ti serve è meglio non averlo, ma non mi è chiaro perchè "all'epoca quello si poteva", vero che oggi ci sono ponti con altri sistemi che sono assai stabili, ma non fanno tutte le cose che fa un Floyd Rose, molte, ma non tutte.
Buona musica
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 21/10/2020 ore 18:27:43
Ciao. Sul luogo di produzione mi riferisco alle Jackson: preferisco le Jackson USA. Quanto al ponte, la Music Man Majesty di Petrucci l'ho avuta e quel ponte fa tutto quello che fanno le chitarre che ho col Floyd. Se capita, provala.
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 22/10/2020 ore 10:45:23
Ciao, grazie per i chiarimenti. Sul luogo di produzione confesso di non essere un così fine intenditore da percepire differenze di origine: per me se una chitarra mi sta comoda e suona bene è sufficiente. Ovviamente questo presuppone di provarla, ma dubito che consocendo il luogo di fabbricazione sarei in grado di capire sulla carta se i due criteri di cui sono sopra soddisfatti.
Quanto al ponte, per il momento ho visto in rete due o tre alternative al floyd rose che promettono di fare le stesse cose, ma dalle recensioni leggo che c'è chi arriva al 70, chi all'80% delle possibilità di un floyd rose e della praticità d'uso. Vero è che (a mio modestissimo giudizio) l'unico che veramente sfrutta il floyd rose è Vai; per tuttti gli altri (emblematico Kirk Hammett che usa la leva come me) quel 70/80% si fa anche con un qualunque ponte flottante e chiavette autobloccanti.
Buona musica
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 22/10/2020 ore 11:50:04
Allora, le chitarre Jackson dell'articolo sono presumibilmente di produzione americana perché i prezzi stanno sui 1900 dollari. Ma lo si vede anche da un'altra cosa, che sarebbe importante verificare prima di un acquisto: hanno il ponte targato Floyd Rose. Noi infatti chiamiamo floyd rose tutti i sistemi analoghi al FR ma in realtà come li fa la ditta originale non li fa nessuno. E solitamente stanno solo sulla produzione americana o giapponese. Quando si compra una chitarra del genere, sarebbe meglio testare subito il ponte. Se compri una EVH (che è di produzione messicana), la tenuta dell'accordatura e del ponte stesso è un terno al lotto. Infatti la mia EVH l'ho comprata dalla Charvel, che la realizza nella produzione americana. Ed è davvero una EVH, non solo di licenza, ma di qualità.
Inoltre, come hai detto tu, se uno non fa un uso intensivo della Lega, cosa se ne fa di un floyd? Molto meglio una chitarra con un BUON ponte e ormai sono veramente in tanti a farli. Questo per non parlare della necessità di avere 27 tasti. A saperli utilizzare poi! Visto che per metterne dentro 27, sono tutti strettissimi. Insomma, non sono chitarre per il chitarrista medio.
p.s. l'indicazione del luogo di produzione è anche una questione di correttezza. Il "made in..." sta su qualunque prodotto, ormai.
Rispondi
di Lucifer [user #46960]
commento del 21/10/2020 ore 17:35:3
27 tasti?!? A stento suono con 21... :)
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 21/10/2020 ore 22:48:01
27 tasti e senza i dot sulla tastiera....per me prendere una nota giusta avrebbe la stessa probabilitá della vincita all'enalotto :-)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 22/10/2020 ore 08:16:5
Però ha i dot luminlay sul bordo del manico, personalmente uso quel riferimento e non quelli sulla tastiera.
Ciao
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 22/10/2020 ore 09:13:37
Hai ragione e mi piacerebbe provare una tastiera senza dot. La mia impressione é che, nel mio caso, finché si tratta di cose semplici (scale, triadi, pentatoniche etc...) tutto ok, dovrei farcela.
Ma se devo fare cose più complesse, specialmente improvvisate, la vedo difficile. Ma bisognerebbe provare, é una cosa che mi son sempre detto di fare.
Incoraggiante la tua esperienza 😉
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 22/10/2020 ore 12:12:12
Guarda, io non sono certo un fenomeno, è solo questione di abitudine: fin da quando ero ragazzo il maestro mi consigliò di suonare senza guardare, sicchè tra l'esercizio (per cui la mano va quasi da sola) e l'abitudine a certe aperture non è difficile. Nell'improvvisazione è più dura perchè non hai sequenze che la memoria fisica esegua da sola, anche se (in gran parte) quando improvviso uso poi dei licks che in realtà sono abbastanza canonici, quindi c'è solo da partire nel punto giusto. Da questo punto di vista i dot aiutano, ma tra guardarli sulla tastiera o sul bordo non cambia nulla. Quando invece ho sequenze veloci, comanda l'orecchio: ora che ho guardato il bordo e preso il riferimento sono già passate varie note, che poi, se sbagli di un semitono sotto puoi corregegre all'istante con un bending.
Prova e vedrai che è più facile di quanto non creda.
Ciao
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 22/10/2020 ore 16:27:40
Guarda ti ringrazio di aver riportato la tua esperienza. Ci proverò di sicuro perché é un limite che mi son sempre posto ma non l'ho mai realmente affrontato.
E ci son tante belle chitarre senza i dot sulla tastiera che non ho mai considerato appunto per questo motivo (le Parker ad esempio...).
Grazie ancora
Rispondi
di satisfaction [user #17423]
commento del 23/10/2020 ore 07:31:43
Ce l'ho una chitarra senza dot sulla tastiera. Una Washburn X40pro. Che però ha i mini dot (non luminosi) sul fianco. Ti assicuro che non esiste alcun problema di orientamento in nessuna posizione del manico, seppur al primo impatto possa dare quell'impressione. Anzi, ti dirò che senza dot la sensazione è quella di una maggiore libertà di movimento, una sorta di uscita dai soliti schemi visuali che può dare addirittura dei benefici soprattutto nell'improvvisazione. Se ti capita l'occasione ti consiglio vivamente di provare.
Rispondi
di frankpoogy [user #45097]
commento del 21/10/2020 ore 19:50:58
Il corpo della chitarra blu è veramente bellissimo, essenza pura di superstrat. Non mi piace moltissimo, al contrario, la paletta puntuta rovesciata, mi garba molto molto di più quella standard. In ogni caso tutte bellissime chitarre.
Manico in cinque parti e con rinforzi in grafite, stabilità garantita.
Rispondi
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