Chic e raffinata, la Les Paul attira fin da subito con il suo look sontuoso. Top fiammato, o in alternativa un gold ricchissimo o un nero profondo in coppia con hardware dorato. Qualsiasi modello si abbia tra le mani sarà sempre uno splendido oggetto da vedere.
La scala corta di soli 24,75’’ va assolutamente provata almeno una volta. Le geometrie, rispetto agli strumenti fenderosi, sono completamente diverse. Le corde corrono alte sopra il top, il manico è inclinato, il ponte sollevato. Il pollice in meno di lunghezza dà al tutto una morbidezza completamente diversa alle corde. Non è solo una questione di comodità, può proprio influenzare l’intenzione con cui si suona.
Humbucker allo stato dell’arte. Su una Les Paul che si rispetti (fatto salvo qualche modello) troveremo sempre una bella coppia di humbucker. Se si vuole ascoltare il vero sound di un magnete a doppia bobina deve essere necessariamente avvitato su una mascherina sopra un top in acero. Sono nati così, inventati per essere montati su una Les Paul e provarla magari in una bella Plexi sarà come provare delle ostriche crude. Ottime anche in una zuppa, ma solo crude faranno sentire tutto il sapore del mare.
Altro motivo per affrontare la spesa per una LP, spesso più onerosa che per altri strumenti, è il sustain. Inutile girarci attorno. Tutto nella costruzione della Les Paul tende ad aumentarlo. La paletta inclinata, il manico incollato, la scelta dei legni, i magneti. Può sembrare un aspetto da sottovalutare, ma non è così, lo apprezzerete tanto nelle ritmiche quanto negli assolo. |