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Romeo LA: P90 sotto copertura da Eastman
Romeo LA: P90 sotto copertura da Eastman
di [user #116] - pubblicato il

La gamma thinline di Eastman punta sul carattere dei P90, sul fascino dei gold foil e sull’espressività di un ponte mobile in stile retrò per l’inedita Romeo LA.
Eastman disegna delle forme sinuose, tra vintage e moderno, per la Romeo LA. La semiacustica a cassa sottile rappresenta un tuffo in un ambito sonoro inedito per l’azienda, dove una coppia di single coil ad avvolgimento maggiorato conferisce un timbro carico di mordente, espressività e propensione per una leggera saturazione che proietta subito la Romeo LA nei territori del blues, del soul e del rock.

Romeo LA: P90 sotto copertura da Eastman

I legni della Romeo LA arrivano direttamente dalla tradizione delle chitarre elettriche thinline, con un’accentuata pendenza in direzione delle scelte costruttive tipiche del mondo archtop da jazz.
La cassa in legno laminato ottiene quindi un top in abete su fasce e fondo in mogano.
Il manico in acero abbinato a una tastiera in ebano garantisce note definite e incisive, dall’attacco pronto e brillante. Una scala corta da 24,75 pollici controbilancia la tendenza con la sua action morbida e la vocalità calda. Classica è la suonabilità, con un 22 tasti Jescar su un raggio di 12 pollici e un manico dal profilo tondeggiante, non eccessivo nella sezione.

Romeo LA: P90 sotto copertura da Eastman

Una finitura Celestine Blue, lucida e dalle sfumature metalliche, avvolge l’intero strumento con un accento crema sul tacco del manico a richiamare i toni dei binding color avorio usati per cingere top e fondo.

Priva di battipenna, la Romeo LA sceglie elettronica e hardware dal look profondamente vintage.

Ponte e meccaniche sono firmate Göldo, con un sistema vibrato 3 Point Vario Bridge HW2GN e un set di autobloccanti MGDBL33N.

Romeo LA: P90 sotto copertura da Eastman

Su due pickup ring color crema siedono i Seymour Duncan Phat Cat P90 a cui la Romeo LA deve la sua voce corposa e squillante al tempo stesso. I single coil sono nascosti sotto una cover Radiator con cornice cromata e griglia interna dorata, sullo stile dei pickup gold foil.

In basso, tre manopole dorate di tipo speed knobs con potenziometri CTS regolano le uscite individuali dei due pickup e il tono master, tutto condotto a un’uscita jack Switchcraft.

Come la sigla nel nome suggerisce, la chitarra si propone come un tributo alla musica della west coast americana, dal sound ricco di calore ed espressività.
Sul sito Eastman a questo link è possibile consultare la scheda tecnica dettagliata della Romeo LA.
chitarre semiacustiche eastman romeo la ultime dal mercato
Link utili
Romeo LA sul sito Eastman
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di Ernestor [user #46937]
commento del 17/09/2021 ore 09:25:10
Bellissima! Anzi, in foto non rende abbastanza quanto merita. Se potete fateci un giro!
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 10/10/2022 ore 10:22:58
Alla fine l’ho presa! Un anno dopo.
Avevo commentato quanto mi avesse colpito, ed infine è stato come sposare la ragazza che a scuola ti aveva fatto perdere la testa. Il bello è che, a scanso di quanto tante volte succede dopo aver inseguito un desiderio a lungo, e adesso che la luna di miele è finita, non sono affatto deluso. L’ho inseguita a lungo perché non è facile trovarla, il mio negozio di fiducia dopo aver preso le indicazioni ha ciurlato per il manico almeno sei mesi. E così, quando ho trovato un’offerta online al prezzo giusto l’ho messa sotto osservazione, e ogni tanto andavo a rivedermela, per vari mesi, finché alla fine…

Da qualche anno mi sono avvicinato alle hollowbody, da quando quasi per sbaglio presi una gretsch usata che si è dimostrata il mio migliore strumento accanto a una stratocaster, mia chitarra di riferimento per suono e suonabilità personale. Al punto che ho dato via una bellissima As153 ibanez per avere la Romeo. Avevo in mente una stanford per sostituirla, o una heritage/gibson es330, la prima a portata di portafoglio, la/le seconda/e bella/e e impossibile/i. Il fatto che non ce ne fosse nessuna da provare mi ha costretto a lunghe sessioni su yt per farmi almeno un’idea di dove poter cercare. Finché mi sono imbattuto in un video dove si dice una cosa che mi ha incuriosito molto. Questa romeo LA, senza volerlo ha un suono molto stratocaster… ci ho pensato a lungo, ho approfondito la cosa, altri confermano e quella caratteristica è bastata a darmi il coraggio di premere il bottone acquisto. Ormai la suono da vari mesi, ed è la mia chitarra principale, ci sono dentro più o meno tutte le chitarre che ho, la strat, è assolutamente vero, il suono ha quella cosa là, inconfondibile, soprattutto al manico, eppure non è solo quella, la posizione intermedia suona un po’ strat, un po’ gretsch, a seconda di come te la giochi con i pot e con le mani, una goduria di versatilità. Al ponte suona un po’ tele e anche lì versatilssima. Tante chitarre in una ma non è mai, mai la copia dell’originale, ha una cosa tutta sua, per i p90 che le danno l’espressività di una gibson, come il diapason, come il fatto che sia hollow… La cosa che mi metteva più pensiero era la tastiera, mi piace quella caratteristica del manico strato, con quella sensazione più da manico di scopa che pista da bowling, e questa ha tastiera 12”, più larga del solito, a guardarla mi veniva in mente quella delle yamaha silent guitar. Quello mi ha fatto tentennare parecchio devo dire, ma dovunque leggevo ne parlavano un gran bene che alla fine appena trovato il giusto acquirente per la mia stimata ibanez ho convertito subito quel piccolo gruzzolo con un altro po’ del mio e ho atteso 5 lunghi giorni di trasporto.
Arrivata nel pacco Eastman originale, corazzatissimo.

Subito suonata da spenta è una grande chitarra, frizzante e reattiva, la gretsch al confronto è decisamente più ovattata. Manico immediatamente come fossi a casa. Anzi, con mio stupore, meglio, lo strat è sottile al capotasto, tanto che le note si sporcano facile per le brevi distanze intercorde. La LA si fa suonare pulita e precisa, ma è veloce come lo strat, che beninteso non è una soloist o una jem, ma a me che attingo a uno stile blues alla gilmour, ford, haycock, ecc. è proprio quello che volevo; e ci faccio di tutto, dal blues alle passeggiate classiche in stile nylon string. Insomma, potrebbe tranquillamente essere la mia unica chitarra senza temere ripensamenti. A differenza di tutte le altre che ho e che ho avuto, non mi fa pensare mai ah, se avessi quella chitarra lì m questo pezzo avrebbe il giusto feel. In effetti la cosa che mi stupisco a pensare mentre suono, è che mentre suono, suono e badta, non penso più. Eppure lo strumento mi piace esteticamente, da rigirarselomun po’ tanto per il gusto di rigirarselomtra le mani, ma quando lo attacchi, beh, quei pickup, ti tirano fuori proprio le cose da dentro e la tastiera non le ostacola. Che dire, mai capitato, in anni di strat, tele, gibson lp custom, jackson customshop, ibanez, gretsch, e tante altre, molte delle quali mi costringo ad estrarre dalla custodia e suonare solo perché uno strumento di qualità deve essere suonato regolarmente. Alla fine la mia chitarra da isola deserta l’ho trovata. Non è perfetta, ha un paio di minus che vorrei suggerire alla eastman di rivedere, il pot del volume è un po’ troppo arretrato, i giochini col volume non sono comodi, soprattutto con un fuzz face sotto i piedi, ok, ci si fa, ma con 2 cm in linea più sotto al polso e l’ergonomia diventa eccellente. La leva del tremolo gran figata a metà tra un bigsby e uno strat, accordatura stabilissima, dopo un paio d’ore di session, la tiro fuori il giorno dopo ed è ancora in tune, la leva del tremolo però è un po’ lunga, sarebbe meglio accorciarla un pochino. Peccato veniali devo dire, nulla di imperdonabile, peraltro anche sulla strat ho fatto una modifica alla Gilmour per accorciarecun po’ la leva. Insomma. La chitarra suona tanto e bene, suono p90, brillante ma caldo, tridimensionale, dinamico, con mani e plettro fai la metà delle cose, l’altra metà ci giochi coi pot, usi pochissimo i pedali. Ricorda una strat nel feeling, ma soprattutto nel senso che ti fa dimenticare di averla tra le mani e ti fa focalizzare sulla musica. Bello strumento, ragazzi e ragazze, uno di quelli usciti bene. Mi auguro venga notato da altri. Posso solo confermare quello che avevo detto la prima volta vedendola: se potete fateci un giro!
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