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La Les Paul è davvero come la voleva Les Paul?
La Les Paul è davvero come la voleva Les Paul?
di [user #17844] - pubblicato il

Come suona una Les Paul? Rotonda, grassa. Eppure, quando Lester Polfus trasformava la sua The Log in una delle prime solid body della storia, la voce della chitarra era di gran lunga differente.
Lester Polfus era un genio.
Certo, non è una novità. Ma la sua visione di ormai oltre mezzo secolo fa potrebbe non essere quella che conosciamo.
In decenni di evoluzione, la solid body del “mago di Waukesha” potrebbe oggi risultare travisata, forse trasformata, cambiata di giorno in giorno fino a diventare una bestia a sé, al di fuori del controllo del suo stesso creatore.

Inventare un nuovo suono dal nulla non è facile. Quando si dà forma a uno strumento che - semplicemente - non esisteva prima, è naturale partire da un riferimento familiare, un timbro intorno al quale si sono formate le proprie dita e orecchie.
Così, anche la chitarra elettrica trova le sue basi nei diretti predecessori. Ed è qui che la prima grande differenza tra la scuola Fender e quella Gibson diventa evidente.

Mentre Leo Fender progettava la Telecaster con in testa il mondo della chitarra acustica, tra country e bluegrass, la ricerca filologica di Lester Polfus nasceva da una musa di gran lunga diversa.

L’impronta jazzistica di Les lo ha portato a individuare nelle archtop e nelle jazzbox il punto di partenza per la sua rivoluzione solid body.
Così la Les Paul ha sempre puntato a un timbro più rotondo, caldo, rivolto al sustain più che all’attacco della nota, con “un’aria” di fondo che sarà poi conservata nelle future produzioni Gibson anche nel campo archtop e semiacustico a venire.

Lo stesso Polfus, che non si è fermato affatto alle prime sperimentazioni solid body a cassa bombata degli anni ’50 ed è arrivato persino a ripudiare il filone puramente elettrico di Gibson portato avanti con la SG, ha raffinato il suo strumento ideale in una precisa - e diversa - direzione. Fino ai suoi ultimi anni di attività da musicista, una delle chitarre con cui era più facile vederlo esibirsi era la Les Paul Recording.

La Les Paul è davvero come la voleva Les Paul?

La Recording è una di quelle perle quasi dimenticate nel catalogo Gibson.
Due pickup inclinati con le fattezze di due single coil ma a poli coperti, una grossa piastra dei controlli per un’elettronica complessa, quasi sempre con un Bigsby e con un’estetica che dà spazio a più di qualche domanda.
Legno nudo e battipenna nero sono agli antipodi rispetto al Goldtop e ai Sunburst che hanno reso famose le Les Paul dell’epoca d’oro. Eppure, negli anni della maturità, Les vedeva così la chitarra elettrica: uno strumento da lavoro senza troppo fronzoli, traboccante di manopole e levette e con precise funzionalità.

La Recording trova tutto quello che una Les Paul moderna non ha. Tutto quello che la stragrande maggioranza delle chitarre moderne non hanno. Montava switch per l’inversione di fase, switch per il livello d’uscita ed era pensata per venire collegata dritta in un banco di missaggio, senza effetti, amplificatori né altro. Una visione che ancora oggi - con le simulazioni digitali che danno solo l’illusione di essersi liberati di tali ammennicoli - stranisce qualunque chitarrista.
Eppure Les Paul la vedeva così, la chitarra elettrica. La sua Les Paul.

La Les Paul è davvero come la voleva Les Paul?

E poi c’è la Les Paul. La chitarra, quella che ha seguito una sua evoluzione sui cataloghi Gibson e tra le mani di migliaia di utenti. Famosi o meno, professionisti e dilettanti, ogni goccia nel mare ha contribuito al colore che la Les Paul è oggi, nelle moderne produzioni Gibson, nei dischi, sui palchi.
Grossa, aggressiva, una macchina da riff ritmici rigorosamente sparati col pickup al ponte, quello che Les Paul chiamava Treble, contrapposto al pickup al manico indicato con Rhythm: ironicamente, “ritmica”.

Come suona quindi la Les Paul?
Forse la sua voce è nel grido graffiante dei Cream, nel rombo dei Black Label Society, o nel canto di Slash. Tuttavia, probabilmente, non è come il suo inventore aveva in mente né come avrebbe mai potuto immaginare.
È figlia sua e lo resterà finché l’uomo ne avrà memoria, eppure è innegabile che dietro quella firma autografa sulla paletta c’è il contributo di innumerevoli artisti, signature nella signature, che hanno reso la Les Paul quella che è oggi.

La Les Paul è davvero come la voleva Les Paul?

Tutto ciò balza all’occhio con un rapido ascolto a un confronto diretto tra Les Paul - sulla sua Recording con Bigsby - e Billy Gibbons, un uomo che della Gibson Les Paul ha fatto la sua fortuna, il suo segno distintivo e ha legato come pochi la sua “voce” a tale strumento.
Accadeva nell’agosto del 1999, quando Billy saliva sul palco accanto a Lester per un rapido duetto. Billy e la sua Les Paul, Les Paul e la sua Les Paul. Eppure, due chitarre che suonano tremendamente diverse.



La registrazione audio è amatoriale, ma gli elementi si individuano tutti.
Il suono di Les Paul conserva un profondo timbro semiacustico di base. L’attacco del plettro è quasi acustico, organico, con un’apertura sulle alte che richiama immediatamente gli anni ’50 e ’60. Gibbons, viceversa, diventa la sintesi di tutti i cliché che qualsiasi chitarrista vede in una Les Paul: il suo sound è pieno, diretto, un fascio gonfio e uniforme di tono che, seppur conservando la gutturalità tipica del mogano-humbucker-scalacorta, prende vita solo quando la mano ci dà dentro e la saturazione si fa sentire.

Qual è, quindi, il suono della Les Paul?
chitarre elettriche curiosità gibson les paul
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di yasodanandana [user #699]
commento del 26/06/2021 ore 19:59:25
per come sembra a me Les Paul e Leo Fender pur partendo da assunti differenti si incontrano sul suono. Nel senso che la Les Paul che Les Paul suonava, specialmente se ascoltata in video dove viene amplificata in modo molto neutro, ha un suono genuinamente cristallino e certamente, a mio parere, parente prossimo di quello delle varie Fender.

Personalmente sono PERDUTAMENTE innamorato dell'estetica Les Paul, era la chitarra che sognavo da bambino e per quante ne ho comprate (e rivendute), probabilmente c'è il figlio di qualche dipendente Gibson che è andato all'università coi soldi miei. Ma non mi sono mai ritrovato col suono, troppo grosso, ciccione, cupo ..

Da qualche anno sto lavorando molto con i plug in, ci sono equalizzatori con i quali riesco a rendere clean e cristalline pure certe chitarre da metal e quindi otterrei quello che voglio anche, che so, da un Les Paul Custom..

.. ma in ogni caso, se il prezzo fosse abbordabile, cosa che non credo, una bella Les Paul Recording sono convinto che farebbe al caso mio
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 27/06/2021 ore 00:23:1
Da perfettissimo ignorante posso dirti che per schiarire la Les Paul puoi o provare i P90, e c'è solo da divertirsi.
Oppure un'altra strada è cercare qualche acero vecchio. L'acero ha un modo suo di canticchiare.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 28/06/2021 ore 19:02:24
ho avuto sia LP che altre gibson con P90.. mi risulta troppo vicino agli humbucker.
Ultimamente, fra le chitarre che ho provato, l'unico suono gibson che può interessarmi è quello delle melody maker tradizionali con uno o due di quei single coil specifici.
Poi c'è la Recording, ma l'ho solo ascoltata su you tube
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 28/06/2021 ore 19:13:43
Allora.
Dall'alto della mia profondissima ignoranza posso dirti: vuoi capire ad occhi chiusi che pick-up è? Vai in posizione centrale e plettra con forza intermedia. Lì becchi tutto, la Strat, i singoli, i P90, gli humbucker, e forse pure gli humbucker splittati. In generale sono la posizione centrale un grandissimo discriminante sonoro
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di lassie [user #24566]
commento del 02/07/2021 ore 10:51:56
Dovresti provare una Deluxe ha il suono piu debole e anche molto piu chiaro dei P 90 io ne ho di tutti i tipi: standard custom deluxe studio ecc ecc
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di yasodanandana [user #699]
commento del 02/07/2021 ore 23:58:19
interessante... grazie
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di Sykk [user #21196]
commento del 27/06/2021 ore 06:57:51
Magari sei uno da LP Deluxe
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di pelgas [user #50313]
commento del 27/06/2021 ore 09:58:27
magnifica ma non ho soldi
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di Claes [user #29011]
commento del 27/06/2021 ore 15:29:40
Ho Std e Dlx. Sulla Standard ho cambiato ferramenta e messo DiMarzo per cambiare un suono diventato caratteristico per tanti altri chitarristi in vetrina. La Deluxe mi va bene così com'è e forte con i suoi HB mini Epi "New Yorker" - funziona bene per effetti, chitarre ritmiche e slide. La Recording però mi ha da sempre incuriosito. Ora mi sono incuriosito anche di più! Grazie per l'articolo :)
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di Matteo Barducci [user #29]
commento del 29/06/2021 ore 15:43:20
In realtà il "tone" di una bella 1959 è tutt'altro che cupo, e non è affatto vero che fossero dei macigni.

Addirittura, con un bel set di pickups low wind cantano che è una bellezza.

Il problema è che l'archetipo del suono Les Paul che abbiamo in mente deriva quasi esclusivamente dai modelli degli anni '70 (quelli davvero troppo mediosi e "pesanti).

Quanto alla Recording, sono stato felice possessore della reissue fatta nel 2015, ma niente di che davvero...
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di yasodanandana [user #699]
commento del 29/06/2021 ore 20:25:44
mentre qualche fender "antica" l'ho suonata, in effetti ho posseduto solo Gibson posteriori, penso, al 75 ..
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 26/06/2021 ore 20:02:29
Io ho avuto la fortuna di mettere le mani su due Les Paul dell'epoca d'oro, una '59 e una '60.
Ho suonato la '59 attraverso un Fender Vibrolux del '57 e qualche mese dopo la '60 attraverso un Gibson ga40 Les Paul. Entrambe suonano molto, molto diverse dal suono che credo tutti noi abbiamo nella mente. Le due che ho provato suonano molto piu' vicine ad una Telecaster che ad una Les Paul Pearly Gates. Suono molto brillante e definito, attacco alla nota da Telecaster, pickups con output molto basso. Sembrava davvero di suonare una Tele.
Io credo che questo sia il suono che il buon Les Paul avesse in mente. Poi la chitarra nel tempo ha seguito orientamenti diversi, e' nato il rock, poi l'hard rock e quindi Gibson stessa ha fornito strumenti per queste nuove tendenze musicali.
Ma in origine, io credo che Les Paul e Leo Fender avessero idee di suono piuttosto simili.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 26/06/2021 ore 20:14:11
in questa "chat" non c'è "mi piace".. ce lo metto io, il tuo messaggio "MI PIACE" ... :-)
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 26/06/2021 ore 22:00:26
Anche a me piace il tuo :-) praticamente abbiamo scritto la stessa cosa nello stesso momento....come fa a non piacermi? :-)
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 27/06/2021 ore 00:27:06
Io lo dico con franchezza che non sarei, anzi, non sono in grado di distinguere una Telecaster buona da una vecchia les Paul. O meglio, non per forza. Ci sono peraltro decine di vecchi modelli Gibson scrausissimi in acero che veramente suonano telecasterosi o stratocasterosi
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 27/06/2021 ore 08:49:09
Cosa intendi "in acero"? Les Paul in acero? Ti riferisci ad altri modelli? Quali?
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 27/06/2021 ore 10:01:38
premesso che sono un ignorante in materia, ho suonicchiato qualcosa, sì innanzi tutto la Gibson negli anni 70 fece diversi modelli in acero, sia manico che corpo se non addirittura con la fretboard in acero, forse per contrastare la fender.
c'è un nome per questi modelli in acero, fra cui anche una les paul custom. ma non ricordo, tipo arsh style o qualcosa del genere. e sì, suonano maledettamente bene!!
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 27/06/2021 ore 14:10:20
Una decina d'anni fa erano uscite LP e SG "Raw Power" tutte in acero.
La SG è sottile, ma la LP pesava un accidenti.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 27/06/2021 ore 14:56:0
esattamente! RAW
Rispondi
di lassie [user #24566]
commento del 02/07/2021 ore 11:02:1
Io ho una Les Paul Raw Power del 2001 ed è leggerissima tutta in acero compresa la tastiera.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 28/06/2021 ore 07:44:23
Si...son le classiche mosche bianche.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 27/06/2021 ore 10:07:57
Io invece non credo che a quel tempo ci fosse un'idea di suono comune tra Leo Fender e Les Paul, credo che in comune avessero un'altro obbiettivo che era quello di limitare o eliminare addirittura il feedback dalle chitarre: in principio si e' applicato un pick up alle chitarre per far si che non sparissero nell'ensemble di un'orchestra, successivamente si e' creata l'esigenza di un maggior volume ed il maggior problema era il feedback, le solid body sono nate dall'esigenza di avere chitarre che fossero sempre meno sensibili al feedback, Leo Fender ha applicato dei pick up di sua creazione ad una tavola di legno con il manico intercambiabile (quella trovata e' stata il suo colpo di genio) mentre invece Les Paul che come Leo aveva capito che il segreto per limitare il feedback era la massa solida di legno sulla quale erano installati i pick up ha preso un blocco di legno, gli ha installato i pick che gia' conosceva (i P90 erano gia' in uso dal 1946) e gli ha attaccato un manico....due differenti filosofie costruttive per raggiungere lo stesso scopo.
I pipponi sul suono abbiamo cominciato a farceli noi chitarristi anni dopo, quando la solid body ha cominciato ad essere di uso comune ed il mercato ha dato delle risposte: dapprima con l'introduzione dell'humbucker, pick up creato con il puro scopo di ridurre il ronzio fisiologico del single coil e diventato successivamente ricercato anche per il fatto che sporcava un po' il suono diventando indispensabile per certi generi musicali che stavano nascendo....l'evoluzione della tecnologia poi ha portato allo sviluppo degli amplificatori ed all'invenzione di diaboliche scatolette che modificavano il suono nelle maniere piu' disparate.
Detto questo e' ovvio che la Les Paul, a differenza della Telecaster non e' nata perfetta: nei suoi primi anni di vita ha subito tante di quelle modifiche progettuali e costruttive che l'hanno portata ad essere quello che e' oggi e cioe' una chitarra che ha molte facce, la Tele con gli humbucker o con i P90 non e' a mio parere una vera Tele, la Les Paul a differenza puo' essere tale sia con i P90 con i quali e' nata sia con gli humbucker che hanno cominciato ad equipaggiarla qualche anno dopo la sua introduzione sul mercato
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 28/06/2021 ore 05:16:45
Anche questo é un bel punto di vista ....grazie x averlo condiviso.
Rispondi
di lassie [user #24566]
commento del 02/07/2021 ore 11:05:33
L'unico difetto che aveva la prima Les Paul era la cordiera brutta da vedersi pessima regolazione per le ottave ed intralciava la mono destra, per il resto la chitarra era una bomba.
Rispondi
di prada [user #19807]
commento del 26/06/2021 ore 20:49:49
Grazie per questo articolo. Finalmente, ogni tanto, si parla di cose interessanti ai più, e non di pedalini, chitarre sotto i 50 € che suonano come custom shop e altre amenità del genere.
Da bassista, purtroppo non ho mai posseduto una Les Paul, solo pallide imitazioni di sottomarche, che suonano per quanto valgono (checché ne dica qualcuno), per cui mi auguro di leggere commenti di amici chitarristi piuttosto che menate di altre tipo. Buon fine settimana a tutti.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 27/06/2021 ore 00:20:34
Da perfettissimo ignorante mi piace molto il manico e corpo in mogano con i P90, il pick-up al ponte ha un ringhio aggressivo ma trasparente.
All'opposto mi piace l'acero, lo so che è blasfemia ma l'acero ha il suo perché, da abbinare a pick-up grossi e grassi.
Io non so ma ovviamente odio il timbro chiusissimo, iper compresso, perché la Les Paul secondo me deve fare sentire il legno quando canta.
Rispondi
di Max Scarpanti [user #56093]
commento del 27/06/2021 ore 12:54:16
ho pensato che il signor Lester abbia avuto l'ispirazione dalla ES175.

Secondo me l'ha rimpicciolita e "riempita"

Se confrontiamo i due modelli alla nascita, con ponte a cordiera, la stessa collocazione dei potenziometri, dello switch e del battipenna, la somiglianza è notevole.

Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 28/06/2021 ore 07:57:28
Non credo: Les Paul ha presentato alla Gibson il suo prototipo che era costruito con un pezzo di legno sul quale erano installati i pick up, il manico e la stoptail, ai suoi lati erano attaccate due semicasse ricavate da una Epiphone acustica....il progetto e' stato inizialmente scartato ma quando Fender ha presentato la Tele la Gibson si e' affrettata a richiamare Les Paul sviluppando poi il progetto in quello che si e' realizzato poi con la Les Paul del 52 soprattutto grazie a Ted McCarty....credo che l'estetica e la tipologia di costruzione siano soprattuto dovute a lui ed al suo team,
Rispondi
di rabbitjoke [user #49842]
commento del 27/06/2021 ore 14:33:49
Infatti, la vintage telecaster deluxe o la vintage classic 72 telecaster , quanto le possiamo considerare distanti da una les paul ??
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 27/06/2021 ore 14:57:06
sarebbe bello un blind test
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 27/06/2021 ore 19:34:17
la recording l'ho avuta per le mani molto spesso, nella riedizione di qualche anno fa, e se non avessi comprato poco prima la traditional l'avrei presa. ci facevi uscire qualsiasi suono, QUALSIASI. è la chitarra perfetta per il musicista. manico scorrevole, spesso il giusto, controlli intuitivi, due pickup impeccabili e poco rumorosi, esteticamente spartana (ma a me piaceva).
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 28/06/2021 ore 19:03:32
wow!!!!
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 29/06/2021 ore 06:58:39
si, era davvero una chitarra perfetta. ricordo una volta ne arrivò una danneggiata alla paletta, per il trasporto, e pensai seriamente di aggiustarla da me per tenerla...
spero prima o poi la gibson la rimetta in giro, è uno strumento di rara versatilità.
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 29/06/2021 ore 07:53:22
PS GRANDE QUANTO UNA CASA.
premesso che quanto scrive pietro sia condivisibile al 100%, c'è una cosa che ho notato solo osservando il video con attenzione. les paul suona la chitarra usando il plettro praticamente a ridosso dell'inizio della tastiera...molto lontano dai pickup. ecco (anche) perché ascoltiamo un attacco completamente diverso, un suono completamente diverso e in definitiva uno strumento diverso. inoltre è possibile che il vecchio furbone abbia attivato lo switch per la controfase...che unito al P90 ne faceva una caratteristica peculiare di uno strumento così peculiare di suo.
Rispondi
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 29/06/2021 ore 15:38:49
Solo una precisazione: Lester non ripudiò affatto il "filone elettrico" intrapreso con la SG, tant'è che si può vedere come lui utilizzasse una delle primissime Les Paul "SG" bianche 3 pickup nel suo studio.

Semplicemente, chiese di risolvere il suo contratto con Gibson perché stava divorziando da Mary Ford (divorzio tutt'altro che amichevole) e avrebbe dovuto corrispondere alla ex-moglie una parte degli introiti derivanti dall'accordo per utilizzare il suo nome sulle chitarre.

Gibson allora provò a cercare un altro nome "di grido" per creare uno strumento signature e lo trovò in Trini Lopez.
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 30/06/2021 ore 11:03:22
Quando ad inizio del 1952 Ted McCarty, manager della Gibson, insieme al procuratore di Lest William Polfus (vero nome di Les Paul) affrontarono un viaggio a loro dire allucinante e sotto un diluvio, per portare il prototipo della chitarra a colui che l'aveva proposta, in quel momento in ritiro insieme alla moglie Mary Ford, la di lei sorella ed il marito che era il contrabbassista del gruppo di Les Paul, in una località sperduta che TED chiamò "Casa del Diavolo", la stessa chitarra era molto diversa da quella che conosciamo adesso che è più simile alla variante datata 1953. In primis aveva il ponte e l'attaccacorde in un blocco unico, chiamato "Trapezio di Les Paul" che per un'errata inclinazione del manico costrinse a far passare le corde aldisotto del ponte stesso, non compensato, poi non aveva il TOP bombato che fu una scelta del presidente della Gibson (La cassa fu realizzata con una tavola di mogano accoppiata ad un top di acero, che nella produzione di serie fu poi scolpito ad imitazione della tavola armonica dei violini, vera passione del succitato presidente). Però la bombatura non aveva solo fini estetici ma anche commerciali, infatti la Fender, priva dei macchinari di fresa copiativa necessari per la sua produzione, non era in grado di riprodurla! Il prototipo Gibson montava due pick-up single coil P-90 con 4 potenziometri, 2 di volume e 2 di tono, e solo dopo il 1956 furono montati i nuovi pickups humbuckers PAF di Seth Lover, con chitarre celebri come la Gold Top del '57 o la Custom Blackbeauty, con ben 3 humbucker ... tutto vero poi quello che dice Matteo, infatti nel catalogo Gibson 1962, si vede Les Paul e Mary Ford proprio a piè pagina dedicata alla SG Custom e Standard, ancora Les Paul model nel 1961, e non finisce mica quì, ma ne ho fatti di articoli in merito anche se mi sono stati declassati a semplici diari, comunque lui non mi è mai stato molto simpatico, FBASS
Rispondi
di lassie [user #24566]
commento del 02/07/2021 ore 11:15:11
Il suono classico di una Les Paul si sa, è quello grosso e pesante che la distingue dal suono sottile e metallico della strato, detto questo oggi ci sono molti modelli di Les Paul anche con i pickups spittabili e con questa opzione ci puoi fare di tutto, in piu io ho una Studio Lite M III del 93 con humbucker splittabili e con un bel singol coil al centro che ti consente di avere gli stessi suoni della strato, in pratica con una chitarra ne hai due.
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