di Luca Nicolasi [user #49785] - pubblicato il 18 marzo 2022 ore 16:00
Impariamo a suonare la linea di basso di uno dei pezzi di maggior successo del momento: "Ciao Ciao" de La Rappresentante di Lista. A spiegarcela, un insegnante d'eccezione, Carmelo Drago, bassista che quella linea l'ha scritta e suonata.
La collaborazione con La Rappresentante di Lista non è che la punta de l'Iceberg dell'attività musicale di Carmelo Drago che, giovanissimo, già da anni lavora come session man, produttore e arrangiatore. Forte di una formazione accademica maturata al Conservatorio, e di una marcata preparazione in ambito Jazz, Drago si dedica anche a progetti artistici originali e a suo nome. In questo video, realizzato in esclusiva per Accordo, Carmelo ci insegna a suonare la line di basso di "Ciao Ciao".
Questa la tab, completa di partitura, della linea di basso, realizzata da Carmelo per i lettori di Accordo.
Approfondiamo la conoscenza di questo giovane e brillante musicista in questa intervista. Ci auguriamo di ritovare presto Carmelo tra le nostre pagine.
Se dovessi scegliere 5 dischi che ritieni fondamentali per la tua formazione musicale? Sai, non è facile sceglierne solo cinque in quanto sono un ascoltatore piuttosto onnivoro ma, se proprio dovessi scegliere, direi:
A Love Supreme di John Coltrane, Currents di Tame Impala, What's Going On di Marvin Gaye (con James Jamerson al Basso), Random Access Memories dei Daft Punk, e The Downward Spiral dei Nine Inch Nails.
C'è un bassista o un artista che pensi abbia dato una svolta al tuo modo di suonare? Qualcuno che abbia in qualche modo influenzato la tua visione musicale? Questa volta, non posso dare una risposta univoca perché ho sempre cercato di prendere ispirazione da una grande varietà di musicisti; se dovessi limitarmi al mondo delle quattro corde posso dirti che ho avuto il mio periodo Pastorius, il mio periodo Jamerson ed il mio periodo Jeordie White ( Marilyn Manson, NIN, A Perfect Circle ); potrei fare altri nomi ma c'è il rischio che diventi l'intervista più lunga mai pubblicata su questo portale!
Carmelo Drago Quintet, Omosumo, Nicolò Carnesi: ci racconteresti un po' i tuoi progetti e le tue collaborazioni? Durante il mio percorso di Basso Elettrico al Conservatorio A. Scarlatti di Palermo ho avuto la fortuna di conoscere dei colleghi con i quali condivido una visione musicale: da lì è nata una collaborazione sfociata nel Carmelo Drago Quintet, una formazione strumentale che non si limita al jazz puro. Ci sono stati vari cambi di line up nel corso del tempo, al momento uno dei capisaldi della formazione è A. Caltabiano ( piano, tastiere), con il quale svolgiamo gran parte del lavoro di composizione e arrangiamento. Con Omosumo invece, la collaborazione è nata perchè sono stato chiamato a sostituire A. Di Martino per quanto riguardava i concerti dal vivo; è stata un'esperienza estremamente formativa per via dell'utilizzo di drum machine al posto di un batterista vero: questo mi ha portato ad avere un approccio diverso rispetto alla classica sezione ritmica. Infine, con Nicolò Carnesi ci siamo incontrati da spettatori all' Ypsigrock Festival ed è in quell’occasione che mi ha proposto di entrare a far parte della sua band: da allora ho suonato il basso per lui dal vivo e nei suoi ultimi due dischi.
Ci tengo inoltre a menzionare altri artisti e produttori siciliani per i quali ho avuto il piacere di suonare live e in studio: Alessio Bondì, Mario Biondi, Fabrizio Cammarata, Angelo Sicurella, Fabio Rizzo e Riccardo Piparo.
Come è nata la collaborazione con La Rappresentante di Lista?
La collaborazione è nata grazie a Roberto Cammarata il quale ha pensato di coinvolgermi per la registrazione e scrittura delle linee di basso dell' album MY MAMMA (di cui Cammarata è produttore insieme a Dario Mangiaracina); da quel momento ho continuato a collaborare con loro in qualità di session man.
Ti va di raccontarci un po' della gestazione di "Ciao Ciao"? Come è nata la linea di basso Ad ottobre 2021 ci siamo ritrovati con Dario, Veronica, Roberto Cammarata e Roberto Calabrese presso il Blackstar studio di Milano: la session è stata praticamente una lunghissima jam caratterizzata da un costante scambio di idee che ha poi portato alla realizzazione di "Ciao Ciao". Tutto veniva registrato costantemente e quindi la linea di basso è stata concepita in maniera molto spontanea: in fase di arrangiamento è stata mia cura snellire la bass line per darle il giusto groove e la giusta fluidità.
Strumentazione utilizzata? La mia collezione di bassi comprende: un Fender Jazz bass Classic 60 Sunburst con tutte le caratteristiche tipiche del tempo: tastiera in palissandro, tasti vintage più piccoli rispetto agli standard e pickups custom shop. L’ unica modifica che ho fatto è stata la sostituzione del ponte originale con un BadAss Bridge.
Due Squier Jazz Bass, uno Classic Vibe 60 ed uno Vintage Modified, entrambi sono settati con un actionpiù bassa del Fender, e montano delle corde di scalatura minore per un suono più moderno.
Un Eko Dragon bass del 1968 semiacustico, che fa la differenza in studio: ha un suono molto caratteristico, con un attacco molto presente, che si avvicina a quello di un contrabbasso; mi capita spesso di suonarlo con il plettro per ottenere sonorità a laBeach Boys.
Un Epiphone Jack Casady, anche questo semiacustico ma dal suono decisamente più aggressivo; ultimamente su questo basso monto delle corde in nylon.
Uno Sting Ray Classic 24 BSC, che poi è lo strumento con cui ho registrato "Ciao Ciao"
Per concludere, uno Squier Mustang bass Classic Vibe con corde lisce, un Gibson Thunderbird bianco con tastiera in ebano e un Carvin Anniversary LB75 a cinque corde.
Per quanto riguarda gli amplificatori, i modelli che prediligo sono gli Ampeg SVT Classic e SVT-3 Pro per i grossi palchi; in studio utilizzo spesso una testata vintage Fender Bassman 135 abbinata ad un cabinetartigianale costruito da Luca Benanti( L.B.C. handmade).
Dulcis in fundo, una menzione speciale va alla mia fidata testata MarkBass Little Mark 450 che mi accompagna da anni.
Dal punto di vista dell’ effettistica livemi limito ad un accordatore ( Korg Pitchblack ), un Fuzz ( Electro Harmonics Big Muff Russian Black), un compressore (Origins effects Cali 76 compact deluxe) ed un preamp con uscita DI (Tech 21 Sansamp para driver).
Suoneresti tutto con uno strumento o ti piace trovare ispirazione da suoni e bassi diversi? Decisamente la seconda opzione: mi piace avere un ampio ventaglio di possibilità per poter rendere al meglio a seconda del contesto musicale in cui mi trovo ad operare; questo include anche l’utilizzo di plug-ins ed effettistica digitale durante le sessioni di produzione.
Il pedale che non deve mancare mai? Se dovessi sceglierne soltanto uno (oltre all’accordatore), sicuramente sarebbe il preamp in quanto mi permette di avere il mio suono anche collegato direttamente ad un impianto.