Pedali, ampli e Kemper: JHS abbatte l’ultima barriera
di redazione [user #116] - pubblicato il 22 dicembre 2022 ore 14:45
In una puntata del suo show su YouTube, Josh Scott di JHS Pedals confessa: “in tutti i video ho sempre usato un Kemper”. E regala i profili dei suoi amplificatori preferiti.
Il livello qualitativo che il digitale ha raggiunto negli ultimi anni ha scombussolato molti cliché nel mondo della chitarra.
Profili realizzati per convoluzione e Impulse Response suonano sempre più credibili e sono sempre più facili da realizzare, alla portata di tutti. Test A/B con gli strumenti reali di riferimento non rivelano differenze sostanziali e persino gli orecchi più allenati faticano a distinguere quando hanno sotto le dita una valvola o un algoritmo.
Gli appassionati escludono che il digitale possa soppiantare del tutto il buon vecchio amplificatore, ma senza dubbio è arrivato ad affiancarlo in maniera più che degna, con degli innegabili vantaggi in fatto di praticità e controllo sul suono, sia sui palchi più e meno grandi, sia - e forse soprattutto - quando si tratta di registrare il suono di una chitarra in maniera rapida, efficace e soddisfacente.
C’è però un aspetto che vuole ancora far tendere la bilancia in modo pesante verso l’analogico. Finora.
Quando si parla di apparecchi digitali e amplificatori simulati, la preoccupazione principale riguarda il modo in cui quei circuiti virtuali riescono a interagire con i transistor e i diodi di un effetto a pedale. La resa di overdrive e fuzz è fortemente legata al resto della catena e all’amplificatore a cui vengono dati in pasto, e i puristi ritengono che nulla possa farli urlare come una vera valvola vecchia maniera.
Nell’agorà delle chiacchiere chitarristiche, però, ora si leva una voce di un certo peso decisa a far vacillare tutte le convinzioni in merito: Josh Scott, creatore del brand di pedali boutique JHS Pedals e di recente autore di una serie YouTube di successo sull’effettistica e l’elettronica per chitarra, spiazza tutti confessando che, negli ultimi anni, tutto ciò che i fan hanno ascoltato nel suo canale YouTube proveniva da un Kemper.
I profili virtuali erano alla base delle sue jam, processavano i suoi pedali nelle demo e facevano da banco di prova per tutti gli approfondimenti su effetti storici che i chitarristi in gran numero hanno seguito e apprezzato. Senza averne la minima idea.
Inutile dire che una rivelazione simile ha fatto innervosire più di un fanatico dell’analogico, di quelli che “la differenza si sente a un miglio di distanza”. Così Josh ci ha fatto su un video, e lo ha fatto a modo suo.
Non contento, Scott ci mette su un extra e condivide a titolo gratuito sul suo sito tutti i profili dei suoi amplificatori preferiti, provenienti dalla preziosa collezione personale del guru dell’elettronica. Le emulazioni sono disponibili a questo link e sono compatibili con sistemi Kemper Profiler e Line 6 Helix.
L’esperimento di JHS insegna un’importante lezione. I suoi suoni possono piacere o meno, ma è innegabile che funzionino e che quei pedali, così processati, risultano decisamente credibili.
Col senno di poi sarà facile concentrarsi su qualche nota stonata, far notare una frequenza fuori posto o giurare che quello stesso pedale avrebbe suonato molto meglio su un valvolare. Eppure, in tanti video a base di Kemper in segreto, ci fosse un commento che sia uno a sollevare una questione del genere.
Che sia caduta anche l’ultima barriera che tiene lontani i tradizionalisti dai sistemi digitali e ibridi con effettistica a pedale infilata in un emulatore di qualità?