Non è un segreto: la musica suonata è diventata sempre più marginale sul piccolo schermo quanto sui grandi palchi. Si tratta di mode, magari momentanee, che inevitabilmente spostano l’attenzione su altro, con il dispiacere degli appassionati. Per questo, ogni volta che in TV compare la cara vecchia band di basso, batteria, chitarra e tastiere, è come una boccata d’aria fresca. Accade di tanto in tanto ai festival ed è innegabile come anche una formazione discussa come i Måneskin abbia avuto la sua influenza positiva nell’avvicinare nuove generazioni allo strumento, ma è ancora più affascinante quando la chitarra raggiunge il grande pubblico come puro mezzo di intrattenimento, piacere e arte. Soprattutto quando chi la imbraccia è un idolo per chi è del giro.
Accade che in TV, in prima serata, il 24 novembre Matteo Mancuso è ospite a Propaganda Live. Appena l’emittente lo diffonde online, il video fa il giro del web e il tono dei commenti è uno solo: “finalmente un talento e la sua arte vengono riconosciuti per essere condivisi con tutti”.
Ed è quello che è successo, perché l’esibizione di Matteo diventa spettacolo, piacere per gli ascoltatori, e i commenti dei profani che si leggono sui social ne sono la conferma.
A riguardo, non ci dilungheremo sulle capacità dell’alieno siculo, ormai ben note a chiunque bazzichi l’ambiente. Ci limitiamo invece a richiamare l’attenzione sull’espressione goduta dei compagni di band mentre Mancuso dà sfoggio di tutta la classe di cui è capace con una disinvoltura invidiabile, già nei primi secondi di performance.
Al di là del musicista, è anche il personaggio di Mancuso che funziona e piace. Un ragazzo giovane, alla mano e all’apparenza anche un po’ timido, che regala esecuzioni di altissimo livello come se fossero la cosa più naturale del mondo. È una ricetta capace di mettere d’accordo tutti, per primi i musicisti che - quando lo beccano in TV - non possono fare a meno di esclamare “Quello lo conosco!” richiamando l’attenzione dei familiari manco fossero compagni di merende, con Matteo.
A ben vedere, la sua apparizione sulla TV nazionale ha dei precedenti, e il chitarrista aveva già incantato il pubblico di Rai 3 quando, ospite da Via Dei Matti n.0, .
Alla trasmissione di Bollani va il grande merito di aver “infiltrato” in prima serata molti altri talenti, riuscendo nell’arduo compito di portare un po’ di bellezza nel pubblico difficile di chi fa della TV un sottofondo mentre cena, o cerca di liberarsi del peso della giornata. Una bellezza di cui c’è sempre bisogno, e che alcuni segnali sembrano vederla pian piano tornare all’attenzione dei più, magari distratti, forse non del tutto preparati, ma predisposti ad accoglierla. E non è cosa da poco.
Certo, gli esempi riportati sono poco più che due mosche bianche, di una rete di servizio pubblico e di una che, per certi versi, sembra voler incarnare un servizio pubblico “alternativo”. Tuttavia, quando si cade nel vortice di nostalgia ricordando i grandi ospiti internazionali alle trasmissioni di Renzo Arbore o quando il mondo scoprì che , pensiamo alle perle che - per quanto rare - ci vengono proposte ancora oggi. |