Parlando con qualche amico che mi chiedeva quale pedaliera fosse la migliore per un comodo trasporto alle prove con il gruppo ho risposto: CERTAMENTE NON LA MIA!?!
La mia creazione, infatti, è concepita e realizzata esclusivamente per un uso domestico che permettesse da un lato di tenere tutto in ordine e dall’altro di attivare la modalità PLAY in modo veloce. In poche parole apro ed il tutto è a disposizione in un attimo.
Questo mio scritto serve principalmente per far visualizzare la pedaliera agli amici (accordiani e non) ai quali ne ho parlato. Secondariamente ne faccio, con gusto, partecipe tutta la comunità!
Ecco come si presenta attualmente:
Per prima cosa ho a disposizione in bella posizione lo switch dell’amplificatore per il cambio canale.
Il segnale parte dalla chitarra e va ad un wha wha Cry Baby.
Da qui si va ad uno switch della Behringer.
Il segnale, infatti, è diretto alternativamente o alla linea di distorsione così composta:
Behringer TO800 che utilizzo come booster e da non sottovalutare, Ts808-Tubescreamer (costruito dal sottoscritto) che è il vero fulcro di questa pedaliera perché vi assicuro ha un buon suono ed infine il Boss DS-1, tanto vituperato, ma che riesce secondo me degnamente nel proprio lavoro (ai quali si aggiunge l’MXR Phase 100, sennò il momento psichedelico dove la mettiamo).
Da questa sezione il segnale entra nell’amplificatore, il mio fido Laney L20H.
Alternativamente il segnale entra nel POD2.0 (in questo caso il Pod funge da preamplificatore e dell’ampli si usa solo il finale). Questo mi è utile per avere immediatamente alcuni suoni presettati, ma devo ammettere che ultimamente questa possibilità la sfrutto poco soprattutto perché richiede un surplus di collegamenti. Preferisco spesso utilizzare lo switch con l’altro ampli (FBT 150) per i suoni puliti e tenere il Laney per crunch e distorti!
Il Pod devo tuttavia ammettere che è un grande strumento che ha fatto spiccare un salto immenso nella gestione del suono per il chitarrista! Averlo a disposizione insomma fa sempre piacere!
Proseguendo nella catena, il segnale esce dal send del Laney ed entra nella linea degli effetti d’ambiente che consiste in:
Behringer EQ700 (equalizzatore) e UC200 (chorus), effetti questi che utilizzo solo per l’acustica, ed infine il mio inseparabile Line6 DL4. Se è uno dei delay più utilizzati un motivo c’è: il SUONO!
Da questa sezione si torna allo switch il quale rimanda il segnale al return dell’ampli o permette di far entrare il Pod nel finale dell’ampli come precedentemente anticipato.
Sotto la parte finale e più rialzata della pedaliera ho posizionato le due prese multiple che forniscono l’energia ad alcuni alimentatori. Ho scelto questa soluzione perché avendo in default due alimentatori particolari (Pod e delay entrambi Line6) non era un gran risparmio di spazio prenderne uno solo per fornire l’energia agli altri pedali.
Leggendo poi su queste pagine della presenza di: pedali con diverso voltaggio rispetto ai consueti 9V polo negativo centrale o ancora di altri con idiosincrasie a daisy chain con alimentatori unici; ho preferito questa soluzione! Devo rilevare con mio sommo compiacimento l’estrema silenziosità dell’opera in atto.
Chiusa dal coperchio, che rimane per ora l’unica parte verniciata, si presenta così:
Esteticamente mi sembra gradevole.
La pedaliera vera e propria non l’ho verniciata. Questo poiché, in un primo momento, volevo rivestirla di moquette che non ho trovato. Un rotolo di plastica Ikea (particolare più sotto), avanzato dai rivestimenti della cucina, mi ha dato l’idea per una base idrorepellente, l’umidità del pavimento mi inarcherebbe la struttura? L’interno della stessa al contrario devo ancora decidere se rivestirlo con il velcro per un posizionamento definitivo dei pedali, ma pensavo anche a qualche soluzione che preveda di avvitare i pedali alla struttura sfruttando le stesse viti che chiudono i pedali. Vedremo in un prossimo futuro.
La pedaliera è tutta in legno di pino e betulla. Questa è stata completata in questi primi giorni di vacanza natalizi che, essendo liberi da impegni vari, mi hanno permesso la realizzazione del progetto a tempo di record.
Insomma tra una cosa e l’altra questa struttura peserà quanto il sottoscritto (75 kg). Scherzo, ma dopotutto per un musicante bestia(le) come me va più che bene e soprattutto si addice a restare lì dove si trova. Sulla qualità del lavoro mi rimetto a voi, ma come pro, mi ripeto, devo dire che è di una comodità infinita aprire, connettere la chitarra e suonare in un picosecondo!
Sono arrivato alla fine di questo scritto che spero vi sia piaciuto.
Vi saluto tutti augurandovi come sempre: BUON SUONO.