di stefano58 [user #23807] - pubblicato il 06 giugno 2012 ore 15:36
Diciamoci la verità : noi che apparteniamo alla generazione che ha visto il rock muovere i primi passi , cediamo spesso all'effetto dolce e malinconico del ricordo , alla mitizzazione dei bei tempi andati , alla retorica del tempo fuggito che non torna più .Ma , come in tutte le leggende , un fondo di verità la si può sempre trovare , aprendoci un varco tra la vegetazione selvaggia dei luoghi comuni e la memoria fallace , fino ad arrivare al cuore del ricordo stesso , al momento storico e reale , dove tutto ebbe inizio e dove tutto , alla fine , ritorna ancora oggi . La musica rock , in tutte le sue declinazioni , ebbe nel periodo a cavallo dei due decenni '60 e '70 , una spinta esplosiva mai più riscontrata , anche per merito di una scena artistica effervescente in tutti i suoi campi e sopratutto grazie ai fermenti giovanili e alle piccole e grandi rivoluzioni sociali che il mondo occidentale stava vivendo.
Gli artisti proponevano le loro personali visioni farcendo i loro lavori di tutto ciò che li circondava , musica e vita reale non erano mai andate avanti così strettamente unite , una simbiosi che portò unioni felici di musica,pittura ,danza ,cinema e fotografia , dove era difficile riuscire a dividere le varie parti in singoli eventi.
E fu in quel periodo che , grazie alla grande circolazione di vinili formato 33 giri , si andò ad affermare una vera e propria corsa alla copertina più bella , a quella più stravagante , alla più curiosa , con formati a libro , o anche scatole contenitrici , superando il confine delle dimensioni e della didascalia.
Andy warhol ,alfiere della pop art , firmò delle cover entrate nella storia e in qualche museo , ma non fu il solo .
Roger Dean , sempre in bilico tra pittura e architettura , realizzò copertine fantastiche per osibisa e Yes , dando visibilità a mondi altrimenti solo ipotizzabili fluttuanti tra fantasy e new age.
I rolling Stones , per l'album sticky fingers , sfornarono forse la prima copertina in 3 D , dove (solo nelle prime copie ) la cerniera dei jeans era reale e azionabile , celando maliziosamente la lingua più famosa del rock.
E si potrebbe andare avanti per centinaia di altri esempi , tanto era ricca la collezione di cover innovative e oniriche , immaginifiche o crudamente reali , complesse o talmente semplici nella loro quotidianità da essere geniali. E sempre un grande traino per la musica che custodivano.....anzi , non è raro che , intavolando discussioni su vecchi dischi , qualcuno , non ricordando il nome dell'album , rammenti invece benissimo la sua copertina .
Il ridimensionamento del supporto musicale con i CD , ha incotrastabilmente decretato la fine dell'impero delle cover , non più qualcosa da sfogliare mentre seduti sul divano si ascoltava dai nostri impianti hi-fi lo scrocchiare introduttivo dell'ultimo lavoro dei nostri eroi , semmai un plasticoso involucro lasciato a scolorire sul cruscotto della macchina , oggetto tra gli oggetti , troppo piccolo per farci innamorare , troppo freddo per meritare le nostre attenzioni.
L'avvento degli mp3 ha definitivamente chiuso un epoca , e pensare che dentro una pendrive nuotino insieme l'intera discografia di Hendrix accanto all'ultimo degli U2 e parte delle opere di De Andrè , senza che nulla indichi e valorizzi il contenuto , sarà cosa pratica ma per me , dinosauro romantico , leggermente