La risposta diventa molto più comprensibile se ci si fa aiutare da un disegnino, che va ovviamente spiegato. Guardate bene quello che vi propongo.
Come potete osservare ho contrassegnato con una X il punto in cui la corda si appoggia al capotasto (o allo zero fret) e con la lettera Z il punto in cui la corda si appoggia al ponte. Sono due punti chiamati nodi nei quali anche se la corda viene sollecitata, non c’è alcuna oscillazione.
Se percuotiamo la corda, diamo vita a una serie molto numerosa di oscillazioni e l’oscillazione più ampia, qui rappresentata dall’area grigia, ci fornirà l’ampiezza della frequenza fondamentale avente quello che si chiama “ventre” (cioè il punto di maggior ampiezza della vibrazione e di maggior distanza della corda dal suo stato di riposo) esattamente a metà della lunghezza della corda.
Dunque: in una chitarra l’ampiezza massima della frequenza fondamentale di un Mi basso (82 hz) suonato libero si trova esattamente a metà della lunghezza della scala. E poiché a una maggiore ampiezza corrisponde un maggior volume, avremo che se un pickup lo si potesse porre nella zona del 12° tasto, il risultato sarebbe un suono con una preponderante frequenza fondamentale.
Spostando lo stesso pickup verso destra o sinistra otterremmo, col diminuire dell’ampiezza dell’oscillazione della fondamentale, una diminuzione nel suo volume. Se questo è chiaro, siamo a cavallo! Ora dobbiamo ricordarci quanto appena detto. L’ampiezza diminuisce man mano che ci si avvicina al nodo dell’oscillazione.
Prendiamo ora la seconda armonica, rappresentata dall’area gialla. Come noterete, qui abbiamo oltre ai nodi laterali anche un nodo centrale posizionato esattamente a metà della scala, cioè nello stesso punto in cui prima abbiamo individuato il ventre della fondamentale. Un ipotetico pickup super selettivo posto a metà scala non coglierebbe nulla della seconda armonica perché come abbiamo già detto in corrispondenza dei nodi l’ampiezza dell’oscillazione è nulla.
Se analizziamo anche il resto delle armoniche sarà facile capire che a un determinato posizionamento di un pickup corrisponde un gran numero di ampiezze diversificate a seconda delle armoniche. Se collochiamo, per esempio, un pickup nel punto contrassegnato dal n. 1 e indicato dalla freccia rossa, otterremo un suono il quale, con riferimento alle sole prime dieci armoniche, sarà costituito dalla fondamentale (ancora buona la sua ampiezza in quel punto), dalla 2a armonica (al massimo dell’ampiezza), da un piccolo contributo della 3a armonica, da una 4a armonica assente (siamo nella zona del nodo), da un buon contributo della 5a e della 10a.
Ora che sapete il gioco, diventa comprensibile che variando la posizione del pickup cambia anche il suono, e ciò perché viene a variare il contributo delle varie armoniche. E si comprende anche perché il pickup posizionato al ponte suona più aperto di quello collocato nei pressi di fine manico. Perché? Rispondetevi voi!