di alessioshy [user #12445] - pubblicato il 29 giugno 2012 ore 07:30
La creazione del suono, pallino fisso dei chitarristi, ha un punto cruciale nell'equalizzazione dell'amplificatore. Non sempre, però, si hanno le idee chiare di come conviene procedere per sfruttare al meglio la propria strumentazione per suonare meglio per sé e con gli altri.
Chiunque sia alla ricerca del proprio suono, a qualunque livello, si imbatte in primo luogo nella scelta dell'amplificatore. Scelta solitamente annosa, prospera di consigli troppo personali e di idee a volte errate, fa passare parecchie notti insonni, dopo aver provato diverse opzioni.
Un elemento da non sottovalutare è la pasta di suono generale cui l'amplificatore è incline e che varia di marchio in marchio, stilando una lista -tutto sommato non molto ampia- di modelli di riferimento e derivati.
Senza entrare nel merito delle scelte, mi soffermerò a parlare della sezione di equalizzazione dell'amplificatore, ovvero la parte del circuito atta a plasmare il suono.
I controlli sono i classici Low, Middle e High in primis, presenti sulla grande maggioranza degli amplificatori, mentre fanno eccezione alcuni amplificatori o stadi di preamplificatore con i soli controlli di alte e basse o il controllo contour (soprattutto nei transistor) al posto delle medie classiche. Prendiamo ora solo in considerazione solo i controlli classici, lasciando da parte per ora altre voci quali Depth e Resonance.
I potenziometri, di solito riportano una scala 0-10 (o magari 11 come nel film-documentario This is spinal tap, these go to eleven) e lavorano su una frequenza preimpostata dalla casa sulla gamma cui sono deputati, controllando l'andamento della curva di equalizzazione.
I controlli funzionano da filtri attenuatori di frequenza, non intaccano cioè il segnale originale se posti a 10, mentre attenuano completamente la gamma se posti a 0. Questo concetto è fondamentale e spesso si compie l'errore di pensare alla posizione ore 12 come flat, ossia senza azione dell'eq, che dovrebbe attenuare da 0 a 5 e boostare da 5 a 10: non è assolutamente così. La posizione in cui tutti i controlli sono a 10 è una posizione neutra, in cui non vi è attenuazione e il preamplificatore sprigiona tutta la sua voce senza tagli. Solitamente si attenuano i controlli a seconda delle nostre esigenze ed eventualmente si tende a partire a ore 12 a plasmare il suono, dove i controlli sono a metà attenuazione: avremo quindi la possibilità di lavorare tagliando più o meno una frequenza evitando di avere sovrabbondanza di una gamma rispetto a un'altra.
Importantissimo è comprendere da subito la differenza tra questi tipi di equalizzatore, che sono dei controlli passivi, da quelli per esempio di un amplificatore attivo, come spesso avviene per i bassi o alcune sezioni grafiche di amplificatori per chitarra.
Mentre, come già accennato, un controllo passivo non apporta guadagno al segnale, un controllo attivo alza il segnale in dB oltre che plasmarlo: scelta la nostra curva di equalizzazione, potremo quindi decidere di alzarne la risposta generale tradotta in volume.
Quanto al comportamento del volume generale, va da sé che un amplificatore a 10 eroga tutta la sua potenza, mentre attenuando le frequenze si attenuerà anche il volume generale.
Prima di passare a fare alcuni esempi tipici, vorrei spendere poche parole sul termine "flat". La parola ci porterà alla mente gli equalizzatori grafici dei sistemi hi-fi, i cui controlli che agivano su determinate frequenze potevano essere portati a 0dB, senza attenuare né guadagnare. Appunto flat, neutri, così come neutri saranno i controlli di un amplificatore a ore 10, mentre la risposta reale, se misurata in uno spettrogramma in modo da vedere la curva del suono, non sarà mai una linea piatta, ma farà in quel caso denotare le differenze fra i diversi amplificatori e le loro voci caratteristiche.
Seguono alcuni esempi con valori stabiliti secondo una logica di massima.
Accompagnamento clean
A seconda dell'utilizzo di strumming o corde singole, è bene lavorare sulle frequenze medie, tagliandole per ottenere un suono più preciso e quasi acustico negli arpeggi o nelle parti strumming a più corde, mantenendo invece in linea di massima un'equalizzazione "tutto a 5" o più aperta per accompagnamenti a note singole come il funk (grande differenza è data anche da chitarra e pickup). Just take my heart - Mr.Big Pinball wizard - Who Freak out - Chic (funk note single)
Accompagnamento rock
Scavare le medie poco al di sotto del 5, enfatizzando le alte a seconda del tipo di amplificatore o di suono voluto. Per esempio basse a 4-5, medie a 4, alte a 5 su di un amplificatore Marshall, alte a 6-7 per suoni meno presenti come Fender o Mesa. Ovviamente mi sto riferendo alla risposta di fabbrica delle alte nell'amplificatore. Highway to hell - Ac/Dc Rebel Rebel - David Bowie
Booster di medie
Basse fra i 3-4 e alte 5, con medie attorno agli 8. È un suono morbido e molto aperto, adatto sia ad accompagnamenti crunch, sia a suoni bluesy, a seconda del livello di saturazione. Day Tripper - Beatles The thrill is gone - B.B. King
Assolo fluido
Basse 5, medie 10, alte 2-3. Con una buona dose di saturazione, cattura la presenza di ogni nota senza però sgranare la definizione, creando quindi una pasta sonora molto fluida e incisiva. Logicamente in ambito solistico i fattori da considerare sono molti, dai pedali agli effetti, ai controlli della chitarra. Take the time - Dream Theater Desert rose - Eric Johnson
V shape
L'ottica è quella di porre i controlli nella tipica forma a V con basse e alte a 10 a rappresentare il punto massimo e medie a 0.
Il suono è tipicamente adatto al thrash metal, molto in voga fra la fine degli anni 80 e i primi 90, ove spesso si utilizzavano amplificatori con controllo attivo dell'equalizzatore (eq grafico) come su amplificatori Mesa Boogie, largamente usate dai metallica.
Metallica - ...and justice for all (disco) Antrax - Madhouse
Non dimentichiamo che la risposta generale dell'amplificatore è fortemente influenzata dal suo volume e dalla quantità di saturazione, che apre il suono e introduce armoniche, per cui attenzione a non abusare dell'equalizzatore e soprattutto ai suoni che produrremo: spesso il bel suono che otteniamo a casa non è compatibile con il suono della band, perdendosi nel timbro del basso e nel set di batteria, dove soprattutto i piatti metteranno a dura prova la presenza delle nostre alte.
Il più possibile fate i vostri suoni su di una base suonata o in sala prove, mai all'ultimo momento dal vivo, ricordando di usare l'equalizzatore anche in modo sotrattivo. Se avete un suono troppo brillante con poche basse, non alzate il controllo delle basse, ma attenuate le alte e così via.
Un buono metodo per equalizzare la vostra chitarra sul vostro amplificatore è il seguente: - mettete tutto a ore 12 (come già accennato) - suonate le corde gravi, Mi a vuoto o un power chord saranno perfetti e sistemate le basse in modo da non averle troppo invasive. - fate la stessa cosa sui cantini per le alte. - il controllo delle medie è lo spartiacque fra i generi, tagliate nel metal, enfatizzate nel blues, ma una regolazione ottimale dovremme determinare un corretto bilanciamente fra basse e alte. - provate a suonare Mi basso e cantino insieme, muovendo il controllo fino a bilanciare la risposta di entrambe le corde. Attenzione, poiché il processo è differente a seconda del grado di saturazione.