La Fender da un milione di dollari si chiama Blackie, è una Stratocaster nera costruita da Eric Clapton nel 1970. La storia è nota: Slowhand acquista da Show-Bud a Nashville sei Stratocaster degli anni '50 per qualche centinaio di dollari in totale. Ne regala una a Stevie Winwood, una a George Harrison e una a Pete Townshend. Poi smonta le tre superstiti e con le parti migliori assembla il mongrel destinato a battere tutti i record di asta: Blackie, forse la Fender più nota e amata nella storia del rock.Blackie compare nel 1973 al Rainbow concert, dove sostituisce Brownie, la Stratocaster del 1956 che Clapton usa da fine anni '60 e con cui incide il suo primo album da solista e poi Layla. Brownie diventa rimpiazzo all'arrivo di Blackie, che Clapton usa fino al 1985, quando il guitar tech comunica che il manico non può reggere all'ennesimo refret.
Blackie è uno strumento fantastico, la sensibilità di Eric sa scegliere il meglio tra le tre Stratocaster smontate. Il risultato è una struttura perfettamente bilanciata, un corpo leggerissimo e risonante, con forme sinuose, da cui parte un manico a V di proporzioni ideali. I pickup sono particolarmente potenti per l'epoca, superano tutti i 6k quindi riescono a pilotare benissimo i tweed e poi il Music Man 212 che Clapton usa in studio e sul palco. Blackie e Clapton sono inseparabili per oltre 20 anni e producono assieme musica sublime. La chitarra si modifica col tempo, consumandosi pian piano. Il manico si assottiglia e gli slot dei tasti si allargano per i numerosi refret e per l'usura, onostante la mano leggera del chitarrista. Nel 1985 Blackie non ce la fa più ed Eric decide di ritirarla. Comincia la sperimentazione di una sostituta, assieme a John Page e Mike Stevens del nascente Fender Custom Shop. Dopo i primi prototipi della chitarra destinata a diventare la prima "artist" nella storia Fender, nel 1987 viene presentata la prima Stratocaster Eric Clapton, su cui debuttano anche i Lace Sensor e il boost sui medi. Il catalogo mostra il prototipo con 21 tasti, truss rod al manico e uno switch (mai entrato in produzione)per attivare il boost. La produzione di serie acquista presto il 22esimo tasto e il truss rod alla paletta.
È l'inizio di una nuova storia, perché dopo decenni di fedeltà a uno strumento, in maturità Slowhand farfalleggia come un ragazzino, comparendo con Stratocaster sempre nuove e sempre più appariscenti, spesso abbinate al suo look da rock star creato dal suo amico Giorgio Armani.
Qualche anno dopo le Clapton della prima serie in Torino Red, Seven-up Green e Pewter Gray cominciano i gioielli, come la Master Salute coperta da sottilissima sfoglia d'oro, i pezzi unici dipinti dal noto artista off Crash, le Pamelina e altre, tutte diverse nel colore, ma tecnicamente identiche, accomunate dal V-neck a 22 tasti e dai pickup Noiseless che sostituiscono i Lace Sensor.
Con la nuova chitarra anche il suono di Clapton cambia. Dallo scintillante clean ponte+centrale appena sporcato dalla distorsione naturale delle 6L6 Slowhand passa a suoni più pompati sui medi, più compressi e complessi. Ci sono pezzi in cui il suono della sua Fender è talmente saturo da avvicinarsi a quello della Les Paul sunburst accantonata nel 1967.
Nel 2004 Guitar Center si aggiudica la Blackie originale per quasi un milione di dollari. La presterà nel 2006 al Custom Shop Fender per essere replicata in una serie speciale di 275 strumenti Masterbuilt che vengono tutti venduti in poche ore.
Qualcuno è triste al pensiero della vecchia Blackie appesa a un muro? Non è il caso. Quella chitarra ha fatto la storia del rock blues negli anni che contano, ha ispirato generazioni di musicisti tra cui uno dei più grandi di tutti (Slowhand) e ha concluso la sua carriera, quando ormai non aveva più ruolo come strumento per raggiunti limiti del legno, regalando un milione a una casa di recupero per musicisti in difficoltà. È una chitarra immortale e basta ascoltare l'album Just One Night per capirlo.