di LaPudva [user #33493] - pubblicato il 04 febbraio 2013 ore 08:30
Una sera di ventisei anni fa il destino ha portato Mick Jagger al CBGB club di Manhattan. Quella sera sul palco c’era Vernon Reid, un chitarrista che conosceva da qualche tempo.
Una sera di ventisei anni fa il destino ha portato Mick Jagger al CBGB club di Manhattan. Quella sera sul palco c’era Vernon Reid, un chitarrista che conosceva da qualche tempo. La sua era una band hard rock di afroamericani (cosa alquanto insolita) attiva a New York da un paio di anni e dal nome rivelatore: Living Colour. Nata da un’idea di Reid, che volle al suo fianco il cantante e attore Corey Glover, la lineup trovò in Will Calhoun alla batteria Muzz Skillings al basso (sostituito nel 1992 da Doug Wimbish) la sezione ritmica perfetta. La miscela di funk e metal insieme a una voce e a uno stile di canto inequivocabilmente black erano il marchio di fabbrica di questo gruppo, che colpì il frontman degli Stones a tal punto da spingerlo a prenderli sotto la sua ala protettrice. Jagger produsse il loro demo e si assicurò di farlo avere alla Epic Records, che li mise sotto contratto senza indugi.”Vivid”, il primo, storico album dei Living Colour uscì l’anno seguente, nel maggio del 1988.
Sono passati 25 anni da allora, arco di tempo in cui la band ha pubblicato altri 4 dischi in studio e altrettanti live (oltre a diversi side project dei componenti), ha cambiato formazione, si è sciolta e si è riformata, ma quel primo lavoro rimane il suo disco seminale. L’album, con un’eterogenea miscela di generi e i testi orientati al sociale e alla protesta antirazzista, ha innestato per la prima volta la cultura nera nell’hard rock, e ha influenzato band destinate – forse – a diventare ancora più popolari dei Living Colour, come Rage Against The Machine e Limp Bizkit. “Sorprendente scoprire che la musica che abbiamo creato abbia viaggiato così lontano, in tutto il mondo. Chiunque, da Claude Nobs (fondatore del Montreaux Jazz Festival recentemente scomparso, n.d.r.) a Mick Jagger mi ha detto che dovevamo rimetterci insieme. Questo mi ha fatto davvero pensare all’arte e all’energia dei Living Colour e all’impatto che abbiamo avuto”, ha commentato in proposito Will Calhoun all’epoca della reunion della band.
Doppio disco di platino, con singoli di successo planetario come "Cult of Personality" (che è valsa al gruppo anche un Grammy) e "Open Letter (To a Landlord)", “Vivid” festeggia il suo primo quarto di secolo con un tour mondiale che porterà la band newyorkese in concerto anche in Italia il 16 marzo al Factory di Milano.
Un’opportunità imperdibile per (ri)scoprire un album storico, che per l'occasione verrà eseguito interamente.
LIVING COLOUR + Little Axe 16 Marzo 2013 Factory, Milano Ingresso 20 € Biglietti in vendita su www.ticketone.it