di DocRock [user #568] - pubblicato il 30 marzo 2013 ore 11:02
Sono stato assente per un po' su queste pagine, ma il motivo val bene. Per lavoro sono stato a Chicago per un po', e come non approfittare di tutto il ben di Dio che quella città offre per gli amanti del blues e della musica in genere? tutte le sere in un locale diverso, dal Kingston Mines, dai tavoli unti di grasso, al Buddy Guy's Legend, a 500 metri da casa, ci andavo anche per pranzo, quando c'era la session acustica. Proprio qui ho conosciuto Jimmy Johnson, una leggenda vivente, 87 anni di blues sporco e pieno di ruggine, quello che vorremmo trovare nei nostri viaggi. Gli ho stretto la mano sapendo che è uno degli ultimi di quella generazione che ancora regala emozioni seppur con mano malferma. Suonava, credo una PRS, dalla voce non particolarmente attraente, mentre il suo secondo chitarrista regalava brividi con una Les Paul, ma il batterista, soprattutto, era un fenomeno straordinario!
Ecco Jimmy mentre accorda la chitarra
Qualche sera dopo, all'House of blues, ho conosciuto un talento straordinario che seguivo da tempo, Eric Sardinas. Abbiamo parlato, anche in italiano, delle sue due splendide chitarre resofoniche su cui fa fuoco e fiamme (anche nel vero senso della parola, si è procurata una ustione al polso qualche anno fa). La sua tecnica con lo slide è stupefacente, dal vivo riesce a creare un'energia pazzesca...
Eccomi qui con lui, volevo fare una jam ma ne ho avuto paura, i palchi americani non sono teneri con i pivelli...
Infine un passaggio durato un pomeriggio al Chicago Music Exchange, uno dei più grandi negozi di chitarre del pianeta, una scelta infinita, ampli da sogno (ho provato Fender del '53, '54, un Fender Bassman del '59 a 9500 dollari ecc.). Ho provato anche diverse strato e telecaster e in particolare una Strato del Custom shop, la prima bianca a sinistra nella foto, davanti a quella selva di ampli fender originali degli anni '50, rimanendone profondamente deluso. Costava 3800 dollari ma non li valeva a mio parere.
E' stato un periodo proficuo per immergermi nella culla del blues elettrico e circondarmi di quello che amo di più, senza rimpianti per non aver acquistato quella strato bianca che mi aveva ingolosito.