Ancora un articolo sulle Fender vintage? Ce n'è bisogno? Forse no, ma arriva a corroborare o smentire leggende. In questi anni anch'io, come molti, mi sono nutrito degli articoli ispirati, entusiastici, quasi onirici di Alberto sul vintage. Spesso, devo ammetterlo, con una certa dose di scetticismo, soprattutto per le cifre di cui si parlava a proposito del vintage. Possiedo diverse chitarre, ma nessuna dell'epoca d'oro. Complice un generoso amico collezionista, ho avuto modo di provare per mesi a casa mia una strato '64, poi una '65, quindi una '66 ed una Gibson 335 '65. Le prime tre mi hanno conquistato, non sono più riuscito a suonare le mie chitarre senza avvertire un senso di vuoto, di inadeguatezza dei suoni. Le ho restituite però cercando di convincermi che si trattava di suggestioni, di una proiezione ideale del suono che avevo maturato nelle orecchie sin da bambino. Mi sono fatto costruire due repliche che imitassero materiali, tecniche costruttive ed elettronica dell'epoca. Ma nulla risultava davvero paragonabile alle chitarre autentiche, Dieci giorni fa, la svolta. Sono stato a New York e San Francisco per lavoro, ed una domenica mattina sono andato in negozio della Grande Mela a farmi un giro tra meraviglie vintage di tutti i tipi. Mi è stata presentata una signora di 50 anni, una strato sunburst del 1964 che avevo adocchiato sul loro sito già dall'Italia. L'ho imbracciata, collegata ad un Deluxe Reverb 1965, come il mio, e ne sono rimasto affascinato. Una pasta sonora straordinaria, note intellegibili anche nello strumming più furioso, suoni presenti ma anche cremosi, ricchi di armoniche inebrianti, grande dinamica sia sui bassi che sugli acuti, insomma il suono degli anni '60. La chitarra trasmette vibrazioni anche da spenta, le si può avvertire sulla pancia. Inutile dire che dopo una breve trattativa mi sono portato la chitarra nella sua custodia originale brown tolex che ha bisogno di un restauro. La chitarra è tutta originale, ad eccezione della barra del tremolo e del pickup al manico che è stato però solo riavvolto e non sostituito. Arrivato in Italia l'ho attaccata al mio Deluxe Reverb d'epoca e non ha deluso le aspettative. In definitiva l'acquisto di una Fender vintage rappresenta un enorme investimento di soldi, ne sono consapevole. L'ho acquistata perché appassionato e per farmi un regalo, dopo anni di lavoro duro nei quali ho raramente pensato ai miei hobbies. Tuttavia a fronte della spesa considerevole, chi fa un acquisto del genere spesso non compra solo una suggestione, ma un manufatto capace di rendere felici perché irriproducibile. La suono tutti i giorni, con grande emozione e soddisfazione, raramente ho speso meglio i miei soldi. |