di Mario Monteleone [user #10] - pubblicato il 01 maggio 2013 ore 07:00
"… e poi mi ricordo che dopo questo brano viene quell’altro… come si intitola… vabbé, non fa niente, mi ricordo come suona, il titolo no, ma è lo stesso". Quanti album, dischi e CD ascoltiamo e abbiamo ascoltato in questo modo?
"… e poi mi ricordo che dopo questo brano viene quell’altro… come si intitola… vabbé, non fa niente, mi ricordo come suona, il titolo no, ma è lo stesso."
Quanti album, dischi e CD ascoltiamo e abbiamo ascoltato in questo modo? Poco fa c’era “Goodbye” del Pat Metheny Group, il brano che chiude il lato b del primo disco di Travels, memorabile raccolta-concerto del 1982, e io già mi aspettavo “Phase Dance”, che invece apre il secondo disco.
Quante volte ci succede di ricordare per filo e per segno la sequenza dei brani di uno e più album anche se non li ascoltiamo da tempo? Ovvero, quante volte ci ritroviamo a dirci che in fondo è come se la musica non finisse mai, e che ogni brano di ogni album, CD e disco è immancabilmente scolpito in streaming nella nostra mente, insieme a tutti quelli che lo precedono e seguono?
Quale amante dei Beatles non ricorda esattamente la sequenza dei brani del Sgt. Pepper’s o del White Album?
È un po’ come i ricordi, o se volte come la madeleine di Marcel Proust: una cosa tira l’altra, una nota tira l’altra, e un brano tira l’altro. In un ordine in cui noi – solo apparentemente – sembriamo passivi, ma in realtà siamo più che protagonisti. Perché oggi magari ci va di suonare un album di Hendrix, e domani le gigs di Pierre Bensusan.
Io adesso sono su Travels del Pat Metheny Group. E dopo "Phase Dance" c’è "Straight on Red", e dopo ancora "Farmer’s Trust" (bravo!!! grassie!!!).
Coraggio, sforzatevi: di quanti CD, album o dischi ricordate perfettamente la sequenza dei brani?
Quello che se ne ricorda meno di tutti, paga da bere a ogni Accordiano che entrerà domenica 5 maggio al SHG di Salerno :-D.