di Ste1990 [user #22954] - pubblicato il 22 maggio 2013 ore 16:00
Il suono di David Gilmour è tra i più imitati di sempre, ma non tutti hanno la possibilità di procurarsi una strumentazione simile a quella usata dal chitarrista dei Pink Floyd. Ecco un setup alternativo per replicare in maniera credibile il suo timbro.
Il suono di David Gilmour è tra i più imitati di sempre, ma non tutti hanno la possibilità di procurarsi una strumentazione simile a quella usata dal chitarrista dei Pink Floyd. Ecco un setup alternativo per replicare in maniera credibile il suo timbro.
Dopo innumerevoli articoli e addirittura veri e propri siti internet dedicati al complesso set di David Gilmour, oggi voglio raccontarvi come ho ricreato (o meglio, ho tentato di ricreare) il suo sound attraverso la mia strumentazione.
Prima di tutto ci tengo a ricordare che il segreto più grande per avvicinarsi al suono di David Gilmour è studiare il suo tocco, infatti è dalle sue mani che esce quel meraviglioso sound che tutti vogliono imitare. Personalmente ho dedicato diverso tempo proprio per capire il suo modo di utilizzare il plettro, la pressione che esercita sulla tastiera, i suoi bending e soprattutto i suoi vibrati, sia con la mano sinistra sia con la leva del vibrato della sua Fender Stratocaster.
Tralasciando l'elenco delle sue chitarre, dei suoi amplificatori e dei vari effetti, che ormai è possibile trovare un po' ovunque con una semplice ricerca web, vi spiego direttamente qual è la mia strumentazione.
Il mio amplificatore è un po' insolito per il chitarrista in questione, infatti utilizzo un Marshall JCM800-2203, ovvero la testata monocanale 100w, accoppiato a un cassa 4x12 modello 1960A con coni G12T-75 (che presto diventeranno V-30). A discapito della fama "cattiva e distorta" di questa testata, posso vantarmi di riuscire a tirarle fuori un suono che rende davvero tanto, contrariamente al pensiero comune che i Marshall non vadano d'accordo con Gilmour. Ovviamente il preamp-volume lo tengo a tre decimi circa, proprio per mantenere il suono caldo, pulito e cristallino, insomma senza saturazione. Dopotutto è pur sempre un amplificatore "vintage" e questo conta moltissimo.
Inutile precisare che la chitarra utilizzata è una Fender Stratocaster, modello American Standard, sulla quale ho installato il set di pickup attivi EMG DG-20 che Gilmour ha utilizzato su una Fender Stratocaster bianca dal 1984 al 1987 e successivamente sulla famosa Red Strat candy apple nel periodo 1987-1995.
Non potendo permettermi i costosi effetti a rack, ho scelto di cavarmela con l'utilizzo di diversi pedalini sempre di qualità medio-elevata, acquistati un po' alla volta. La mia pedaliera inizia con un economico ma preciso accordatore Ibanez LU20, dopodiché entro nel Boss NS-2, Send e passo in un Cry Baby Wha, Boss EH-2 Enhancer, Boss CS-3, MXR Phase 90, Boss SD-1, Electro Harmonix Big Muff PI, Boss DS-1, Boss OD-3, successivamente entro in un altro SD-1 e in un Boss SD-2 Dual Overdrive (quest’ultimo però non lo utilizzo per Gilmour), dopodiché l'insostituibile equalizzatore grafico Boss GE-7 e infine in un Boss FBM-1 (simulatore del Fender Bassman, per quello che costa direi che fa il suo onesto lavoro e all'occorrenza mi addomestica il suono duro del Marshall).
Passata la sezione timbrica/distorsioni, ritorno nel soppressore di rumore NS-2, Return, che mi elimina i rumori di fondo dei precedenti pedali, e passo alla sezione modulazioni. Ho provato a metterle nel Send Return del JCM800, ma sono stato costretto a rimetterle in sequenza, in quanto ogni volta che premevo l’interruttore del flanger sentivo un colpo impressionante dalla cassa e un considerevole aumento di ronzio. Non me ne intendo di elettronica, perciò non so a cosa sia dovuto. Comunque ecco le mie modulazioni: pedale volume, Boss PS-5 Super Shifter, EHX Electric Mistress Deluxe, Boss RT-20 Rotary Ensemble per simulare i leslie e l’Uni-Vibe (purtroppo è digitale e io amo i suoni analogici), Boss DD-3 Digital Delay Japan, Boss CE-5 Chorus Ensemble, Boss DD-7 Digital Delay, Boss CE-2 Japan, Boss RV-5 Digital Reverb. Finalmente eccoci arrivati all'input della testata.
Vi assicuro che, dopo aver ricevuto numerose critiche per il mio lungo setup in sequenza e soprattutto per i troppi pedali Boss (ricordo che lo stesso David Gilmour ha utilizzato moltissimi pedali Boss nel corso della sua carriera, dal compressore agli ecqualizzatori, dal chorus ai delay), sono comunque orgoglioso dei miei suoni. Nei video che allego ci sono alcuni esempi. Purtroppo la qualità audio è piuttosto bassa, in quanto sono stati registrati con la mia fotocamera digitale attraverso quel forellino definito microfono, però chi ha un buon orecchio e conosce bene i brani dei Pink Floyd riuscirà comunque a cogliere e capire l'essenza, il carattere del mio sound.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.