di LaPudva [user #33493] - pubblicato il 30 luglio 2013 ore 09:00
Gli eventi musicali di un certo rilievo non mancano in questa torrida stagione estiva 2013. Tra questi sicuramente svetta George Benson. Un comunicato del promoter italiano racconta di una vicenda ai confini della realtà.
Gli eventi musicali di un certo rilievo non mancano in questa torrida stagione estiva 2013. Naturalmente è impossibile presenziare a tutti e con grande dolore, come tutti gli anni, ho dovuto selezionare una ridottissima rosa di concerti, cosciente del rimpianto che mi tormenterà per aver lasciato indietro alcuni dei miei artisti preferiti. Tra questi sicuramente svetta George Benson, uno dei miei beniamini, il cui Inspiration: A Tribute to Nat King Cole uscito a giugno mi sta regalando la più raffinata colonna sonora per l’estate. Le date italiane del Maestro in programma erano il 22 luglio a Roma (Foro Italico), il 23 a Palermo (Teatro di Verdura), il 24 a Taormina (Teatro Antico) e il 26 a Grugliasco (Gru Village).
Niente da fare, tutte troppo lontane o coincidenti con impegni improrogabili, ma nulla vieta di farsi del male e andare a leggere le recensioni degli show. E cosa scopro questa mattina cercando qua e là notizie e impressioni sul concerto del nostro nell’ambito della rassegna "Estate al Verdura", organizzata e promossa dal Comune di Palermo presso il Teatro di Verdura? Un comunicato del promoter italiano di Benson, Fabio Ranzenigo, che racconta di una vicenda ai confini della realtà.
Nella serata di martedì 23 - sì, proprio durante il concerto di Benson - due vigili di Palermo hanno elevato ben 84 multe, di cui due agli sleeper bus del chitarrista, destinati al trasporto dello staff (peraltro con oblazione immediata, pena il sequestro dei mezzi con targa straniera) per aver parcheggiato “nelle immediate vicinanze del teatro", ovvero dove erano autorizzati a sostare secondo Ranzenigo. Amarissima sorpresa per artista e fans a fine concerto, dunque, ma non è finita: la mattina seguente, un vigile di Taormina (teatro del secondo concerto siciliano del chitarrista) ha impedito l’accesso al Teatro Antico ai due mezzi che trasportavano l’impianto di amplificazione e luci di Benson benché dotati di regolare autorizzazione. È stato, quindi, necessario trasbordare tutto su mezzi più piccoli con un inutile dispendio di tempo e di energie, dilatando notevolmente i tempi di allestimento dello spettacolo.
Una domanda sorge spontanea, nell’attesa di un chiarimento sulle responsabilità effettive: ma era proprio necessario? Con tutte le cose sulle quali sarebbe indispensabile essere fiscali, si penalizzano ancora gli eventi musicali dal vivo, per di più quelli di un artista di questo calibro? Senza voler disquisire sull’efficienza dei vigili urbani protagonisti dei due episodi, i fatti narrati da Ranzenigo fanno pensare a un accanimento nei confronti dello staff di Benson. E pensare che poco prima di scendere dal palco a Palermo e apprendere l’accaduto aveva detto al suo pubblico “la Sicilia è l’isola che amo di più!” Possibile che una produzione come quella di un artista di questo livello ignori gli adempimenti che le competono? O si tratta dell'ennesima bega tra promoter e amministratori locali? Fatto sta che la multa è stata pagata istantaneamente. Per stabilire le colpe c'è sempre tempo.
Non si sa se ridere a crepapelle o se piangere disperati.