Quella della Seagull Natural Elements non è una scelta di legni del tutto tradizionale. La Dreadnought mette sulla carta una buona dotazione tecnica con un prezzo non contenuto ma, su carta, competitivo. L’abbiamo messa in mano a Paolo Antoniazzi ed ecco il risultato.
Si sa, madre natura è uno dei più importanti artigiani da menzionare quando si parla di chitarre acustiche. Nella costruzione di questi strumenti, infatti, gran parte della riuscita del progetto è da imputarsi alla qualità delle essenze scelte per realizzarlo.
Robert Godin lo sa bene e, con il marchio Seagull, da subito si è imposto sul mercato proprio con una scelta accurata e precisa dei legni da utilizzare. Certo, in un’ottica di
contenimento dei costi bisogna trovare la giusta via di mezzo che permetta di avere un sound di qualità ma senza svuotare il conto in banca. Con la serie Natural Elements, l'azienda canadese sembra aver trovato la quadra che permetta di esaltare al meglio il timbro dello strumento. Certo, non stiamo parlando di chitarre da cento euro, ci troviamo di fronte a strumenti di fascia medio-alta che però possono tranquillamente competere con gran parte dei top di gamma di altri marchi altrettanto rinomati.
La serie Natural Elements si compone di tre diversi modelli: una mini jumbo, una folk e una dreadnought, oggetto della nostra prova. Tutti e tre i modelli sono disponibili con tipologie diverse di legni, abbinati in modo da avere la massima resa sonora. A catalogo troviamo tavola in cedro con fasce e fondo in natural cherry, oppure tavola in abete con fondo e fasce in heart of wild cherry oppure amber trail maple. Proprio quest’ultimo accostamento è quello che compone la dreadnought oggetto del nostro test.
Un body con le
giuste proporzioni a cui è incollato un manico in acero a 21 tasti con tastiera in palissandro, nulla più: la Seagull è una chitarra
veramente semplice, impreziosita da dei legni dall’aspetto gradevole a sua volta accentuato dalla verniciatura natural satinata, una scelta azzeccata quando si chiama una chitarra Natural Elements.
Piccolo, incastonato come una pietra preziosa nella fascia superiore, troviamo il preamplificatore B-Band. Nello specifico un AC1.5T, semplice come lo strumento su cui è montato. Sono offerti controlli per volume e tono e l’accordatore, giusto per comodità.
Spesso gli strumenti con meno fronzoli sono anche quelli che regalano le soddisfazioni migliori. Sarà merito del setup davvero convincente o della finitura satinata, ma tenere in mano questa dreadnought è davvero piacevole. Tutto è al posto giusto a partire dalla cassa generosa, che però non infastidisce né quando si suona da seduti né quando la si veste con una tracolla (di cuoio come minimo). A differenza di altri modelli dello stesso marchio testati in passato, qui le corde sembrano ben più morbide al tocco. Si entra in sintonia molto in fretta con la NE Dreadnought SG, tanto da non riuscire facilmente a posarla nella custodia. Quest’ultima è venduta a parte, ma è possibile acquistarla solo in contemporanea con lo strumento, per un prezzo di circa 80 euro. La qualità però è all’altezza della spesa, decisamente.