di redazione [user #116] - pubblicato il 11 giugno 2014 ore 09:00
Il boom di virtuosi della chitarra elettrica sta davvero esaurendo gli ultimi segni di vitalità per poi spegnersi definitivamente? La chitarra è destinata a incuriosire sempre meno giovani? Massimo Varini ci ha raccontato di un episodio decisamente significativo, accaduto durante il suo ultimo tour con Biagio Antonacci.
Il boom di virtuosi della chitarra elettrica sta davvero esaurendo gli ultimi segni di vitalità per poi spegnersi definitivamente? La chitarra è destinata a incuriosire sempre meno giovani? Massimo Varini ci ha raccontato di un episodio decisamente significativo, accaduto durante il suo ultimo tour con Biagio Antonacci.
Fin dai primi passi della musica rock, la chitarra elettrica è sempre stata protagonista, principale oggetto del desiderio per giovani aspiranti musicisti e feticcio ammirato dai fan. Ora, se l'industria musicale è in crisi, i musicisti rock sono tra quelli che più ne pagano le conseguenze. La chitarra non attira più il grande pubblico come un tempo, gli assolo passano sempre più in secondo piano e la presenza stessa dei chitarristi rischia di diventare marginale in molte produzioni. Esistono, però, delle eccezioni che potrebbero far pensare a un'evoluzione del fenomeno chitarristico, piuttosto che a una sua scomparsa. Se un tempo il chitarrista acustico del gruppo era "quello scarso", oggi ci sono fior fior di musicisti pronti a dimostrare le loro abilità con tecniche avanzate e impensabili fino a pochi anni fa. Tra i talenti italiani spicca senz'altro Massimo Varini. Dopo aver sfoggiato il suo valore di chitarrista elettrico in molteplici occasioni, si è dedicato alla chitarra acustica e alle moderne tecniche di percussioni e tapping, alle quali ha dedicato anche un metodo didattico.
Seguendo lo stesso trend, sempre più ragazzi si stanno avvicinando al mondo della chitarra preferendo l'acustica all'elettrica, e i dati di mercato parlano chiaro: la chitarra elettrica si ridimensiona, ma l'acustica guadagna velocemente terreno. Quello che è successo all'ultimo concerto tenuto da Massimo per Biagio Antonacci al San Siro di Milano, infine, scatena diverse considerazioni.
Un video girato da un fan in occasione del live mostra il classico "Quanto Tempo E Ancora" eseguito con un groove diverso dal solito. Nello specifico, a scandirlo è proprio l'acustica di Massimo. Il chitarrista ci ha raccontato di aver preparato un arrangiamento incentrato sulle sue tecniche percussive, con intro e finale che vedono l'acustica al centro della scena. Il risultato ha catturato l'attenzione di Biagio e Laura Pausini, ospite del concerto, al punto da decidere di riproporlo sull'importante palco milanese.
Siamo abituati a vedere illustri turnisti catalizzare l'attenzione del pubblico con i loro assolo e riff memorabili, basti pensare alla formazione di Vasco Rossi. Per quanto ci risulta, però, questa è la prima volta che la chitarra acustica diventa protagonista con un approccio simile in un evento italiano di tale portata. L'inserimento di tecniche moderne - sperimentali e spesso considerate "roba per addetti ai lavori" - all'interno di un contesto pop, di fronte a un grande pubblico, segna una tappa fondamentale per la categoria.
Che gli shredder e i virtuosi della chitarra elettrica riempiano sempre meno stadi è ormai un dato di fatto, ma forse il fenomeno del guitar hero non sta scomparendo, bensì sta andando solo in una direzione diversa. Se sarà così, e se la strada giusta sarà quella dell'acustico, potrà dirlo solo il tempo.