Accordo: Perché ti serve una Les Paul: parola di Luca Colombo

L'evoluzione della chitarra elettrica passa attraverso alcuni brand e modelli ben precisi. Gibson è tra quei nomi che non possono mancare sulle palette dei professionisti e che spesso si trovano in cima alla wishlist degli amatori. Sbirciando i suoi nuovi videoclip, ne abbiamo discusso con Luca Colombo.

Gibson è tra quei marchi che non possono lasciare impassibile un chitarrista. Chitarre come la Les Paul hanno fatto la storia del suono elettrico e vengono considerate ancora oggi uno standard irrinunciabile nella rastrelliera di un professionista, appena accanto a una buona Fender per le parti che richiedono più brillantezza e una Martin per l'acustico.
Luca Colombo, col supporto di Gibson, pubblicherà a settembre una serie di videoclip registrati alle Officine Meccaniche di Milano, tratti dal suo album Sunderland. Abbiamo colto l'occasione per scambiare alcune battute con lui e conoscere il suo rapporto con il mondo delle chitarre Gibson da appassionato, professionista nonché vittima di GAS come ogni chitarrista in circolazione.
In attesa del lancio ufficiale dei clip, Luca ha diffuso sul suo canale YouTube anche alcuni brevi trailer, che proponiamo nel corso dell'intervista.

Qual è stata la prima Gibson sulla quale hai messo le mani?
Non ho un ricordo nitido, quando ero adolescente la Gibson era davvero inarrivabile, tra le band che frequentavo qualcuno aveva la Custom "Black Beauty", ogni tanto ci facevo un giro e rimanevo affascinato da quella valanga di suono. Verso i 16 anni ho cominciato a seguire chitarristi come Larry Carlton ed è partito il mito per la 335, c'era un negozio a Milano (c'è ancora) dietro a P.zz Duomo "Milan Fisa", ne aveva una in vetrina e così prendevo la metro e andavo a guardarla da fuori e qualche volta chiedevo di provarla. La mia prima Gibson è arrivata verso i 25 anni, una bellissima L4 con cui ho registrato parecchi dischi. Purtroppo mi è stata rubata a Sanremo molti anni fa, un fatto risaputo su molti forum, chissà che fine ha fatto, spero almeno sia finita in buone mani.

Chi sono i chitarristi e le canzoni che ti hanno fatto innamorare della Les Paul?
Sicuramente ho amato Jimmy Page come icona principale della Les Paul nel mondo rock, nel suo playing e nell'immagine che mi ha sempre trasmesso dalle foto o dai video, però credo che quello che mi ha letteralmente scioccato sia Gary Moore, con il suo suono tremendamente carico e a tratti "arrogante". Anche Steve Lukather nelle sue brevi apparizioni gibsoniane, il mitico assolo di "Rosanna" è stato registrato con una Les Paul. Amo il tipo di vibrato e la precisione sui bending che possono scaturire da quella bestiolina lì.

Quando imbracci una di quelle chitarre moderne, ultra performanti, versatilissime e magari di alta liuteria, quali sono le cose che suonando ti fanno pensare "... mah, qui ci vorrebbe la mia Les Paul!"?
Non ho pregiudizi, penso che ognuno di noi debba trovare una voce nel proprio modo di suonare, negli assolo più importanti della mia carriera, su disco, in tour o in TV ho quasi sempre usato la mia fedele Goldtop R7. Ha una voce grossa, presente, è uno strumento decisamente leader, ma quando voglio fare una ritmica trovo sempre il giusto blend con i due pickup per posizionarla nell'arrangiamento. La dimensione del manico e della tastiera sono tutte cose irrinunciabili, poi mettici l'appeal estetico, anche l'occhio vuole la sua parte.

Milan o Inter? Vacanze al mare o vacanze in montagna? In un'orgia di banalità e domande impossibili, allo stesso modo ci sta un: "Strat o Les Paul?" Dacci tre ragioni per far vincere la Les Paul.
No ecco, qui non posso convincere nessuno, e non mi voglio nemmeno schierare in un dibattito che finirebbe inevitabilmente pari. Parliamo di due strumenti irrinunciabili, io ho un rapporto di endorsement solido con Gibson ma sono stato chiaro, per la mia professione uso la chitarra più adatta all'arrangiamento e alla parte che devo suonare, ho avuto periodi in cui sono stato Hendrix e Stratocaster dipendente, quel passato non si rinnega. Parlando di vantaggi pratici però ti posso dire che quando uso la Les Paul ho meno problemi di suono "tagliente" o "sottile" in tv, meno problemi di ronzio sui palchi dove ci sono centinaia, a volte migliaia di fari e dimmer, meno problemi di accordatura e intonazione. Non è poco nel mio lavoro.

E della SG, la cuginetta bisbetica della Les Paul, che ci dici? Ce l'hai? la suoni? Per cosa la si potrebbe preferire alla Les Paul?
Certo! La adoro con lo slide e per la accessibilità nelle zone alte della tastiera, è sicuramente una chitarra meno versatile ma più "sbarazzina", i miei figli la adorano, e ha anche un altro pregio, è leggerissima. Sto pensando di adottarla per i seminari, hai presente cosa vuol dire fare lunghe camminate tra i gate degli aeroporti con solo 3Kg di chitarra da trasportare?

Dacci la ricetta per la felicità: un pedale e un amplificatore da abbinare a occhi chiusi a una Les Paul per non pensarci più. Ovviamente è troppo facile rispondere Marshall e wahwah…
Vabbe' dai, è risaputo che sono Vox dipendente, quindi Les Paul e un AC30 a canna è già un super suono, se poi ci interponi un overdrive (Rockbox Boiling Point il mio preferito di questi tempi) hai un lead che spicca in qualsiasi mix.

Che Gibson hai utilizzato in questi video? Ce le descrivi?
Nei video che verranno diffusi a settembre ho utilizzato esclusivamente la Traditional 2014 e la 335 Gold 2014, entrambe chitarre di fascia media, di ottima fattura, e di tradizione Gibson a livello di peso sonoro. La Les Paul è equipaggiata di sistema Min-eTune che non influisce sul suono ma è un grosso ausilio per l'accordatura in studio o nel live. Abbiamo quindi realizzato anche una serie di mini clip sulla spiegazione di questo sistema innovativo.

Perché ti serve una Les Paul: parola di Luca Colombo