Ad Alcamo, in provincia di Trapani, ho visitato il Museo degli strumenti musicali multietnici. Ben 400 strumenti: rebab, sarinda, gansira, swarpeti, bansuri, takita, marambao, vojnica, iakir e tanti altri, raccolti in tutto il mondo dall’insegnante di musica alcamese Fausto Cannone. In due stanze dell’ex Collegio dei gesuiti, scopriamo e ammiriamo gli strumenti e i suoni di popoli di tutto il pianeta, dalla Thailandia al Tibet, dalla Nuova Guinea al Sudamerica, dalla Polinesia alla Cina dall’Australia all’Argentina, dal Sudafrica a diversi stati europei. Sono per la maggior parte strumenti poveri, naturali, fatti di piante e animali, ma anche raffinati e preziosi prodotti di artigiani abilissimi. Fausto Cannone, musicista e viaggiatore, in 30 anni di ricerche etno-musicali ha collezionato strumenti dei cinque continenti. «Tutti funzionanti e tutti comprati nei paesi d' origine» come ci racconta lui stesso. Il museo nasce grazie alla perseveranza di Fausto e al desiderio di questo insegnante-artista, autore di svariati cd musicali, di lasciare un segno el suo amore per la sua Alcamo.Fausto Cannone è un grande esperto di musica, compositore, un poeta, un insegnante di musica che ha formato tante generazioni e che, da ormai oltre trent'anni, arricchisce la sua collezione di strumenti. "Il mio primo strumento musicale - racconta - lo ebbi a sette anni. Da quel momento iniziò la mia stupenda avventura viaggiando in ogni parte del mondo e collezionando strumenti che ho potuto acquistare e imparare a suonare. Credo che non mi fermerò, continuerò a viaggiare per arricchire questa mia collezione e donarla alla città". In occasione dell'inaugurazione, Fausto Cannone ha cantato e suonato con la sua chitarra una ballata composta da lui stesso, per ringraziare pubblicamente il sindaco per avergli consentito di coronare questo suo sogno di donare al pubblico e quindi esporre la collezione etnomusicale in un luogo così importante. Il museo è intitolato a Gaspare Cannone, papà di Fausto. Gaspare è stato un gran personaggio: giornalista, collaborò all’Avanti con Benito Mussolini quando questi era ancora un socilista rivoluzionario. Ma Gaspare era anarchico e antifascista. Per molti anni visse in America dove lavorò nel giornale “La follia di New York”. Per le sue battaglie a favore di Sacco e Vanzetti, fu arrestato e affrontò la giustizia statunitense. Lo stesso Mussolini scrisse all’allora presidente degli Usa chiedendo la sua liberazione. Cannone rifiutò l’aiuto del Duce, ma venne scarcerato ugualmente perché non aveva commesso alcun reato. Fece ritorno ad Alcamo dove veniva regolarmente imprigionato alla vigilia di ogni manifestazione fascista. In Italia intraprese l' attività di critico letterario, poeta e commediografo. Iniziò a collaborare al giornale anarchico "Umanità Nova" e divenne un uomo di punta dell' anarchismo siciliano. Era un intellettuale finissimo e scomodo. Aveva contatti e contrasti con i maggiori esponenti della cultura d' allora, compreso D' Annunzio. Scrisse saggi su Croce e Carducci.L' impegno civile e l’amore della libertà sono valori che Fausto Cannone ha ereditato dal padre. Fausto Cannone ha composto almeno settecento tra ballate, canzoni e poesie. Ha tenuto concerti a Bedford, in Inghilterra, a Cuba, al teatro Garcia Lorca di Guardalavaca. A Parigi, nel 1989, hanno messo in scena con coreografie bellissime un suo poema musicale sulla Sicilia, sulle contraddizioni, sul fatalismo e sul senso tragico di questa terra. Ha musicato sedici poesie, scritto tanto per Rosa Balistreri e cantato contro la mafia.Visitare il museo è al contempo un omaggio alla passione di un figlio e alla storia di un padre, entrambi figli di una Sicilia di cui andar fieri. |