Acquistare un nuovo amplificatore è sempre un momento fantastico. Di contro, l'istante in cui si realizza di aver comprato lo strumento sbagliato è uno dei peggiori per l'ego del chitarrista. Vediamo quindi come fare per cercare di acquistare quello giusto, che davvero ci piace ma che davvero ci serve seguendo la regola delle 3P.
Quelle che seguono sembrano considerazioni banali e dettate dal buon senso ma che spesso, presi dalla GAS, sfuggono. Fare mente locale prima di procedere a un acquisto è utile, soprattutto per chi è alle prime armi e potrebbe perdersi nel labirinto dei modelli che affollano gli scaffali. Vediamo quindi quali sono i tre parametri che possono in qualche modo semplificare la ricerca.
Inutile dire che, prima di tutto, bisogna chiarirsi almeno le idee sulla tipologia di amplificatore a cui si punta. Metallaro, bluesettone, versatile, americano o british, monocanale o triplo. La lettura di qualche recensione e una spulciata sul canale di AccordoTV possono certamente aiutare.
Prezzo
Prima di ogni acquisto, non solo per quanto riguarda gli amplificatori, è bene stabilire la cifra massima che si vuole spendere. Questa non è dettata esclusivamente dalle disponibilità economiche, ma anche da altri fattori come "quanti soldi mi lascerà spendere mia moglie/la mia ragazza" o per i più giovani "quanto è disposto a pagare mio padre per l’ampli dei miei sogni?". Scelto un tetto massimo, ecco che ci si può dirigere verso il proprio negozio di fiducia, evitando di varcare la porta con un sorriso in faccia e un generico "salve vorrei un ampli" sulla punta della lingua.
Bisogna anche ricordarsi che un acquisto può, anzi deve, essere fatto con lungimiranza. Se al momento si passa gran parte delle proprie giornate in camera a suonare con le cuffie non vuol dire che non si potrà finire su un palco o almeno in una sala prove. Bisognerà quindi guardare anche un po’ avanti e scegliere un amplificatore anche in base a possibili esigenze future. Ci sono amplificatori di ogni fascia di prezzo e all’interno dello stesso range convivono prodotti con caratteristiche completamente diverse. Monocanali, tre canali, valvole, transistor, testate o combo. L’unico consiglio che si può aggiungere oltre a quelli dati in precedenza riguardo il prezzo, è questo. Per quanto possibile, cercate magari di salvare una parte del budget per un overdrive, un pedale che può colorare il sound dell’amplificatore e ampliare di parecchio la tavolozza di colori a vostra disposizione.
Stabilita la soglia oltre la quale non si può andare, possiamo procedere verso la seconda P.
Potenza
Scelta la tipologia e il budget, non bisogna scordarsi di scegliere adeguatamente il wattaggio del futuro amplificatore. Un full stack Marshall piace a tutti, ma uno stack a 0,5 di volume è un oltraggio. Se si passa gran parte della propria vita musicale in camera o, al massimo, nella saletta prove nel garage del batterista (chissà perché poi sempre dal batterista), ci si potrà orientare verso amplificatori valvolari da 20/25 watt senza rimorsi (50 watt a transistor). Questo soprattutto se si vuole sfruttare appieno la distorsione dell’ampli senza demolire le pareti. Attenzione però, se si cerca il pulito che più pulito non si può, bisognerà provare a fondo la capacità dell’ampli di restare clean anche a volumi sostenuti. Se invece le valvole imballate sono la vostra più grande aspirazione, già che ci siete date due colpi a un 5 watt, potrebbe essere il vostro Sacro Graal.
Quanto detto può essere applicato agli amplificatori valvolari, ma sul mercato non esistono solo loro e un solid state può essere una scelta più comune anche in relazione a disponibilità economiche più ridotte. Per quanto riguarda gli amplificatori a transistor serviranno almeno 50 watt di potenza per poter competere con basso e batteria in sala prove, con il vantaggio di poterli sfruttare anche a basso volume in cameretta senza perdere tono. Si sa però, il cuore dei chitarristi si scalda quasi solo quando si vedono delle valvole arroventarsi piano piano e a questo è difficile resistere.
Queste sono indicazioni di massima, ogni amplificatore ha una resa tutta sua. Anche qui la prova dell’orecchio è la soluzione ideale. È utile sapere però, prima di andare in negozio, che se si vuole salire su un palco un transistorino da 15 watt non è certo l’ampli ideale, allo stesso modo non bisogna per forza portarsi dietro una testata da 100 watt e 100 kg, ed ecco qui la terza P.
Peso
Le dimensioni non sono un argomento da sottovalutare. Bisogna sempre tenere presente che, dopo aver comprato un amplificatore, non solo lo si dovrà scarrozzare fino a casa, ma bisognerà salire e scendere scale, palchi, caricarlo e scaricarlo dal baule dell’auto, tutte operazioni che con ogni probabilità bisognerà fare da soli. Prima di collegare jack e chitarra quindi, avvicinarsi con circospezione al modello preso in esame e sollevarlo aiuterà sicuramente a farsi un’idea di quante ossa bisognerà rompersi dopo l’acquisto. Per ovviare ai problemi di peso di grossi combo e testate valvolari è possibile orientarsi verso testatine più piccole con mini cassa dedicata o verso i meno amati (spesso a torto peraltro) transistor. Sul mercato non mancano, ormai, amplificatori in grado di tirare fuori una voce poderosa pesando poco più di 10kg, non faticherete a trovarne. Se proprio volete un Twin o un AC30, sappiatelo, la vostra schiena non vi ringrazierà, il vostro cuore magari sì.
Come già detto queste possono sembrare delle banalità, ma avere le idee chiare prima di presentarsi in un negozio di strumenti è fondamentale, per evitare di restare delusi. Seguire la regola delle 3P sicuramente potrà essere d’aiuto soprattutto per fare mente locale prima di mettersi in macchina con il portafoglio pieno di sogni, plettri e speranze.
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