VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Source Audio Lunar: un phaser tre facce
Source Audio Lunar: un phaser tre facce
di [user #16167] - pubblicato il

Chiudiamo la serie di incontri con la Serie One di Source Audio con l’effetto più estremo dei quattro che abbiamo provato. Il Lunar è un phaser con tre diverse modalità in grado di spaziare dai suoni vibe, più vintage ai phaser multipli moderni e psichedelici.
Source Audio ha compresso nella Serie One la tecnologia dei Soundblox, pedali caratterizzati da un numero elevato di controlli, programmazione midi e connettività estesa a pedali d’espressioni o anelli wireless. In un formato più raffinato e a dimensione di pedaliera troviamo il Lunar, un phaser che con quattro controlli e un mini switch mette a disposizione di chitarristi e bassisti un’infinità di suoni diversi.

Le quattro manopole a disposizione sono nello specifico depth, speed, per regolare i parametri base dell’effetto, velocità e profondità/quantità. Resonance e shape intervengono il primo sull’eq, aumentando via via medie e alti, il secondo invece agisce sulla forma d’onda, trasformano quella che è inizialmente una sinusoide in un’onda quadra. Con il toggle switch si può scegliere quale modalità attivare. A sinistra troviamo un nome evocativo come vibe, per un sound vintage, più votato alle basse, più dolce. Classic, invece è un phaser a quattro stadi, più classico (appunto), Phase 90 per intenderci. Con l’ultimo scatto si entra in multi, un circuito a otto stadi, per un sound complesso e ricco.

Come gli altri effetti della serie One, anche il Lunar ha la possibilità di essere modificato tramite la Neuro App, con la quale si può intervenire su tutti i parametri dell’effetto, compreso il volume in uscita. È inoltre possibile connettere diversi controller esterni, non solo pedale di espressione, ma anche l’Hot Hand, oppure il convertitore MIDI. 
 
Source Audio Lunar: un phaser tre facce

Esplorare le sonorità di questo phaser non è stata esattamente una passeggiata. Offre molteplici regolazioni, tutte molto sensibili e in grado di trasformare completamente il sound complessivo. È invasivo, ma non è una novità per effetti di questo genere. La modalità vibe è forse la più interessante per quanto riguarda gli utilizzi più classici. Quando si vuole dare un po’ di movimento a una ritmica funk, oppure divertirsi con qualche riff anni ’70. Con un fuzz dà il meglio di se, anche se bisogna aumentare un po’ la resonance per recuperare un po’ di medie che restano un po’ soffocate.

La modalità classic è, come detto prima, ispirata al phase arancione più famoso di sempre. Nonostante questo, però, grazie alla possibilità di intervenire sui controlli di speed e depth si può rendere più aggressivo e futuristico, pur mantenendo la pasta tipica dei phaser old style. Con la modalità multi invece il Lunar esce dall’atmosfera terrestre. Non esiste un settaggio dei controlli in grado di riportare il sound della nostra chitarra con i piedi per terra. Gli otto stadi fanno esplodere ogni accordo, ogni nota in un susseguirsi di onde e risonanze. Se poi si interviene sullo shape si finisce per avere tra le mani un synth più che una sei corde.
 

Il Lunar Phaser è un effetto stereo non esattamente facile da utilizzare, ma davvero completo. Ha tutto ciò che serve a chi ama spippolare allegramente e ricercare il sound perfetto, ma che allo stesso tempo non è minimamente mai soddisfatto e quindi continua a ricercare. Prima di aver sviscerato tutte le possibilità del Source Audio probabilmente sarà anche passata la voglia di smanettare tanti sono i setup a disposizione.Tutta questa versatilità è messa a disposizione di chitarristi e bassisti a 160 euro circa, euro più euro meno, ma si hanno tre pedali in contemporanea in un unico case.



Source Audio è un marchio distribuito da Reference Laboratory
effetti e processori lunar phaser source audio
Link utili
Source Audio è un marchio distribuito da Reference Laboratory
Nascondi commenti     5
Loggati per commentare

di gerlop [user #44005]
commento del 12/03/2016 ore 11:22:14
la source audio fa bei prodotti ma, parliamoci chiaro, un phaser è un phaser, un chorus è un chorus, un flanger è un flanger...gira e rigira i suoni, alla fine, sono sempre quelli.
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 12/03/2016 ore 14:35:05
Ah no, non sono titolato per commentare su flanger e phaser, ma sui chorus la differenza è enorme, sopratutto se stereo. Monofonicamente le differenze si attenuano. Vorrei provare al custom shop quello della sourceaudio, sperando che si possa farlo stereofonicamente.
Il prezzo non è economico, con poco piu ci si compra il neunaber o come diavolo si scrive, che è eccellente. Ma questi sourceaudio sono programmabili, mica male .
Rispondi
Loggati per commentare

di gerlop [user #44005]
commento del 13/03/2016 ore 11:50:40
lo so che sono programmabili, lo dici proprio a me che ho un bellissimo equalizzatore source audio con presa midi, patch e controller pilotabili via midi tramite sequencer, che sfrutto con soddisfazione! ciò che intendevo dire è che alla fine, a prescindere da certe variabili, un chorus è un chorus e un flanger è un flanger, nel senso che gli effetti sono quelli e a meno di non stravolgerli fino al punto da non poter essere più definiti tali, rimangono quelli che sono e i produttori, pur di vendere pedalini, spacciano per "innovazioni" delle modifiche in realtà inconsistenti...tecnicamente, nel campo commerciale, si chiama "Obsolescenza percepita"
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 13/03/2016 ore 14:25:
Beh forse mi sono spiegato male io. Le differenze tra i chorus che trovi oggi sul mercato non sono sfumature dello stesso effetto, ma vere e proprie differenze. Se prendi un chorus analogico degli anni 80, quasi tutti stereo e costosi già allora, il suono è morbido ed eccezionalmente buono stereofonicamente e sono tutti abbastanza simili. Ma adesso i chorus li fanno digitali, e la qualità è completamente diversa, in peggio secondo me. Per qualche motivo, alcuni chorus contemporanei assomigliano a dei flanger. TC Electronic Corona per esempio, scande nel flanger a causa di una pessima programmazione del software, i Nux sono finti stereo come i Mooer e molti altri. Il chorus è l'effetto che uso di piu, con suono pulito, e per me è una continua ricerca del sacro Graal. E' sorprendende scoprire che uno dei migliori chorus stereo per me non sia un pedale nato per fare il chorus. E' il Boss HR-2 in modalità detuner.
Per me i migliori al momento sono quello di Strymon, quello di Neuenaber, e forse quello giallo di MXR. Sono curiosissimo di provare il Source Audio, da mesi ci ho fatto un pensiero.
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 14/03/2016 ore 11:05:55
chorus e flanger, in realtà, sono effetti che nascono dallo stesso tipo di modulazione del segnale...infatti se un flanger lo regoli in un certo modo, ottieni proprio un chorus. all'epoca avevo un boss bf 2, magnifico, che usavo proprio come flanger e chorus...e che chorus! oggi ne uso uno integrato in uno stompbox della korg che non ha nulla da invidiare ad altri, anzi! a parte questo, non voglio aprire la solita diatriba tra digitale e analogico ma sono certissimo che se ti bendassero gli occhi e ti facessero ascoltare due chorus uguali, ambedue digitali, dicendoti però che uno è digitale e l'altro è analogico per evitare che possa indovinare per pura casualità, il tuo cervello crederebbe di sentire delle differenze trai due. quest'esperimento, famoso, lo hanno fatto più di una volta anche in campo alimentare ad esempio coi biscotti, dicendo che uno era al burro e l'altro no. in realtà erano identici ma l'assaggiatore, ignaro, era convinto che fossero realmente diversi anche dopo l'assaggio...il placebo è un'arma potente che i costruttori sanno sfruttare bene. io credo che non esista il suono "caldo", "freddo", "acido", "plasticoso" o altri termini a stronzata che molti dicono oggi impropriamente. esiste semplicemente una tecnologia che, per fortuna, va avanti, si evolve, e sforna prodotti sempre più notevoli sotto molti punti di vista. poi, ovviamente, ci sono i nostalgici, i pro-vintage ecc. che sono ancorati ancora all'idea che analogico sia meglio di digitale, mentre in realtà vale sempre la regola che è meglio solo ciò che piace e ci soddisfa l'orecchio e non certo perché un segnale viene trasformato in numeri e un altro no...ciao.
Rispondi
Altro da leggere
Ho comprato il TS9 a causa dei multieffetto, e l’ho odiato
Ampli, effetti e un nuovo sistema cabinet negli ultimi firmware per Helix e POD Go
Line 6 Helix: disponibile l’aggiornamento sonoro più grosso di sempre
Il trucco c'è ma non si vede
BOSS Loop Station: perché averne una e come sceglierla
NUX Mighty Plug Pro: uno studio in tasca
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti
Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
Acquistare strumenti musicali in Gran Bretagna: come funziona il dazio...
Basi o Altezze?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964