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Les Paul Deluxe 1970: figli e figliastri
Les Paul Deluxe 1970: figli e figliastri
di [user #43441] - pubblicato il

La gestione Norlin porta numerosi cambiamenti in casa Gibson. La Les Paul diventa Deluxe, con i nuovi minihumbucker, body pancake e manici in tre pezzi con volute. Amata-odiata, una Deluxe del 1970 è la protagonista di questa storia.
Nel 1965 Fender passa di mano. L'era moderna avanza e fior di imprenditori affamati di gloria e pecunia vedono il business nell'industria delle chitarre. Il rock è un fenomeno di massa che cresce in modo esponenziale. Grazie al beneamato Kennedy, gli States sono infognati fino al collo nella guerra del Vietnam, Nikita Krusciov "batte le scarpe sul tavolo" e la vecchia Europa punta tutto sull'Inghilterra che sembra essere una fucina di talenti inesauribile, mentre noi strimpelliamo Eko e Crucianelli. Il mondo sta cambiando in modo logaritmico e se ne accorgono anche in casa Gibson.
Negli anni a seguire parte una trattativa che si conclude con la cessione del nostro amato brand alla multinazionale ECL che vede a capo il signor Norton Stevens e la conglomerata CMI, il cui presidente è Arnold Berlin. Da qui Nor-Lin, prime lettere del nome di uno e ultime tre del cognome dell'altro.
Come sempre accade in questi casi, quando da una gestione di famiglia si passa a una multinazionale, i sentimenti vengono sacrificati nel nome del profitto. Per quanto ci si possa noi affannare a trovare il perché, la risposta come dicono gli americani è solo una: money talks. Da qui a dire che tutto fa schifo, però, ce ne passa. Di certo l'inizio dalla "Norlin era" porta con sé modifiche notevoli alla struttura degli strumenti. Questo però, incide tanto sul risultato finale? Vale meno o è solo diverso? E qui vi volevo!
Non ci dimentichiamo che si parla di chitarre elettriche, anzi nella fattispecie, mi si conceda, della chitarra elettrica più iconoclastica mai creata. Vi dirò di più: in un'epoca di riedizioni, è qui che arriva la vera novità.
 
Les Paul Deluxe 1970: figli e figliastri
 
Eh sì, amici cari, di fatto la Les Paul Deluxe è una novità.
Nasce nel '69, nel pieno del passaggio di consegne. Paradossalmente per risparmiare soldi e non avere rimanenze di magazzino.
Nel 1968 a grande richiesta viene reintrodotta la Les Paul, così come pensata all'origine, in una splendida livrea gold top oggi quotatissima e con gli immancabili P90. Narrano le leggende che le prime fossero ancora costruite con legni del '56 marchiati nel '68 e assemblati al volo per la grande reintroduzione. Fatto sta che a casa Gibson si fanno un po' prendere la mano e di fori per i P90 ne fanno una marea. Poi qualcuno si accorge che il mondo chiede humbucker, ma allora che fare con questa svalangata di Les Paul con i fori da P90? Colpo del drago: Abbiamo ancora dei cassetti pieni di mini humbucker per le Epiphone: Crestwood, Riviera Wilshire eccetera. Con una bella cornice crema vanno su che è una meraviglia e così, intanto che si riorganizza la catena di montaggio, abbiamo un prodotto fresco fresco per il mercato affamato di rock.
 
Les Paul Deluxe 1970: figli e figliastri
 
La primissima edizione esce nella metà del '69 ed è di fatto come la '68 con la sostituzione dei pickup. A dicembre la "stretta di mano" suggella la vendita e dà il via alla nuova era. Vi dico subito cosa cambia, prendete nota: Il manico diventa definitivamente in tre pezzi (le prime prove si fanno già nel '67 su alcune SG), alle spalle della paletta compare la scritta made in USA e la discussissima voluta, questa volta nella sua versione definitiva. "Come definitiva?" Direte voi. Sì amici, definitiva perché dopo il fatidico 1965 a casa Gibson si sperimenta molto e, dato che un super classico era la rottura della paletta, la nostra cara voluta sarebbe servita a rinforzare i manici nei punti più deboli, ed è così che in alcune si vede un bozzettino che non ha ancora la dimensione definitiva e che viene confidenzialmente chiamato "Mosquito bite", poiché la forma ricorda il ponfo della puntura di una zanzara. La mazzata finale però è sul body, dove per ottimizzare i consumi di legno compare il famigerato pancake, che consiste nel segare a metà il corpo come un panino e metterci in mezzo una fetta di acero, con il risultato di non aver più bisogno di grossi pezzi di mogano per fare la chitarra. Incide sul suono? Forse. Di sicuro piace meno.
Di buono c'è però che, visto che anche il top viene fatto con più pezzi, la chitarra è un tetris di pezzi incollati di una stabilità mostruosa. Si storcono meno i manici e risente meno dei cambi di temperatura.
 
Les Paul Deluxe 1970: figli e figliastri
 
I nuovi accorgimenti dividono i fruitori del marchio in due fazioni, chi la ama, chi la odia. Poi isolati i neutri, che suonano con tutto, dalla cigar box guitar alla Super 400 fatta a mano senza preoccuparsi troppo. Se devo essere sincero, io tendenzialmente appartengo a questa categoria, ma è meno divertente. Veniamo quindi alla nuova bimba risalente al 1970 che è da pochi giorni a casa e ancora si sta ambientando.
 
Non c'è che dire, ce le ha tutte: voluta, pancake, manico in tre pezzi, mini humbucker... e suona da paura!
È tutta originale, astuccio incluso, uniproprietario. Un sogno. Come dicono negli States: She's got lots of mojo!
Il mini al manico ha una voce tonante che passa con estrema disinvoltura da un suono hendrixiano alla "Spanish Castle Magic" o "All along the watchtower" a un suono alla Mike Bloomfield nelle Super Session. Quello di sotto ruggisce ma non come un leone, come un puma. Ha una pacca da rock sudista alla Gary Rossington, ma basta differenziare la dinamica della pennata mentre lo suoni che ti diventa twangoso da commuovere anche Roy Buchanan. In accoppiata, se li spari in una plexi a palla ci potresti fin fare del metal. E sapete qual è il bello? Che il suono è più ciccio dei single coil, meno di un humbucker, ma non come pacca, bensì come timbro, e tutto quello che fa, lo fa a modo suo, senza copiare nessuno.
Il bello del mini humbucker è proprio nel suo timbro: corposo, definito, versatile, potente ma non invadente, adattissimo a una sala di incisione con dei puliti rotondi che ti disorientano, perché non è come nient'altro che hai provato prima, e un crunch pastoso e presente. Insomma niente a che vedere con il solito suono di humbucker a cui bene o male siamo abituati.
 
Les Paul Deluxe 1970: figli e figliastri
 
È una chitarra meravigliosa con un sex appeal da paura, cicatrici di un vissuto di quasi mezzo secolo in locali fumosi. Il gold top è scuro e screziato e nella zona dove si appoggia l'avambraccio. L'oro, consumandosi, ha lasciato che il verderame dell'ossidazione formasse una specie di disegno che ricorda il delta di un fiume. Sotto esce l'acero vissuto del top. Anche il mogano è bello conciato, proprio come piace a me. Che la ragazza si sia data da fare è fuori discussione.
Quando l'attacco al mio tweed custom ha un sutain e un attacco di classe superiore. Ruggisce, miagola, fa le fusa ma, se la stuzzichi come si deve, graffia! Quasi quasi mi piace più della mia Black Beauty del '71... ops, mi è scappato... questa è un'altra storia.
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di Sykk [user #21196]
commento del 31/03/2016 ore 08:07:59
che dire, qualsiasi les paul con humbucker abbia provato mi ha fatto pensare:"è una chitarra ideata da un jazzista che si sente a suo agio soprattutto nel jazz".
I P90 invece li adoro, ma i mini... mi manca una prova di questi pickup sui miei amplificatori
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 09:42:45
Il mini ha una voce a sè stante. Ha una discreta potenza che a mio avviso lo colloca tra l'humbucker, di cui mantiene le caratteristiche di silenzisità e la pastosità e il p-90 da cui attinge, sempre a mio avviso, una certa incisività sull'attacco, che lo differenzia nettamente dal classico suono humbucker. Non sono ferratissimo sulla risposta dei ceramici, tuttavia le firebird che mi è capitato di provare che li montavano, non mi sono dispiaciute. Di sicuro ti posso dire che ci devi fare un po' l'orecchio e per esperienza vissuta, non piacciono a tutti. La morte sua è su un bell'ampli a valvolone. Come ho già detto in precedenti articoli, io adoro il suono dei vecchi tweed e comunque dei vecchi Fender più in generale, tuttavia ritengo che anche su un inglese faccia la sua porca figura.
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di Sykk [user #21196]
commento del 31/03/2016 ore 10:34:50
Ho due amplificatori, entrambi belli spinti.
Su uno suonano bene gli humbucker spinti e i p90 suonano sottili sottili.
Sull'altro gli humbucker suonano ingolfati e p90 sono perfetti a meno del rumore di fondo.
Credo che i mini suonerebbero bene sul secondo!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 12:11:0
Se ti capita ti consiglio di provarne una. Potresti rimanere piacevolmente impressionato e con le giuste regolazioni, non sarei sorpreso se suonasse gustosamente su entrambi. Tieni presente che le prime suonano diverse da quelle di metà e fine 70 e tutte suonano diverso dalle nuove. Mantengono le caratteristiche in linea di massima ma con risultati completamente differenti.
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di dale [user #2255]
commento del 31/03/2016 ore 08:19:24
Bella, bellissima, complimenti.
Ne ho sempre cercata una anni 70 ma hanno raggiunto quotazioni da fuori di testa....
Vabbé goditi la tua!
:-)

Ps ritira però quella frase di Kennedy, è indegna e anti storica...
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 09:56:13
Purtroppo la "malinconia del vintage" fa si che una chitarra di quasi mezzo secolo sia considerata vintage a prescindere dalle doti intrinseche ,ma solo in virtù dell'età anagrafica. Mi consola il fatto che essendo coevo del legno in oggetto, anch'io posso considerarmi "Vintage" e non un "old fart" come ogni tanto mi definisce mia moglie, che tra parentesi è americana. Evinco dal commento che abbiamo idee diverse su J.F.K. Non amo parlare di politica, soprattutto in una sede come questa, tuttavia il massiccio coinvolgimento in Vietnam si ha storicamente sotto la sua presidenza. Senza voler esprimere alcun giudizio in merito, ma solo come nozione storico-statistica. Comunque, massimo rispetto per le tue idee, che non mi permetto di discutere. Tornando alla chitarra in oggetto, ahimè l'ho intercettata con un passaggio di ritardo, pagandola come un buon custom shop. Un passaggio di mano prima e l'avrei pagata come una traditional. Alla fine avendo un po' di cash disponibile, a ben guardare puoi ancora concludere qualche affare discreto.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 31/03/2016 ore 10:40:33
Si è vero, bisogna mettersi nell'ottica di spendere cifre da CS, se non di più.
Una volta ho provato una Deluxe di quelle nuove e mi ha molto colpito il suono, killer!
Ne hai mai provata una?

saluti
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 12:22:48
Sì. Ho la fortuna di stare a Bologna che è una piazza dove di belle chitarre ne girano a pioggia e io sono conosciutissimo in tutti i principali esercizi commerciali, che spesso mi consultano per avere opinioni. Quindi sì ne ho provate. Le nuove sono vicine come timbro alla mia pur non essendo uguali e sono differenti da quelle dei primi anni 80 che hanno molto più segnale. A loro modo sono tutte belle.C'entra molto la soggettività e quello che tu cerchi nello strumento. Io dal canto mio posso dirti, essendo anche collezionista di vinili che salvo rare eccezioni mi oriento su musica che difficilmente passa oltre gli anni 70 e quindi cerco caratteristiche sonore consone alle mie musiche di riferimento.Tuttavia, scevro da pregiudizi apprezzo molto anche chitarre più recenti. Per inciso ritengo che gli anni 70 siano stati una infelice parentesi per Gibson e Fender, più che altro dovuta a logiche manageriali antiquate e scarso rispetto per il fruitore finale. Ne rivaluto tuttavia la peculiarità che le contraddistingue e un suono che alla fine fa parte del background di parecchi di noi.
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 31/03/2016 ore 08:25:1
Bella e ben invecchiata. Il palissandro del manico è pazzesco. Goditela!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:07:04
La cosa interessante è il feeling immediato che ho avuto con lo strumento. Una precisazione: da suonare,non è per tutti, poichè come è corretto che sia per il periodo, la chitarra è una "fretless wonder". Cosa vuol dire? Mi spiego per chi non ne fosse a conoscenza: Nel 1970 e fino circa alla fine del 72 la Gibson ,nell'intento di sperimentare nuove soluzioni per rendere le tastiere delle proprie chitarre , più moderne e al passo con i tempi, vista anche la richiesta di parecchi musicisti, di avere tastiere su cui "volare", crea questi tasti piatti e bassissimi che però non piacciono tantissimo ne allora ne tanto meno oggi dove si sono trovate soluzioni differenti. Comunque diciamo che per come suono io, essenzialmente in stile Jimmy Vaughan, intendo con le dita e blueseggiando a "velocità di crociera", non ho grossi problemi, ma ho amici rocker che proprio non ce la fanno con queste tastiere. Tolto questo, il palissandro è ancora brasiliano, scuro vissuto e naturalmente bellissimo.
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 31/03/2016 ore 10:23:36
L'ho sempre sostenuto: le gibson, soprattutto le Lp, non sono chitarre per tutti. Suonare in stile "moderno" con una Lp richiede un controllo sullo strumento che su strat e derivati può non essere necessario, non è un caso che la maggior parte dei funamboli della chitarra suonino chitarre di derivazione californiana.
D'altro canto, a una buona les paul basta un accordo di SOL per azzittire tante altre colleghe... e sono sicuro che la tua sappia esattamente di cosa sto parlando.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 12:24:04
Per parafrasare "Cetto Laqualunque": senzadubbiamente!!!!
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 31/03/2016 ore 08:27:
Bella bella bella! complimenti...
curiosità: quanto pesa?
curiosità 2: quando viene inserito il ponte nashville in sostituzione dell'abr-1?
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:21:49
La signora ha un suo peso! Sulla bilancia chiama 4,5 kg tondi, tondi. Non esattamente una piuma, ma ricordiamoci che negli anni 70 si arriva fino a 5,5 kg, soglia oltre la quale si può sperimentare anche il peltro o la ghisa per la costruzione di una chitarra, che tanto si stà lì intorno. Tuttavia ti assicuro che suonata anche per un paio di ore, quando la senti, ti dimentichi del resto. Se poi anche tu sei "vintage", alla fine della session, al limite, un massaggio defatigante è cosa buona e giusta. Per rispondere al secondo quesito la risposta è intorno alla metà degli anni 80. Il ponte Nashville viene creato in linea di principio per migliorare l'intonazione dando più escursione alla sellette, ecco il perchè della larghezza aumentata. In secondo luogo è costruito con materiali più robusti poichè si era riscontrato che i chitarristi che suonavano con il palmo appoggiato sull'abr1 avevano la tendenza a piegarlo nel tempo. Sostanzialmente il Nashville non è che un abr1 "on steroids" come direbbero oltre oceano. Tuttavia i puristi del marchio, non lo amano in quanto ritenuto più sgraziato e soprattutto c'è chi sostiene che rispetto al vecchio tolga voce alla chitarra. Vero? Non ti saprei dire. Ma che ci vuoi fare? Il mondo é bello perchè é vario.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 31/03/2016 ore 12:42:45
Bellissima chitarra, grazie mille per la risposta!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 17:03:20
Grazie a te per aver partecipato. Una sola precisazione sull'introduzione del ponte Nashville: intorno alla prima metà degli anni 80, però l'anno esatto non te lo so dire con esattezza.
Rispondi
di Mwound [user #16514]
commento del 01/04/2016 ore 08:09:1
Solo una precisazione: il ponte Nashville è stato introdotto nel '75 insieme ai manici in acero ed ai pickups patent stamp; almeno sui LP, non saprei su modelli SG, ES, ecc. L'ABR-1 viene reintrodotto con le Classic nel '90 (fino al '99) e poi utilizzato nelle varie versioni reissue/CS. Da felice possessore di un '74 sunburst su cui era stato "appoggiato" il suddetto ponte, posso dire che riposizionando l'ABR-1 originale le differenze non sono state di poco conto, soprattutto nella gamma media e nell'attacco, idem per le meccaniche Grover, sostituite poi con delle originali Gibson Deluxe DL/DR. Di LP ne ho avuti alcuni e tutt'ora me ne passano altrettanti per le mani, sia vintage che moderni e posso dire che la cattiva fama del periodo Norlin è (non del tutto, ma molto) immeritata... non parliamo di '59 Burst o dei primi '60, ma credo siano in pochi a poterlo fare del resto. Sul pancacke, c'è da dire che in quel periodo la Gibson aveva una sovrabbondanza di tagli per body SG. Per ovviare alla crescente richiesta di LP hanno introdotto questa soluzione; più per una questione pratica che di risparmio, almeno inizialmente... cosa che spiega anche la questione del peso. Si tratta comunque di strumenti sopra la media, anche se diversi (ma nemmeno tantissimo a livello pratico) dal concetto originario. Forse meno adatti a sound più attuali, ma di sicuro con un certo carattere, personalità e tanta dinamica. Chiaramente ciò non significa che accontentino i gusti di tutti. Bella recensione. Un saluto.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 11:12:20
Ti ringrazio per la precisazione sul Nashville, che mi toglie un po' dall'enpasse e anche per i complimenti. In effetti come già detto non ero proprio certo sulla data di introduzione. Per quanto riguarda il pancake , o biscotto come si soleva dire da noi, alla fine a me non dispiace e francamente ritengo che dia più rigidità alla chitarra, che non è un male. In ultima analisi per una lunga serie di motivi sui quali mi sono ampiamente dilungato anche in precedenti articoli, la mia personale convinzione è che questa caratteristica non penalizzi il suono. Non mi addentro in un discorso di più o meno bello , poiché ritengo che il bello sia negli occhi di chi guarda.
Rispondi
di Mwound [user #16514]
commento del 01/04/2016 ore 12:44:01
Concordo pienamente, anche perché, è vero che sono 2 pezzi incollati (e 3 per il manico) ma non certo di un mogano scadente... anzi, ce ne fosse. Di sicuro, lo preferisco all'incollaggio centrale di certe Standard e Traditional degli ultimi anni, o alle one piece fine 70s con manico in acero, che sono pur sempre ottimi strumenti visti nell'ottica giusta. Tant'è che alla fine ho tenuto questa e non una "good wood era" (90-95) o una CS, per tutta una serie di fattori che vanno oltre al discorso vintage. Il metodo costruttivo ed il legno fanno la loro buona parte, ma non è solo quello a far suonare una chitarra. E' una sinergia di fattori più o meno fortunati. A parte i puristi e le varie leggende tra il 68 ed il 74 hanno comunque prodotto strumenti degni di nota, con ottimi materiali, ben bilanciati su un ampio spettro di frequenze, con manici e tastiere ancora ben dritti malgrado i maltrattamenti di oltre 40 anni e non per niente made in Kalamazoo. Ci voleva proprio qualcuno che parlasse di queste chitarre che spesso sono relegate all'oblio più per cattiva fama che per esperienza diretta. Ti stringo la mano. Un saluto.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 13:00:21
Ti ringrazio e concordando sull'analisi, ti invito a leggere la seconda parte di questo viaggio nel tempo, che intendo scrivere nel week end e quindi direi che vedrà la luce tra la metà e la fine della prossima settimana. Ti posso anticipare che rimango sull'argomento e ti fornisco un indizio: l'ultima frase dell'articolo....
Rispondi
di Mwound [user #16514]
commento del 01/04/2016 ore 15:32:17
Un'altro gioiellino insomma, ti leggerò volentieri. Un saluto.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 21:27:1
Che io ricambio volentieri
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 31/03/2016 ore 08:29:59
Meravigliosa.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:23:57
Come sempre grazie. E soprattutto grazie di leggere sempre i miei articoli. Posso aggiungere soltanto che purtroppo non ho una macchina fotografica che renda giustizia a questa chitarra , che ha avuto un invecchiamento meraviglioso.
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 31/03/2016 ore 10:30:0
Il verde di ossidazione della vernice color oro è qualcosa di irresistibile.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:42:38
A chi lo dici.....
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 31/03/2016 ore 10:45:39
La stessa chitarra ce l'aveva un mio amico. Poverino gliela rubarono. Se la sta ancora piangendo.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 12:28:44
Se vivessimo in un paese civile i ladroni andrebbero castigati in modo esemplare. Se mi avessero rubato una delle mie bambine e avessi avuto la possibilità di avere il ladrone fra le mani la scena sarebbe stata qualcosa di simile a questa: vai al link
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 31/03/2016 ore 12:46:29
Uagliò ma tu oggi mi stai cacciando un sacco di cose spettacolari: prima la Les Paul, poi Pulp Fiction! :D Sei un buongushtaio tu! :D
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 16:59:48
Solidarietà tra appassionati!!! Pura e semplice. Le chitarre non si rubano, è immorale!!!
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 31/03/2016 ore 08:58:41
La storia del ruggito del puma invece che quello del leone è " geniale" !
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:25:3
L'importante è che io sia riuscito a trasmetterti la sensazione che ho provato, attraverso questa metafora. Posso solo aggiungere che ha attacco e potenza da vendere.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 31/03/2016 ore 10:48:33
Non ricordo molto bene le differenze tra i due ruggiti , andrò a risentirli prima possibile comunque si hai reso benissimo l'idea ! Io suono con una Les paul custom del 90 ' presa proprio in quell'anno e poichè mi è capitata tra le mani una les paul come la tua di un amico che però l'ha sverniciata completamente ho avuto modo di confrontarle e posso confermare che ha una buona potenza e un timbro secco con meno "ciccia" di una Les paul tradizionale ma all'occorrenza tira fuori dei bei distorti ottimi sia per il Blues che per il Rock , Pete Townshend ne ha fatto un buon uso proprio negli anni 70' , spaccandone pure un bel pò....
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 31/03/2016 ore 08:59:28
maledetto!!!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:28:0
Lo prendo come un complimento e come sempre ti ringrazio. Preparati una grappina per il prossimo articolo,così...come cardio-tonico, perchè potresti averne bisogno.......ahahah!
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 31/03/2016 ore 15:41:27
virtuale amico mio, ho passato un giorno (martedì) a coccolarmi una Mustang del '65...smontata, ripulita, sistemata, lucidata, ho cercato in tutti i modi di comprarla, ma il proprietario come diciamo a napoli "non ha fatto carte" :(
una meraviglia, una fantastica chitarra.
eppure, stavolta la tasca ce l'avevo.......
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 16:54:39
Oggetto fantastico e sottostimato. Anch'io ne ho una nel mirino ma al momento sto in finestra perchè ho in mente un colpaccio.......
Rispondi
di SuperAdrian utente non più registrato
commento del 31/03/2016 ore 09:13:35
Ne ha una identica Adrian Smith degli Iron Maiden, a cui ha solo sostituito il pu al ponte con un classico Super Distortion. Bellissima.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:35:27
Un caro amico ne ha una del 69 a cui aveva montato negli anni 70 un duncan invader e il famigerato kahler. Orrore e raccapriccio!!! Dopo un esorcismo durato anni, l'ho redento, convincendolo a restaurare "l'orrido scempio" e riportare a gli antichi fasti la "vecchia signora" Ora, dopo le sapienti cure di un liutaio di Bologna ella è finalmente tornata ad essere come un tempo e il nefasto "butchering" è ormai parte di un triste passato.....ma siamo a Bologna e il mio amico non è Il mitico Adrian Smith. Consoliamoci con il fatto che anche la sua suona da paura!!!
Rispondi
di fratturacondistacco [user #43546]
commento del 31/03/2016 ore 09:24:07
Molto bella. Sono curioso di sentire la sua ''voce''.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 31/03/2016 ore 09:24:10
La voluta non mi dispiace, una Les Paul col manico in tre pezzi e il pancake sono quasi una bestemmia.
Poi non dubito sul suono.
Sei bravo ad accostare gli strumenti ai felini .... = Ruggisce, miagola, fa le fusa ma, se la stuzzichi come si deve, graffia = ..... Ahahaha, nemmeno un critico di vini riuscirebbe a fare meglio.
Non concordo sulla "chitarra elettrica più iconoclastica mai creata".
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 31/03/2016 ore 10:01:38
credo volesse dire il contrario, iconica. di iconoclasta la les paul non ha niente. gli è scappato :-) lapsus freudiano.
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 31/03/2016 ore 10:25:47
;-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:57:18
Grazie per esserci anche tu. Mi fa sempre piacere quando partecipi. Confermo. Scrivo di getto e ogni tanto qualche boiata mi scappa. Spero comunque che ti sia piaciuto l'iconico articolo.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 10:53:30
Ti capisco perfettamente. Il puzzle creato per ottimizzare i consumi di legno e non sprecare nemmeno un trucciolo, oltre a essere una ignobile caduta di stile, figlia di logiche aziendali che non lasciano spazio ai sentimenti, fanno anche molto austerity; fenomeno tipico del periodo. Tutto molto Blues!! Fortunatamente anche dal concime può nascere un fiore e bellezza a parte non mi sento di condannare questi strumenti che hanno un loro bel perché. Grazie per i complimenti, come già detto cerco di trasmettere emozioni attraverso la figura retorica della metafora. Direi con mal celato entusiasmo di esserci riuscito. Per quanto riguarda la chitarra più iconica, direi che il tuo loghetto ci dà un'indicazione piuttosto precisa sulla tua opinione a riguardo....correggimi se sono in errore....
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 31/03/2016 ore 11:12:50
Sì, io credo sia molto più iconica quella... può essere soggettivo, ma non credo nemmeno tanto, hanno entrambe fatto la storia e sono delle forme eterne e perfette.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 12:07:16
Concordo pienamente. Parlano i fatti: le chitarre che hanno venduto sempre di più sono strato tele les paul e 335, a seguire le altre, ma queste hanno una marcia in più
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 31/03/2016 ore 09:31:37
Non sono tanto le chitarre a creare la magia .... è come le racconti ;-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 11:00:29
E così intanto ci passiamo un po' il tempo in allegria, parlando delle nostre passioni. Grazie Sparkle
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 31/03/2016 ore 10:13:38
Ciao big, molto bella. Poi il colore sta andando davvero alla grande.
Scusa se vado un bel pò off topic ma possiedo traditional nera, anno 2012, che monta gli humbucker (credo :-)))) ma sto cercando di capire da voi più esperti le sfaccettature del suono. Secondo i miei gusti estetici, la Les Paul è la più bella chitarra in commercio (a parte alcune Hollow) , non mi piace particolarmente la Strato, però della Strato mi piace molto il suono... Ora, io ho sempre pensato che i P90 fossero l'ideale per ottenere un suono simile, ma leggendo il tuo articolo un pò di confusione mi si è creata in testa. Potresti spiegarmi meglio la differenza tra la Deluxe e la "sorellona nera" ? (mio sogno nel cassetto la Custom) dato che "involontariamente" XDDD è stata chiamata in causa?
Grazie dell'articolo e delle splendide foto, complimenti ancora!!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 11:53:57
Ok. Mi proponi una grande sfida: condensare in poche parole, chiare concise ed inequivocabili la storia della chitarra elettrica e senza svelare il contenuto della seconda parte di questo articolo (sul quale , per i più attenti, con queste parole ho già dato un forte indizio). La fender , con l'introduzione prima della tele e poi della strato, tra la fine degli anni 40 e i primi degli anni 50 detta le regole e apre la strada alla chitarra "moderna": la solid body. A casa Gibson non dormono ed essendo un a stimata ditta dove si parla di "liuteria" e non di "falegnameria" come dal "povero" Leo "Geppetto" Fender, è inammissibile rimanere indietro. Senza paura, la Gibson chiama Les Paul e gli commissiona la creazione del modello "blasonato" che rimetta in pari le sorti. Non paga di ciò, oltre a volere un modello più bello esteticamente e meglio costruito, vuole che suoni anche meglio e studia i difetti dell'avversario. Così nel 1956 chiama alla sua corte il mitico Seth Lover che studia e realizza l'humbucker per eccellenza, quello che noi convenzionalmente chiamiamo P.A.F. La sigla sta per Patent Applied For ed è riferita all'etichetta che veniva apposta sotto la piastra inferiore del pick up e che altro non significava se non : "in attesa di brevetto". Ciò a dire che l'oggetto era stato depositato all'ufficio brevetti, che con calma avrebbe dato un numero seriale. I primi humbucker escono nel 57 e il brevetto arriva nel 62. Da qui cambia la dicitura che oggi chiamiamo "Patent number" omettendo di dire il numero. In buona sostanza i single coil e, con questo mi riferisco anche al p-90 avevano un ronzio di fondo che seppur caratterizzandoli, era da considerarsi un difetto e l'humbucker viceversa viene progettato per ovviare a questo inconveniente, non per avere un suono differente. Tuttavia questo accade e di fatto single coil fender, p-90 e P.A.F. hanno caratteristiche e suoni differenti. Negli anni i criteri costruttivi in particolare sulla Les Paul,hanno portato ad una differenziazione di stile dei modelli che ha comportato incidentalmente anche una differenza di suono, come detto non sempre cercata.Per cercare di semplificare e banalizzare al massimo in modo da fornirti uno schema sulle Les Paul, potresti considerarle così: 4 famiglie : 1) famiglia p-90, capostipite della stirpe, suono grosso con attacco deciso bassi potenti e definiti, cantini decisi, talvolta meno definiti. 2) standard e recentemente traditional: in linea di massima l'idea che tutti hanno dell'humbucker: Potente ma con un attacco più rotondo e morbido rispetto al p-90, più silenzioso perchè privo di rumore di fondo. Molto equilibrato nell'uscita e dal suono pastoso e colorato. Tutto ciò , bada bene, in linea di massima. Ricorda che comunque, difficilmente troverai due chitarre che suonano esattamente identiche. 3) custom: solitamente ha un timbro più scuro della standard, pur mantenendo, sempre in linea di massima, le caratteristiche sonore dell'humbucker. 4) deluxe: il mini ha un timbro tutto suo che non a tutti piace ma lo rende indiscutibilmente molto versatile. Come già detto sopra, ha un attacco molto deciso che lo avvicina al p-90, al contempo però resta equilibrato e con cantini definiti, squillanti ma non troppo e medi gutturali che ne modificano decisamente il timbro rispetto all'humbucker classico. Parliamo sempre di magneti in alnico, ossia una lega di alluminio nickel e cobalto, che sono i magneti di riferimento quando si parla di pick up classici. I ceramici sono differenti e creati per avere più potenza a discapito spesso di un timbro più impersonale che di solito non è gradito ai puristi. Il mini infine ha una timbrica più chiara ed ariosa rispetto al custom. Ciò detto non ti dimenticare la componente soggettiva ed il gusto, che variano per ognuno di noi. Concludendo non ci sono trucchi, le chitarre le devi provare, suonano sempre in modo diverso, il suono cambia a seconda dell'ampli e al massimo le puoi radunare in famiglie per caratteristiche similari, ma il voto finale è sempre quello del tuo orecchio.
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 31/03/2016 ore 12:58:30
Grazie Big per le dritte ^_^ anche se da capra qual sono ci ho capito ben poco :DDD
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 16:58:05
Mat, dammi retta, fai così: trovi la chitarra che ti ispira? La provi, fai una botta di conti , se ti piace e hai la tasca,compri e hai vinto tu. Metodo infallibile su cui nessuno può dirti nulla.
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 31/03/2016 ore 17:34:32
Big, io la chitarra elettrica ce l'ho. Gibson Les Paul Traditional 2012 acquistata nuova.
Ma è il suono che non mi convince al 100%. Ma probabilmente non è una questione di pick-up ma di amplificatore. Io avevo nella testa che fossero i pick-up a far la grossa differenza di suono ma forse questa cosa non è del tutto vera. La usavo con un blues junior in casa, col volume al minimo. Ma nemmeno cosi mi convinceva come suono. Premetto di non essere esperto ....ma il suono blues che si potrebbe ottenere con l'accoppiata Fender-Fender con la Gibb andrebbe bene con quale amplificatore?
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 20:59:27
Mamma mia che domandone! Risposta lunga difficile ed articolata. Vediamo un po'... Qui , premetto, che c'entra molto il tuo gusto e i tuoi ascolti di riferimento. Partiamo col dire che gli ascolti a volume minimo non rendono giustizia allo strumento. La tua monta i 57 classic che , checché se ne dica sono ottimi pick up, per molti versi simili ai vecchi P.A.F. e il blues junior, pur non facendomi impazzire, alla fine è un onesto lavoratore. Costruttivamente non ha nulla a che vedere con i vecchi Fender ma in fondo se ben regolato il suo lo fa egregiamente. A questo punto avrei bisogno di alcuni input da parte tua per poterti dare qualche suggerimento per trovare ciò che cerchi. Intanto: Quando mi parli di blues, di quali artisti in particolare ti piace il suono? Cerchi un suono pulito , crunch o molto distorto? Che scalatura di corde usi e di quale marca? Se guardi di profilo la chitarra i due pick up sono equidistanti dalle corde? Suoni principalmente il pick up al manico, al ponte o ti è indifferente. Hai un periodo ed uno stile di blues che preferisci?
Rispondi
di MatteoTo [user #43243]
commento del 31/03/2016 ore 10:41:58
Chitarra bellissima... Complimenti!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 11:54:39
Grazie Teo!!
Rispondi
di psonic [user #9244]
commento del 31/03/2016 ore 11:39:13
la mia prima chitarra seria, una deluxe "wine-red"del 1981, comprata usata nel 1990, all'epoca pensavo seriamente di allargare gli alloggiamenti dei mini-humbucker per metterci dei full-size... fortunatamente non l'ho mai fatto, ed ancora ruggisce felice. Bellissima, pesa tanto come tutte le lespaul, ma non cambierei con nessun'altra.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 12:05:01
Bellissimo colore, spesso ingiustamente sottovalutato. Come già detto non è diffusissima come chitarra e va capita,ma quando impari ad amarla, difficilmente te ne separi. Figlia del suo tempo la ragazza pesa, amen. L'importante è che suoni e la tua dovrebbe avere pick up rivisti da Tim Shaw, che ad oggi rimane il primo ad aver cercato di ricreare il suono dei P.A.F. dandogli però molto più segnale. Pick up moooolto interessanti. Se avessi occasione di confrontare la tua con una 69 o 70 potresti notare come la tua è molto più potente, ma leggermente meno colorita nel suo spettro sonoro, perchè erano le caratteristiche che il mercato anni 80 richiedeva per vendere. Diversa sì ma assolutamente non meno bella e il wine red...che dire... splendido, come un calice di Brunello di Montalcino
Rispondi
di psonic [user #9244]
commento del 31/03/2016 ore 17:26:52
non sapevo nulla di questa variante dei pick-up, non l'ho mai confrontata con altre deluxe, ne girano poche... ho notato in effetti che il suo suono e' molto più' potente e scuro rispetto ad altre chitarre con minihumbuckers. Ti ringrazio per le informazioni e per l'interessante articolo.
qui alcune foto della mia vai al link
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 21:17:18
Chitarra super "cool"!!! 1981 seconda scelta con meccaniche schaller. Da noi era un classico, ne arrivavano a carrettate con la scritta second o il 2. Venivano marchiate così perchè in teoria avevano qualche difetto, in realtà me ne sono capitate tante in "mint" condition, valsi a dire perfette, dove non vi era l'ombra di un difetto, anzi spesso suonavano meglio di molte prime scelte, tant'è che ultimamente mi sono convinto che second venisse apposto senza un criterio ben definito, magari solo per i modelli da esportazione per puro spirito protezionistico nei confronti del mercato interno. Ciò detto,ribadisco Bellissima! Mi ricorda la numero 1 e la 5 di Pete Townshend, che se la memoria non mi inganna erano per l'appunto di quel colore con l'aggiunta dell' humbucker al centro. Tra l'altro il vecchio Pete usava proprio delle deluxe della seconda metà degli anni 70, molto simili alla tua per caratteristiche sonore.
Rispondi
di psonic [user #9244]
commento del 02/04/2016 ore 17:07:36
Le meccaniche schaller sono state aggiunte dopo, le originali erano marchiate Gibson, purtroppo molti anni fa mi cadde e una delle meccaniche si spacco di netto... Mi ricordo la storia delle SECOND anche la mia era perfetta, non ho mai capito cosa avesse di seconda scelta, poi io l'ho massacrata abbastanza, é piena di graffi e ammaccature, ma proprio per questo mi piace ancora di più'. Anni fa ci aggiunsi anche un Bigsby, ma poi l'ho tolto insieme al battipenna, meglio così, nuda e pura
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 02/04/2016 ore 20:04:45
Non posso che concordare: bellissime e ti dirò che anche il cambio di meccaniche ci sta. Di certo non la deturpa,anzi, forse le dà ancora più carattere.
Rispondi
di hamilton [user #6193]
commento del 31/03/2016 ore 16:17:01
Che dire.. per me un sogno nel cassetto che ho da una decina d'anni, poi proprio del colore e periodo della tua, hai fatto un grande acquisto a parer mio!
Ha le caratteristiche che apprezzo moltissimo nelle les paul operaie di quegli anni (come la mia standard 80), cioè la volute (che trovo comodissima) e i tasti "wonder" che dopo un po' danno dipendenza. Personalmente la metodologia pancake non mi ha mai dato fastidio, anche io trovo che la solidità generale non ne risenta e che esteticamente non sia un dramma.
Aggiungo soltanto che la mia pur essendo una 80 ha già il ponte nashville perciò l'introduzione dovrebbe essere precedente alla metà degli anni Ottanta come indicavi in un commento.

ps una prova audio/video farebbe contente un sacco di persone, pensaci :)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 16:51:17
In realtà ne ho viste anch'io di quel periodo con il ponte nashville, ma in teoria dovrebbe essere definitivo qualche anno dopo, con beneficio di inventario perchè a riguardo non mi sono documentato a fondo.
Rispondi
di hamilton [user #6193]
commento del 31/03/2016 ore 19:07:28
Non sono un esperto perciò anche io non azzardo datazioni precise, probabilmente il periodo 70/80 è un po' confuso come scelte costruttive, tempo addietro un noto negoziante liutaio mi disse per esempio che anche definire i manici di quel periodo era cosa ardua, ne uscirono di un po' tutti gli spessori.
Personalmente tra i due preferisco il nashville, lo trovo più "tondo" come suono e lo apprezzo molto nonostante in generale (a quanto ho sentito negli anni) piaccia meno.

Grazie per l'articolo, le tue recensioni sono sempre un bel leggere!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 20:16:13
Come di consueto parto con il ringraziare per i commenti. Se vi piace ciò che scrivo il mio obiettivo è già raggiunto. Per quanto concerne le scelte costruttive, posso confermare per esperienza che negli anni se ne sono viste delle più disparate. Partiamo dal fatto che da metà anni 60 al 75 già dare una datazione certa, non è così banale. Per datare la mia mi sono basato sui potenziometri e sulle caratteristiche particolari che sono proprie di quel periodo, in particolare ciò che mi da garanzie maggiori è il logo sulla paletta e la posizione della scritta model. Per gli spessori dei manici si potrebbe scrivere un trattato. Non esistono regole attendibili. Si parla sempre in linea di massima con beneficio di inventario. Per il discorso ponte, sono dell'avviso che alla Gibson non siano degli sprovveduti e il Nashville è di fatto un upgrade, poi si sa che al cuor non si comanda...
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di franklinus [user #15063]
commento del 31/03/2016 ore 17:43:52
ne ho avuta una del 1970,usata,cercavo una custom,completamente sverniciata,pancake,manico in tre pezzi,top in 4 pezzi di acero fiammato(sic!),wonder fretless,nel senso che i tastini erano al minimo sindacale...bellissimo suono,ottimo feeling,suonavo progressive-jazz et similia,ovviamente difficile il bending ma la sua voce,specialmente sul fendertwin,era splendida...l'ho venduta anni fa,senza lacrime di coccodrillo,ora ho una custom del '78,pick-up un po' "spenti" e,quindi,suona quasi come la deluxe .. o mi illudo
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 20:25:16
Le caratteristiche descritte sono quelle di quegli anni. Alla fine sono comunque chitarre costruite per professionisti. Non ci dimentichiamo che all'epoca non c'erano produzioni low cost per accontentare tutti. Se volevi una Les Paul, ti mettevi una mano sul cuore ed una sul portafoglio e scucivi bei dollaroni a prescindere da quanti pezzi componessero la "bestia".Oggi abbiamo chitarre per tutte le tasche, scelte infinite e possiamo permetterci il lusso di "giudicare" il passato. Per certi versi è un bene, per altri forse no...... Custom 78? Bella ,scura , pesante. Uguale? Non credo, ma del resto per quanto uno possa avere know how della materia, per quanto ne abbia provate, solo il confronto diretto ti fa capire esattamente cosa hai per le mani. Ciò premesso diventa tutto una questione di gusti: chianti o sangiovese?
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 31/03/2016 ore 18:17:07
Per sessions e un album mi è stato regalato una Deluxe. Già avevo la Std e ho pensato che mi avessere rifilato uno scarto di fabbrica. È una nera- bella abbinata al binding con perfetto contrasto visivo. La scritta "deluxe" è orrenda ma mi sono abituato. I p/u sono più belli rispetto al solito PAF altrimenti è però una solita LP. La sorpresa è stato "l'aver scoperta".
Rapporto usi miei: meglio di una Std per pedalini avanti-indré. Favolosa per open tunings! Non ho mai tentato di farla suonare come la solita Std e va presa da chitarra differente da quella che va per Slash. Pete Townshend ne ha distrutte molte - quelle rimaste sono dunque vintage e rari. E la tua è pure relic autentico!!!
Rispondi
di hamilton [user #6193]
commento del 31/03/2016 ore 18:58:49
No dai.. la scritta Deluxe è meravigliosa, un pezzo d'antiquariato tipografico :)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 20:40:59
A me non dispiace. Fa parte delle caratterizzazioni della chitarra.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/03/2016 ore 20:31:40
Ciao Claes,ti aspettavo. Ben arrivato. Come ho detto sopra la deluxe non è una Cenerentola, bensì una chitarra con una sua storia e una sua dignità. Nata per scommessa, canta fuori dal coro Townshend lo sa bene e ne ha suonate tante. Ci devi fare l'abitudine , è vero, ma quando l'hai capita è un gran pezzo e non ti fa rimpiangere nulla. E' semplicemente diversa, ma nel senso buono. La mia? mi piace un sacco, ne ho avute altre ma questa è un'altra storia e ha un look che mi manda fuori di testa.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 31/03/2016 ore 22:38:09
Tientila stretta. Ha il look di una chitarra vissuta ci metterai del tuo.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 00:34:11
Farò il possibile....ahahahah!!!
Rispondi
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 31/03/2016 ore 23:19:5
come al solito bellissimo articolo, anche dalle risposte ai commenti è evidente che c'è molta passione ed esperienza. i tuoi articoli ben descrivono questi strumenti fantastici.
invidiabile la tua collezione, che sembra infinita!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 00:33:00
Il cammino verso la conoscenza è lungo e pieno di sfide. La collezione è un costante work in progress. Alcuni oggetti sono magnetici ed è difficile separarsene, altri sono belli ma puoi lasciarli andare e far si che anche altri siano felici nel possederli e se riesci a creare un circolo virtuoso che si automantiene puoi far durare a lungo il gioco.
Rispondi
di sidale [user #29948]
commento del 01/04/2016 ore 01:36:48
Bell'articolo ti leggo sempre volentieri,spero che tu abbia ancora molte storie da raccontarci ;)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 11:02:16
Direi che senz'altro ci puoi contare. Come sempre grazie per i complimenti. Buona lettura.
Rispondi
di al_rodin [user #33222]
commento del 01/04/2016 ore 09:24:59
Ciao,
bellissima chitarra. Complimenti per l'acquisto.Massima invidia.
Le Gibson mi affascinano tantissimo, anche se il loro suono non è propriamente adatto per me.
Non per questo non ne apprezzo l'estetica e le qualità come strumento in sé
Volevo chiederti, data la tua competenza (e potrebbe essere un argomento interessante per un articolo, secondo me):
Esistono varie versioni dei minihumbucker Gibson? i NY per esempio, oppure quelli della Firebird. Che differenze ci sono? Soprattutto a livello qualitativo, più che sonoro.
Te lo chiedo perché tra le mie chitarre ne ho una molto economica, ma secondo me con una grande personalità. E' una Epiphone Flamekat. Come legno,assemblaggio e componenti non è il massimo, ma il suono dei mini NY è qualcosa di davvero particolare. Ha una nasalità tipica. Non è un suono Tele, non è un suono Gretsch. E' un suono tutto suo. Sarebbe da sentire.
Ho tentato alcune volte di disfarmene (non la uso tantissimo), ma all'ultimo mi sono sempre tirato indietro. Un saluto
Lorenzo
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 10:55:10
Ricambio il saluto e ringrazio per i complimenti. Possiamo dire che i mini nascono in casa Epiphone come naturale evoluzione dei New york che equipaggiavano le arch top e le hollow body del noto brand, Vivono il loro momento qualitativamente più alto tra la fine degli anni 50 e i prmi 60 quando anche loro sono in attesa di brevetto e riportano l'etichetta P.A.F. come i loro "fratelli " più voluminosi. Il materiale di costruzione è costituito dal solito magnete in alnico e il filo di rame di colore violaceo denominato 42 awg plain enamel, che puoi trovare spesso oggi nelle caratteristiche costruttive dei vari brand che replicano esattamente i P.A.F. e, ti assicuro che ad oggi ce ne sono a tonnellate. Tutti con la "giusta" e "magica" ricetta per ricreare il suono humbucker per eccellenza. Lo dico con una punta di scettico sarcasmo perchè ad oggi ho sentito centinaia di ottimi pick up, tutti molto simili per caratteristiche costruttive, ma il confronto con gli originali è semplicemente impossibile perchè gli standard costruttivi del tempo erano approssimativi e riflettevano molto i criteri della soggettività. Essendo avvolti a mano erano praticamente uno diverso dall'altro, il filo seguiva percorsi differenti per ognuno, modificando quindi il campo magnetico e non avevano tutti lo stesso numero di avvolgimenti. Erano più o meno simili. La cosa rende quindi impossibile definire uno standard universalmente giusto. Anche ammesso che i replicatori, orrore e raccapriccio, decidano di sventrare un originale per replicarlo, cosa da punire con la pena capitale se colti in flagranza, al limite possono replicare quel preciso magnete non i P.A.F. in generale. Tornando ai mini, sono di quel periodo i più goduriosi ed ambibili (si può dire? Ormai l'ho detto...). Poi evolvono naturalmente in patent number con sticker e poi impresso sul fondello. Mamma gibson ne produce poi una versione ceramica che equipaggia le firebird standard ( chiamiamole convenzionalmente così, anche se sarebbe più corretto definirle riedizioni della firebird V), dalla fine degli anni 80 primi 90 ad oggi. Prescindendo da ciò, sono ottimi pick up, molto ben fatti, se vogliamo un po' rognosetti da smontare, poichè la saldatura del coperchio è di solito ben fatta e se scaldi troppo per dissaldarla rischi il danno. In più calza come un guanto quindi nel toglierla potresti danneggiare il filamento. Già tristemente visto fare da alcuni noti "Sans façon" ( un aggraziato termine francese per definire la cialtroneria) della mia zona. Per altro con mio sommo gaudio e tripudio, giacchè li avevo avvisati del rischio ottenendo sorrisini e sguardi di sufficenza. Come più volte ribadito, sono pick up che apprezzo moltissimo con una sonorita tutta loro molto piacevole e che canta fuori dal coro. Anche i ceramici, pur prediligendo una più alta uscita al "colore", sono buoni pick up, mi piacciono leggermente meno, ma è questione più di gusto che altro. vai al link(Patent_No._2,737,842)_rear_side_%26_cover_removed.jpg I flat pole da firebird sono leggermente diversi sotto la "mutandina": vai al link vai al link vai al link Con questi link puoi vedere i mini sventrati e farti un idea di come sono. Spero di averti un po' schiarito le idee.
Rispondi
di al_rodin [user #33222]
commento del 01/04/2016 ore 11:28:09
Ti ringrazio delle info. I miei credo che siano una versione cinesissima. La chitarra è questa:

vai al link

Ciononostante, come tu dici, il suono è davvero caratteristico.Adatto per il rock'n'roll. Un po' meno per il rockabilly secondo me. E la cassa semihollow non credo che influisca più di tanto.
Lorenzo
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 11:39:20
Ricordo bene quando uscì. Beh la chitarra è carinissima, fa molto kustom kulture anni 60. A me è sempre piaciuta un sacco. Visto che non costa un capitale, venderla non ti cambia la vita, quindi al posto tuo me la terrei stretta, al limite anche solo come oggetto di arredamento. Tuttavia, se invece ti andasse di provare, ti suggerirei di montare due mini un filino più pregiati, tipo dei duncan antiquity o se vuoi spendere un po meno dei gibson originali, magari usati. Tuttavia, non sottovaluterei i pick up di serie, cinese non sempre significa scadente.
Rispondi
di al_rodin [user #33222]
commento del 01/04/2016 ore 11:51:37
Infatti! Il Bigsby invece è scadente, quello sì, anche paragonato a quello della Gretsch Electromatic, che pure non è Made in Usa. Mah!
Comunque bella, la LP! Mi ricordo il chitarrista dei Blue Stuff di Joe Sarnataro (il buon Bennato)

vai al link

l'assolo a 3:16 è di una LP come la tua, ma sunburst. Senti il suono... fantistico!!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 12:2
Ma un bel bigsby te lo puoi aggiudicare su ebay con un centello e passa la paura... Se ti piace il suono del mini ti allego un paio di link: vai al link vai al link vai al link
Rispondi
di cherrysunburst [user #18694]
commento del 01/04/2016 ore 13:29:23
Io ne ho provata una, mi pare della fine 70, e suonava davvero bene nonostante fosse nel complesso un po' "vissuta"; la cosa che mi ha sempre stupito della Deluxe è che non ha mai avuto appeal sui grandi chitarristi, diciamo che se non fosse per Pete Townshend sarebbe praticamente esclusa dalla storia del rock; se guardi i vari video e foto degli anni 70 e più recenti, di personaggi come Clapton, Keith Richard, Mick Taylor, Santana, Page, Harrison etc.. quando imbracciano una Les Paul non vedi mai i minihumbuckig.
Non me lo sono mai spiegato tanto.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/04/2016 ore 15:19:56
Ci sono valanghe di chitarre eccezionali che non hanno avuto il successo che meritavano; ad esempio le Epiphone crestwood sono chitarre fantastiche , ma se le sono filate in pochissimi. Del resto se ci pensi, è così un po' dappertutto, pensa al mercato dell'abbigliamento, noi in Italia siamo i leader assoluti...o forse lo eravamo ... comunque un Louis Vuitton riesce a vendere oggetti di qualità discutibile a prezzi da rapina e artigiani nostrani che producono merce di qualità eccelsa , faticano a sbarcare il lunario. Negli anni fine 40 primi 50 Tucker aveva creato una automobile avanti anni luce rispetto alla produzione del tempo e fu sabotato e alla fine costretto a chiudere. Insomma , il mercato è sempre strano e non segue sempre linee logiche. La deluxe è diversa, ma è una gran chitarra, anzi, aggiungerei che forse proprio per questo è una gran chitarra. Purtroppo sottovalutata...
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 02/04/2016 ore 12:33:00
Anche la LP Std ha avuto i suoi problemi e sottovalutata per un periodo sinché è arrivato "Beano" con Clapton abbinato a uno dei primi Marshall. Sia Gibson che e Marshall gli devono una medaglia d'oro in premio per la sua promozione di appunto aver lanciato questo abbinamento. Townshend è forse stato l'opposto martirizzando le sue Deluxe.
Crestwood: mai provata di persona ma... Il "double-cut" è meglio per le mani che una LP - si raggiungono le note alte con meno difficoltà e pesa molto meno. A me piacerebbe una Coronet (look double-cut) - 1 P90 dog-ear nero, wraparound e... quel magnifico battipenna detto Maltese Cross in nero. Il sound è da LP Junior. C'è una versione con 1 mini-Hb con batttipennna diverso.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 02/04/2016 ore 14:06:54
Beh, se ti capita la crestwood è una granchitarra e ti confermo che si suona benissimo su tutta la tastiera. La coronet che piace a te immagino sia quella del 61/2 vai al link che differisce anche per forma della paletta a quella del 65/6 e seguenti che sono di fatto come la mia olympic o la crestwood vai al link Con mini humbuckers c'era anche la wilshire che era anche lei notevole. Tuttavia se devo scegliere il p-90 sto sempre con il les paul junior, magari del 61, quindi forma sg per capirci. La epi la preferisco coni mini. Per il peso, se arrivi da una Les Paul "norlin era" quasi quasi ti dimentichi di averla addosso.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 18/04/2016 ore 15:22:44
Grazie per i links dai cui si può andare avanti nelle ricerche... La Crestwood mini h/u ha un sound che può convincere tutti i dubbiosi. Tutto questo mi fa pensare "è possibile rimpiazzare un P90 con un mini?" Ho 2 candidati. Una SG Special coi P90 e una Epi LP Jnr... Made in Indonesia (!) - ambedue con open tunings a seconda del pezzo da registrare. Questo vale anche per la Deluxe che ha (allaccia le centure) sopravissuto ben due inondazioni (sono in un seminterrato) e funziona tuttora al 110%. È un chitarra solidissima - non credo che Townshend sia riuscito a distruggerne più di tanto.
A suo proposito,la sua Number 5 ha un humbucker normale al centro - beh, mica tanto consueto avendo un look da DiMarzio. Non che voglia moditicare la Deluxe ma com'è la manovra per sbattere in p/u nel bel mezzo di una chitarra LP? La mia non ha però il look da Relic autentico come il tuo Gold Top martoriato!!! E la tua è perdippiù ben rodata :)
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 18/04/2016 ore 20:24:57
Nei Les Paul, il mini humbucker sostituisce senza problemi il p-90 e viceversa, stesso discorso sulle special. Discorso diverso per la junior che monta ilp/90 dog ear, ossia quello con le alette, come sulle semiacustiche. Lo puoi fare ma il lavoro è meno pulito per via delle diverse forature. Ricorda che la base del p/90 dog ear ha le alette di fissaggio che sono esterne allo scasso del pick up. "More punk attitude", però fattibile Ho avuto un paio di anni fa una deluxe 77 con il Di Marzio centrale come Townshend, era una bomba! L'ho venduta per comperare una gibson L1 del 1911 con custodia originale in mint condition, so much Robert Johnson.... Quando sarò nel mood acustico scriverò anche su di lei.
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di Oliver [user #910]
commento del 02/04/2016 ore 17:34:54
Non sono particolarmente goloso ma, come già sapevi, questo tipo di pancake è il mio preferito.
Complimenti per l'acquisto e per l'articolo, come al solito.
(e adesso arriverà anche una signora in nero.... che libidine)
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 02/04/2016 ore 20:02:23
Beh come sempre grazie e se ti è piaciuto il pranzetto, vedrai che buono il dolce
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di elios410 [user #44959]
commento del 13/04/2016 ore 12:01:19
vai al link
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 18/04/2016 ore 20:27:28
molto bella la chitarra, meno la foto. Il fotografo doveva essere un po come me....ahahahahah.
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di elios410 [user #44959]
commento del 13/04/2016 ore 12:01:23
vai al link
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di lassie [user #24566]
commento del 09/06/2016 ore 21:38:00
La leggendaria Deluxe; molti chitarristi italiani la hanno imbracciata e ci hanno offerto stupendi assoli, mi riferisco a Dody Battaglia dei Pooh e Nico Di Palo dei New Trolls, un suono inconfondibile ottimi bassi e chiaro negli alti, bellissimo con i due pickups insieme, forse un po debole di uscita, ma con un po piu di gain, non ci sono problemi, io ne ho una del'80 gold top che pesala bellezza di 5 chili da suonare o seduti o con grosso cinturone da 9 centimetri.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 09/06/2016 ore 22:33:35
Chitarra che non ha mai avuto il successo che meritava. A mio avviso, fra le migliori, specie nei primi anni .
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di lassie [user #24566]
commento del 10/06/2016 ore 11:56:40
Devo dire anche che sono rimasto molto sorpreso in positivo dei P90 che molta di seria la mia Gibson Les Paul Tribute 60, avendo altre Les Paul ma tutte con humbucker, il suono è potente e molto vicino ai più grandi humbucker, niente a che fare con i sottili e sfiatati singol coil delle strato, della quale ne ho solo una la deluxe strat plus del 90 con gold lace sensor, le altre mie sono tutte Les Paul chiaramente, sono un Gibsoniano incallito.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 10/06/2016 ore 15:38:39
In realtà pur non costando cifre iperboliche, riserva piacevoli sorprese
Rispondi
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