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Epiphone torna al 1955 con P90 americani in nero e oro
Epiphone torna al 1955 con P90 americani in nero e oro
di [user #116] - pubblicato il

La Inspired by 1955 Les Paul Custom Outfit riprende la Custom presentata da Lester Polfus come una Les Paul in abito da sera per il top di gamma Gibson. Edizione limitata per il 2016, è in finitura nera con hardware dorato e monta una coppia di pickup Gibson USA.

Quando Gibson decise di proporre una versione di lusso della giovane Les Paul, la finitura interamente nera con parti metalliche color oro fu scelta dal suo creatore per l'eleganza sobria che era capace di trasmettere. Nasceva così la Custom, la Les Paul in smoking. A quella chitarra, così come fu progettata nel 1955, Epiphone si rifà per un'edizione commemorativa in tiratura limitata e con caratteristiche di tutto riguardo.

La Inspired by 1955 è una Les Paul Custom delle più classiche, con richiami estetici alle origini del mito e non solo: anche la scheda tecnica vede scelte da alta fascia a dispetto della provenienza orientale dello strumento.
 

Epiphone torna al 1955 con P90 americani in nero e oro


La cassa in mogano è un elemento irrinunciabile, come lo è il manico incollato nello stesso materiale e con un profilo a C tondeggiante e abbondante per richiamare gli standard Gibson degli anni '50. Meno scontata è la scelta di usare una tastiera in ebano per completare il total black della finitura su cui possano spiccare a dovere gli intarsi a blocco in madreperla sintetica e i binding color crema che corrono intorno a top, manico e paletta. Il battipenna è nero, quasi invisibile nel complesso e individuabile solo per il contorno marcato da strisce bianche alternate nei cinque strati che lo compongono.
Il diapason è il solito da 24,75 pollici, i fret sono 22 medium jumbo e il raggio di curvatura misura 14 pollici per un'azione comoda e regolare anche durante i bending con action microscopiche, come doveva essere sulla Gibson a cui la Epiphone si ispira da vicino.

 

 

Epiphone torna al 1955 con P90 americani in nero e oro


Ponte e stoptail LockTone assicurano l'accordatura insieme a un set di meccaniche Deluxe, e il dorato che ne ricopre le parti metalliche dà un ultimo tocco di classe all'insieme.
Dorate sono anche tutte le viti presenti sullo strumento e dorati sono anche i poli dei due P90 made in USA che costituiscono il cuore dell'elettronica montata sull'edizione limitata. I controlli sono quelli apprezzati da ogni amante della Les Paul, suddivisi in due volumi e due toni indipendenti con un selettore a tre posizioni per la miscelazione dei pickup.

 

 

 

 

Epiphone torna al 1955 con P90 americani in nero e oro


La chitarra fa parte della fascia più alta del catalogo Epiphone, con una qualità costruttiva che si preannuncia più che valida e completata da una serie di caratteristiche di pregio a sottolinearne la natura esclusiva, come il certificato di autenticità e la custodia rigida inclusa.
Nell'attesa di poter vedere qualche esemplare della 1955 Custom Outfit anche in Italia, è possibile sbirciare la scheda tecnica completa con foto dettagliate sul sito Epiphone a questo link.

 

 

chitarre elettriche epiphone inspired by 1955 custom outfit les paul
Link utili
Les Paul 1955 Custom Outfit sul sito Epiphone
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di nawa utente non più registrato
commento del 07/06/2016 ore 12:02:15
sbaglio o l'originale aveva il p90 staple invece di questi?.
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di aleck [user #22654]
commento del 07/06/2016 ore 12:15:28
Ricordi bene, solo al manico però!
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di mz2250 utente non più registrato
commento del 07/06/2016 ore 15:13:44
Infatti è inspired by... Non repplica , li avrei voluti smodatament egli staple , come quelli di jim hall in una copertina di tanti anni fa.
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di nawa utente non più registrato
commento del 07/06/2016 ore 15:20:
esattamente. era il quintetto di Chico Hamilton. una prova che il suono sta nella testa e nelle mani. La foto era questa vai al link e montava un Van Eps string damper per stoppare le corde. Oggi gli staple mi sembra che li faccia solo il custom shop di Seymour Duncan a costi proibitivi. Avrei preso la epiphone solo per il pick-up a buon mercato :-)
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di mz2250 utente non più registrato
commento del 07/06/2016 ore 16:19:38
foto corretta ma è apparsa sulla copertina good friday blues jim hall and his modest jazz trio ! comunque si duncan lo fa , ma wono anche comodi si possono regolare i singoli poli con la molla , non so perché non abbiano portato avanti quell'idea
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di nawa utente non più registrato
commento del 07/06/2016 ore 16:46:53
conosco la copertina ma secondo me già alla fine del quintetto aveva la semiacustica e poi dietro c'è un flautista, credo proprio che abbiano preso una foto antecedente, ma sono dettagli :-)

Costa un sacco farli, gli staple, e forse il gioco non vale la candela... non basta avvolgere il filo intorno al pick-up...

vai al link
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di mz2250 utente non più registrato
commento del 07/06/2016 ore 17:07:51
Sisi infatti dicevo che è del quintetto ma è apparsa su un disco del modest trio, costa di più però è anche vero che la regolazione dei poli è meno a rischio di rottura del filamento e più precisa rispetto alle classiche viti
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 07/06/2016 ore 17:09:28
Anche perchè la versione con la les paul è una ristampa di good friday blues l'originale aveva un lago o qualcosa di simile.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 07/06/2016 ore 14:34:40
Prezzo??
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 07/06/2016 ore 17:16:16
799£... Un bel po' di cucuzze al cambio...
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 07/06/2016 ore 17:17:50
Sul sito Epiphone mettono: Est. U.S. Street Price: $799 - in dollari...non sterline ;D
vai al link
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di aleck [user #22654]
commento del 07/06/2016 ore 18:18:52
Decisamente meglio! Avevo visto su andertons, loro la hanno a 799£
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 07/06/2016 ore 18:46:5
Sterline??
No grazie.
Però, anche se magari non c'entra niente con questa, ho provato un casino Elitist, era veramente una gran bella chitarra.
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 07/06/2016 ore 20:06:45
Mi è capitato di provare Elitist (sheraton, casino e les paul) made in Korea e Japan... Belle chitarre. Le Japan in particolare (la LP) sono incredibili, davvero splendidi strumenti. Peccato che le giapponesi di ogni marchio da noi arrivno col contagocce... Sono strumenti davvero notevoli, capaci di spazzare via le fasce medio-alte di altra provenienza (penso ad esempio alle fender mexico...)
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 07/06/2016 ore 21:48:28
Sono ormai diversi anni che il catalogo Elitist e' praticamente ridotto solo alla Casino, a parte piccole serie di strumenti in edizione limitata per il solo mercato giapponese. Recentemente hanno fatto delle riedizioni Elitist della Riviera, Sheraton, Casino e Texan (un modello acustico). La qualità e' altissima, e i prezzi di conseguenza sono praticamente in linea con i modelli Gibson americani non CS.
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 07/06/2016 ore 22:14:4
E, tra l'altro, mi pare che ad oggi siano fatte in korea dalla Peerless (ma potrei sbagliare). Comunque buoni strumenti.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 07/06/2016 ore 23:50:4
A quanto ne so io le Elitist sono sempre prodotte in Giappone nello storico stabilimento di Terada, dove vengono anche prodotte le Gretsch di alto livello. I prezzi sono allineati a quel tipo di prodotto:per prendere una Casino Elitist ci vogliono quasi $ 2000 negli States. In Italia, forse a causa del cambio, "bastano" 1500 Euro.
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 08/06/2016 ore 00:17:31
Ho verificato, hai ragione. Le Elitist son prodotti Terada/Fujigen e attualmente l'unica prodotta è la Casino.

La serie Koreana di cui parlavo era invece la Elite, con alcune riedizioni negli anni passati, prodotta da Samick e Peerless.

Di conseguenza la LP di cui parlavo era una Elitist (plain top, fantastica, come detto, a livello della produzione americana), le semiacustiche erano Elite, ossia la serie di testa della produzione Coreana (mi resta il dubbio per la Casino, non so se il ricordo annebbiato è il made in korea o la serie Elitist). Ottimi strumenti anche loro, un pelo inferiori alle giapponesi.

Al di là delle Epipohone Elitist, comunque, ancora oggi diversi marchi producono strumenti di qualità comparabile a prezzi anche più allettanti. Purtroppo la distribuzione dalle nostre parti è limitatissima. FGN, Tokai, Fernandes (Burny), Bacchus, ESP (Edwards) producono strumenti eccezionali a partire dai nostri 600 euro fino ad arrivare a quasi 2000 euro. Sarei davvero contento se se ne vedessero di più dalle nostre parti. Se hai provato delle Elitist puoi farti una chiara idea di quello che offre in termini qualitativi la produzione standard Giapponese.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 08/06/2016 ore 10:55:2
Non posso che confermare la bontà degli strumenti Japan. In realtà sono personalmente felice possessore da diversi anni di una casino Elitist della prima serie, marchiata Elite, anche questa prodotta in Japan. La Epiphone dovette cambiare, dopo pochi mesi dall'entrata in produzione, il nome della serie Elite ad Elitist in quanto l'Ovation aveva già una serie di strumenti cosi' denominati e fecero storie. Credo che tu parli di altri strumenti quando ti riferisci a una serie coreana. Le mie esperienze con strumenti japan includono anche una Squire Stratocaster con serial number JV ma a tre viti e palettone (purtroppo venduta tanti anni fa) e una Gretsch Tennessee Rose (che ho ancora). Tutti grandi strumenti.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 08/06/2016 ore 13:18:32
Penso che la custom qui sopra sia koreana però, sbaglio?

Sul made in japan credo che siano tutti d'accordo nel dire che sono buoni strumenti.
Ho avuto una Stratocaster japan che ho stupidamente venduto, ho suonato Yamaha Sa, Gretsch C.Atkins, ottime chitarre, ben costruite e ben rifinite, ma sono anche chitarre costose ed è giusto che siano fatte bene.
Se ne trovassi usate, tenute bene, a prezzo affare me le prenderei.
:-)

Ps ho provato anche la Casino elitist e anche quella me la prenderei se la trovassi a buon prezzo, ma la gente è fuori di testa
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 08/06/2016 ore 16:28:21
Io credo sia fatta in Cina. Mi pare che tutte le serie recenti Limited Edition fossero prodotte in cina. Ormai in Korea la Epiphone fa poco, in Cina hanno pure uno stabilimento proprio.

Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 08/06/2016 ore 20:03:08
Confermo!
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 08/06/2016 ore 20:22:30
Ok, volevo intendere comunque non giapponese.
Però secondo me è troppo per una China.
Ciao a tutti
:-)
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 07/06/2016 ore 20:31:25
Era japan.
Una chitarra valida, con un buon attacco e una buona dinamica.
Meglio delle Fender mex, ma quelle sono chitarre molto diverse..
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 07/06/2016 ore 20:53:24
Ovviamente il parallelo per le Fender Mex è da farsi con i rispettivi modelli Japan... Con 6-700 euro tra Tokai e Fender Japan ci sono strumenti di tutt'altro lignaggio rispetto alle messicane che si vedono da noi. Cerca, ad esempio, la nuova serie Fender Japan Exclusive. Noi (non io, per inciso) impazziamo per le produzioni fender jappo degli anni '80, ma la realtà è che lì non hanno mai smesso di migliorarsi. Ad oggi la loro fascia media è al livello delle nostre fasce alte. Ci sono Tokai, Burny (fernandes), Edwards (ESP), Bacchus, che producono copie Gibson incredibili, a livello pari se non superiore delle Elitist / Orville di allora, a Prezzi da base gamma Gibson... Così come Tokai, Fender (prodotte fino a qualche anno fa dalla stessa Tokai) che producono strumenti in stile fender dalle qualità incredibili. Hardware quasi sempre Gotoh, legni ottimi, leggeri e ben suonanti, verniciature sottilissime e impeccabili, elettroniche cablate con una precisione sovrumana, suoni mai ingolfati... Ne ho scovate, sentite, viste e provate diverse in america questa estate, Edwards, Tokai e Fender soprattutto. Se le importassero qui da noi non avrei più l'imbarazzo della scelta nella fascia media: dimenticherei d'un soffio tutti i marchi comuni a favore di questi.

Per non parlare poi della fascia alta del made in japan che da noi non avrebbe mercato per la nostra fissa col marchio, che oltre una certa cifra diventa anche cosa comprensibile visto l'investimento non indifferente...

PS. Le Tokai si trovano, con una scelta limitatissime, dalla polonia.
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di Sykk [user #21196]
commento del 07/06/2016 ore 21:11:52
Bella, sarei curioso di provarla per confrontare il suono con la mia Epi SG 1961 che ha entrambi i P90 in posizione diversa, più vicini al centro e a mio parere ha un suono perfetto.
Rispondi
di And96 [user #41601]
commento del 07/06/2016 ore 21:17:11
Bella bella bella bella!
Rispondi
di Zado utente non più registrato
commento del 07/06/2016 ore 23:37:00
Non so come sia una volta presa in mano, ma è davvero molto bella. Con il binding nel retro sarebbe stata fenomenale.
Rispondi
di EarlBostic [user #39111]
commento del 08/06/2016 ore 03:36:09
Bellissima. Anche Franny Beecher ne aveva una.
Rispondi
di Don Diego [user #4093]
commento del 08/06/2016 ore 07:23:01
Mi sono commosso per la citazione!!!!! In Italia (ma un po' come nel resto del mondo) si tende a considerare la Les Paul solo ed esclusivamente una chitarra da rock.....dimenticando alcuni grandi nomi che l'hanno usata!!!! E tu hai citato uno dei miei idoli!!!! Grazie!!!
Rispondi
di keydro [user #12646]
commento del 10/06/2016 ore 11:16:41
chissa che non suoni meglio di una Gibson . I limite delle standard epiphone è sempre stato l'elettronica , se sono davvero due p90 Gibson magari la chitarra merita una possibilità .
Rispondi
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