Di questo marchio ci siamo già occupati in passato, quando abbiamo parlato del . Questa volta, però, a finire nei nostri laboratori sono le Phosphore Bronze, In particolare abbiamo montato sulla Santa Cruz di Michele un set 0.012, la misura perfetta a nostro avviso per avere un sound equilibrato senza spaccarsi le dita, almeno con questa J45 style.
Come ogni volta che ci troviamo a fare un test di corde, scegliamo la strada delle impressioni sotto le dita, anche perché niente è più scientifico dei polpastrelli di un chitarrista. Quelli di Michele, poi, valgono ancora di più.
Come gran parte dei modelli presenti sul mercato anche la casa americana ha scelto di utilizzare le bustine sigillate in grado di mantenere più a lungo la vita delle corde, in modo che arrivino nelle mani del chitarrista belle lucide e pronte a essere montate. Come ci aspettavamo, infatti, le sei corde presenti nel set, sono in perfetta forma, già al primo colpo d’occhio. Ossido nemmeno l’ombra, ma anche lo standard qualitativo sembra alto. Nessuno scalino, nessun segno, tutto in ordine e pronto al montaggio.
Dopo averle montate correttamente e dopo averle stiracchiate per bene, notiamo che l’accordatura resta subito stabile. Certo, merito anche dello strumento di alta fascia, ma anche di un set di corde ben realizzato e ben montato.
Sotto le dita appaiono leggermente più morbide delle Elixir montate in precedenza sullo stesso strumento, nonostante il gauge identico. I cantini mostrano però da subito una straordinaria forza, che li fa emergere per bene dal mix delle sei corde. I bassi però non sono scarichi, vanno giusto leggermente rinforzati quando li si suona con un po’ più di forza nel pollice o nel plettro, nulla di impossibile insomma.
Anche la scorrevolezza sotto le dita è quella che ci si aspetterebbe da un set di corde di buon livello. Le Curt, tra l’altro, vengon via a circa sette euro, quindi a un prezzo ben più che abbordabile per delle phosphor bronze.
Le abbiamo tenute su per diverse settimane, suonando con regolarità la chitarra. Il risultato è che le Curt Mangan degradano in maniera lineare, i cantini perdono un po’ di vivacità e i bassi si velano con una leggera patina sonora che li rende un poco più stopposi.
Il risultato di tutto questo è test è che questo set di corde non ha nulla da invidiare a mute ben più costose, ha un prezzo adeguato e una durata nella media. Quando si vuole fare un cambio dai soliti marchi, beh, un giro con le Curt Mangan ce lo si può permettere.
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