di Andrea Stofler [user #46205] - pubblicato il 21 ottobre 2017 ore 07:30
Batterista di talento, cantante, produttore e attore, Phil Collins ha condotto i Genesis al successo pop e firmato innumerevoli hit. Ecco la sua storia.
Alcuni ricorderanno Phil Collins come il meraviglioso batterista dei Genesis, altri come colui che li traghettò dalle sonorità prog a quelle di una band pop alla ricerca di hit radiofoniche da classifica, altri ancora ricorderanno il Phil Collins cantante, di nuovo nei Genesis o con "In The Air Tonight" e magari non sanno che è anche un ottimo batterista.
Dotato di grande musicalità e pacca sul rullante, è capace di spaziare con disinvoltura disarmante dal prog al pop, dallo swing al soul passando per il funk. Phil Collins è stato il batterista di Brand X, Flaming Youth, ha suonato con innumerevoli artisti, ha prodotto dischi per musicisti come Eric Clapton e Robert Plant tra i tanti, ha fatto l’attore, ha composto colonne sonore, è riuscito a suonare nello stesso giorno in Inghilterra e in America, ha ispirato grandi batteristi come Taylor Hawkings dei Foo Fighters, Mike Portnoy dei Dream Theater e Neil Peart dei Rush e, dopo tante cadute, si è sempre rialzato. La verità è che Phil Collins è un artista con la A maiuscola, un uomo che nella vita è riuscito ad arrivare dove pochi sono riusciti e che ha venduto 150 milioni di dischi.
Gli inizi
Philip David Charles Collins nasce il 30 Gennaio del 1951 a Putney, un quartiere di Londra. Fin da piccolo si appassiona alla musica ascoltando qualsiasi cosa gli capiti tra le mani e comprando tutte le riviste musicali di allora. Dopo aver messo insieme una batteria quasi decente pezzo dopo pezzo, a 12 anni sua madre decide di pagare a Phil metà della sua futura batteria: la restante metà verrà guadagnata vendendo il trenino elettrico del fratello. Questa batteria compare nel 2010 sulla copertina dell’album Going Back.
Attorno al 1964 Phill comincia a sviluppare un altro interesse oltre alla batteria: la recitazione. Studia dizione e sempre nel 1964 viene scelto nel musical "Oliver!", nel ruolo di Furbacchione. La sua esperienza nel campo verrà bruscamente interrotta a 14 anni a causa del cambio di voce dovuto alla pubertà, che lo renderà inadatto al personaggio. Lavorerà ancora in "Oliver!", ma in ruoli di minor spicco.
Gli anni passano, Phil suona in alcuni gruppi e prende qualche lezione di batteria. Nella sua autobiografia afferma di non essere andato oltre le trenta lezioni di strumento: preferiva farsi guidare da orecchio e istinto.
Siamo alla fine degli anni '60 e la musica esplode dovunque. Phil è sempre a vedere concerti, assiste alle esibizioni degli Yarbirds sia con Jeff Beck sia con Jimmy Page, vede John Bonham nei New Yarbirds che presto si faranno chiamare Led Zeppelin, vede Who, Yes e molti altri.
Nello stesso periodo recita in un film per bambini chiamato “Calamity The Cow”. L’esperienza non è delle migliori, infatti il regista decide di farlo sparire a metà delle riprese salvo poi farlo rientrare per girare il finale. Dopo questa esperienza Phil capisce che il cinema non fa per lui e decide di dedicarsi anima e corpo alla batteria.
La nascita dei Flaming Youth
Nel 1968 Phil decide di provare a diventare batterista professionista, trova svariati ingaggi che gli permettono di fare esperienza con diversi gruppi. La svolta sembra arrivare in seguito all’incontro con Ken Howard e Alan Blaikley, due compositori con all’attivo brani in classifica che stanno scrivendo un concept album chiamato Ark 2, la cui storia racconta la fuga da una Terra morente attraverso lo spazio.
In questo periodo Phil suona con gli Hickory e i due compositori, dopo aver visto la band dal vivo, decidono di affidare la registrazione dell’album proprio a loro. Cominciano le sessioni in studio e per l’occasione gli Hickory vengono rinominati Flaming Youth. Ark 2 vede la luce e Phill compare anche come cantante nelle tracce "Space Child" e la suite "Jupiter". Il lavoro riceve buone recensioni e diventa anche disco del mese su Melody Maker nell’Ottobre 1969 scalzando Led Zeppelin II.
Ascoltando il disco possiamo notare come Phill Collins fosse un batterista notevole considerata la sua giovane età (18 anni). Nella traccia “Weightless” lo notiamo lanciarsi nel jazz con disinvoltura, gusto e fraseggio. Qui traspare tutto il suo amore per gli ascolti che faceva all’epoca: Buddy Rich, John Coltrane e il batterista di Count Basie, Sonny Payne, definito da Collins come una delle sue più grandi influenze. Nella parte iniziale di "In The Light Of Love" invece possiamo sentire la grande influenza di John Bonham, un groove pesante che richiama a gran voce lo stile di Bonzo.
Nonostante l'accoglienza positiva, il disco non porta al successo sperato e, intravedendo l’inizio della fine, Phil comincia a guardarsi intorno alla ricerca di alternative.
L'ingresso nei Genesis
Deciso più che mai a diventare batterista professionista, Phill Collins consulta sempre gli annunci di lavoro sulla rivista Melody Maker, partecipando a un sacco di provini. Nonostante lo scarso successo di Ark 2, resta in buoni rapporti con Ken e Alan e saranno loro a indirizzarlo verso un ingaggio negli Abbey Road studio come percussionista: il giovane si ritrova dietro le congas di All Things Must Pass, il primo disco solista di George Harrison. Il brano è "Art Of Dying", ma la versione suonata da lui non verrà mai inserita nell’album.
Nel luglio 1970, Phil si imbatte in un annuncio interessante: ”Band cerca batterista sensibile alla musica acustica". Sono i Genesis. Hanno già inciso due album, il primo From Genesis To Revelation con John Silver alla batteria e il secondo Trespass con John Mayhew. Per il terzo disco, la band vuole un batterista migliore. Anche Phil ricorda che, quando Peter Gabriel gli fece ascoltare Trespass prima del suo provino, l'esecuzione di Mayhew gli era sembrata goffa e con poco ritmo, e in generale definisce il disco "un budino".
Il giorno dell'incontro, la prima persona che Phil conosce è Mike Rutherford, bassista e chitarrista diciannovenne. In seguito conosce il tastierista ventenne Tony Banks, silenzioso e riservato. Giunge alla fine Peter Gabriel che appare timido e a disagio, anche lui ventenne. A Phil viene chiesto di suonare qualsiasi cosa sembri adatta nei momenti giusti per valutare la sua sensibilità. L'incontro termina con il classico "Ti faremo sapere" e Phil torna a casa.
L'8 Agosto 1970 arriva una telefonata in casa Collins: è Peter Gabriel, Phil ha ottenuto il posto nella band.
I primi dischi con Phil
I Genesis iniziano il loro nuovo percorso con Phil alla batteria suonando ovunque, e all’organico viene aggiunto il chitarrista Steve Hackett. In questo periodo vengono eseguiti dal vivo brani incompleti, senza un testo definitivo che daranno la scintilla creativa per nuove idee. I Genesis sono quindi pronti a registrare il loro terzo album, il primo con Phil Collins alla batteria. Nursery Crime vede la luce nel Novembre del 1971 sotto l’etichetta Charisma e arriva al quarto posto in Italia. Va meglio in Francia e in Belgio, dove raggiunge i primi posti mentre nel resto del mondo verrà accolto con una certa freddezza salvo poi recuperare a seguito del successo mondiale dei Genesis.
La presenza di Phil nel disco si fa sentire. La qualità batteristica è fuori discussione come anche le sue doti canore, infatti canterà per intero "For Absent Friends" e da lì in poi sarà presente in tutti i cori dei dischi. Parte la promozione live, in particolar modo nei Paesi dove ha avuto più successo e, concerto dopo concerto, la band comincia a raccogliere consensi.
Dopo appena un anno, il 6 Ottobre 1972 esce Foxtrot, un album che consentirà ai Genesis di affermarsi ancora di più. La band è all’ennesima potenza, nel disco trovano spazio brani che diventeranno capisaldi del genere progressive rock e Phil da il meglio di sé alla batteria in brani come "Watcher Of The Skies".
Tutto il disco presenta brani di notevole spessore, non a caso Rolling Stone pone "Foxtrot" in 14esima posizione nella classifica dei migliori album progressive di tutti i tempi. "Supper’s Ready", una suite di 23 minuti di durata, sarà il grande capolavoro dei Genesis e ne diventerà il simbolo per la gran parte degli anni '70.
Passa un altro anno e nel 1973 Selling England By The Pounds vede la luce. Sarà l’album dei Genesis più venduto con Peter Gabriel alla voce. Nel disco trovano spazio brani che diverranno classici della band come "Firth of Fifth" e "The Cinema Show". Anche qui è presente un intero brano cantato da Phil intitolato "More Fool Me".
Arriva il 1974 e i Genesis sfornano un concept album dalla realizzazione difficile di cui Peter Gabriel ha voluto curare storia e testi: The Lamb Lies Down On Brodway.
Il batterista cantante
Dopo un lungo tour di supporto a The Lamb Lies Down On Brodway arriva una doccia fredda per i Genesis: Peter Gabriel annuncia di voler lasciare la band.
Il gruppo decide di nascondere la cosa alla stampa e di mettersi alla ricerca di un nuovo cantante, ma nessuno risulta adatto. La tensione esplode quando sui giornali appare la notizia dell’abbandono di Gabriel. La band viene data per spacciata, ma un colpo di scena rivolta le carte: Phil Collins si propone come cantante.
Dopo la prova il risultato è sbalorditivo: Il timbro vocale di Collins è incredibilmente simile a quello di Gabriel e la voce è in grado di eseguire anche le parti alte. Vengono quindi ultimati i lavori sul nuovo disco e A Trick Of The Tail prende vita, siamo nel 1976. Si tratta di un album straordinario con brani che diventeranno dei classici e con un Phil Collins alla voce che non fa rimpiangere Gabriel.
A questo punto si rende necessario un cambio di formazione per quanto riguarda i live. Phil è in grado di suonare la batteria mentre canta, ma secondo lui non può funzionare per tutto un concerto: risulterebbe straniante per il pubblico che non troverebbe una connessione con il cantante. Bisogna trovare un buon batterista che prenda il suo posto dal vivo, viene quindi chiamato Bill Bruford.
Dopo un po' di rodaggio parte il "A Trick Of The Tail tour", al termine del quale Bill esce dal gruppo per formare la sua band, gli UK. Entra in gioco l'americano Chester Thompson, già performer con Weather Report e Frank Zappa. Chester rimarrà un membro non ufficiale dei Genesis fino al 2007.
I lavori sui nuovi brani proseguono serrati e nel dicembre 1976 esce Wind E Wuthering, l'ottavo disco dei Genesis e il secondo con Collins alla voce. Il lavoro vende meglio del precedente e la fama dei Genesis continua a crescere. Parte il tour a supporto del disco.
Ne rimasero tre
Siamo nel 1977, i Genesis suonano ininterrottamente dal vivo e in posti sempre più grandi. A livello lavorativo non potrebbe andare meglio, ma tensioni interne al gruppo e periodi lontani dalle famiglie si fanno sentire. Steve Hackett afferma di non avere abbastanza spazio per le sue composizioni all’interno dei Genesis e decide di andarsene. Si sceglie di proseguire in tre e Mike Rutherford si sarebbe occupato di incidere le parti di basso e chitarra.
Nasce quindi ...And There Were Three nel 1978, il nono album della band che comincia a discostarsi in maniera netta da tutto ciò che sono stati i Genesis fino ad allora. Il terzetto funziona a meraviglia, è il momento di fare il botto e per farlo bisogna conquistare gli States. Ricomincia un nuovo tour che porterà Phil di nuovo lontano da moglie e figli, sancendo definitivamente la fine del matrimonio già in crisi.
Phil Collins fa il botto come solista
Siamo alla fine degli anni '70 e i Genesis decidono di fare una pausa prima di iniziare i lavori che daranno vita a Duke, il loro decimo album.
Per Phil è l'occasione di dare vita alle sue emozioni. Il distacco dalla moglie lo ha devastato e l’unico modo che trova per non soffrire è quello di comporre musica. Nella sua casa in Inghilterra, assembla uno studio di registrazione munito di un piano Collard & Collard a corde dritte del 1820, Fender Rhodes, sintetizzatore Prophet-5, batteria acustica e drum machine Roland CR-78. Proprio questa sarà coautrice del brano che lancerà Phil Collins nell’olimpo delle classifiche mondiali e caratterizzerà in modo pesante il sound nelle sue future composizioni. In questo video, Phil mostra in azione la CR-78 e spiega come l'ha usata nel brano "Hand In Hand".
Ancora poco pratico del funzionamento della strumentazione, Phil si mette a trafficare e sperimenta tutte le apparecchiature. Dopo un anno le idee cominciano a prendere forma. Un giorno, dopo aver programmato un ritmo con la drum machine e aver registrato una manciata di accordi, Phil si mette a cantare improvvisando il testo: il risultato è "In The Air Tonight", un brano straordinario che lo porterà al successo solista mondiale.
Arriva il momento per i Genesis di ritrovarsi dopo la pausa, Duke deve essere portato a termine, ma si decide che il materiale inedito scritto da Phil in questo periodo rimarrà d’uso per un eventuale suo album solista.
Nel disco vengono inseriti due brani composti da Collins: "Please Don't Ask" e "Misunderstanding". Duke esce il 28 Marzo del 1980, sancisce l'ormai definitivo abbandono alle atmosfere prog e diventa uno dei più grandi successi commerciali dei Genesis, soprattutto in Germania. Parte il tour a supporto del disco.
Sempre nel 1980, Phil ritorna nella sua casa in Inghilterra e rimette mano alle sue composizioni: sono quasi ultimate.
Un giorno decide di far ascoltare i suoi demo ad Ahmet Ertegün, il capo dell’etichetta Atlantic records che ha scoperto Aretha Franklin, Ray Charles e Otis Redding, per intenderci. Dopo l’ascolto, la reazione di Ahmet è entusiastica ed esclama: "Questo è un disco!".
Improvvisamente il nuovo album dei Genesis passa in secondo piano. Prende forma il primo album solista e Phil vuole fare le cose in grande, chiama Eric Clapton (suo grande amico), David Crosby, la sezione di fiati degli Earth Wind & Fire, Stephen Bishop, l’arrangiatore di archi Arif Mardin e il bassista Alphonso Johnson. Insomma, tutti gli eroi musicali di Phil.
Le demo che ha inciso nel suo studio casalingo piacciono a tal punto a Phil che decide di non registrarle di nuovo in un vero studio: ha paura che perdano la loro autenticità. Si reca quindi al Townhouse studio e le copia su sedici piste, il massimo per quell’epoca: saranno queste le versioni all'interno del disco. Per tutto l'inverno 1980-81 vengono effettuate sovraincisioni alle tracce.
Il 9 Febbraio 1981 esce Face Value, il primo album solista di Phil Collins. Trainato dal singolo "In The Air Tonight", ha successo praticamente in tutto il mondo. Al suo interno brani meravigliosi come "This Must Be love", "Behind The Lines" e "Hand In Hand". Tutti i pezzi sono di altissimo livello. Phil alla batteria fa faville e, unito alla bravura dei musicisti coinvolti e la sezione fiati degli Earth Wind & Fire, rende il disco esplosivo.
La Tripla Carriera
Siamo nel Settembre 1981 e i Genesis decidono di ritrovarsi per iniziare la composizione di Abacab. Secondo il loro manager, la carriera da solista rafforza quella della band, e viceversa.
Nel frattempo Phil decide di diventare produttore discografico lavorando per grandi nomi come Eric Clapton, John Martin, Robert Plant, Anni-Frid (Abba) e Philiph Bailey, il cantante degli Eath Wind & Fire. A questo punto si ritrova a gestire tre carriere: Genesis, solista e produttore. Il lavoro lo assorbe completamente impedendogli di fare i conti con la sua vita privata.
Da un fiasco alla consacrazione solista
Dopo aver registrato Abacab coi Genesis e Face Value da solista, aver prodotto Glorious Fool di John Martin e Something’s Going on di Anni-Frid e aver terminato la tournee coi Genesis, Phil torna a casa e comincia a scrivere materiale per il prossimo disco solista.
La separazione da sua moglie è combattuta, e ancora una volta il suo sollievo è gettare tutto in musica. Nascono pezzi introspettivi che trovano spazio nel nuovo disco, Hello, I Must Be Going! uscito nel 1982.
Il primo singolo si chiama "Thru These Walls" ed è un mezzo fiasco, ma il disco viene salvato dalla cover di "You Can’t Hurry Love", un brano allegro e ritmato che stride con quelli composti da Collins e raggiunge la cima delle classifiche Inglesi. Sarà l’unica hit dell’album, ma in tour anche altri brani acquistano potenza e spessore.
Insaziabile di successo
Il 3 ottobre 1983 esce Genesis, dodicesimo album della band. Il cambio di genere è ancora più marcato e indispone i fan di vecchia data, ma ha comunque grande riscontro di vendite trainato da singoli come "Mama" e "That’s All".
Nel febbraio 1984 Phil pubblica il singolo "Against All Odds" che in principio era stato scartato come B side da lui stesso. Diventerà numero uno in America gettando lo standard delle power ballad anni '80, vincerà un grammy e verrà usata nel film "Due vite in gioco".
La produzione di Chinese Wall, il disco solista di Philip Bailey, vede il successo del singolo "Easy Lover", un brano talmente famoso da essere spesso attribuito al solo Collins. Sempre in quell’anno Phil produce Behind The Sun di Eric Clapton, comincia a scrivere e registrare il suo terzo album solista e partecipa alla sessione di Do They Know It’s Christmas di Band Aid.
Arriva il 1985 e No Jacket Required, il terzo disco da solista di Phil, vede la luce. Il disco ha un successo enorme schizzando in cima a tutte le classifiche e vendendo 25 milioni di copie.
Tra i singoli di maggior successo ci sono "Sussudio" e "One More Night". Compare anche Sting nei cori di "Long Long Way To Go" e "Take Me Home" insieme a Peter Gabriel.
Parte il tour a supporto del disco e, durante la pausa estiva, "In The Air Tonight" viene inserita nell’episodio pilota di Miami Vice, mentre a Phil viene chiesto di recitare nell’episodio interpretando Phil The Shill.
L'apparizione televisiva e la scelta di usare in “The Air Tonight” rendono Phil Collins sempre più richiesto, al punto da dover fare tre concerti in un'unica giornata spostandosi con un Concorde.
Addio Genesis
Nel 1986 esce Invisible Touch, il maggiore successo dei Genesis con oltre 15 milioni di copie vendute e quattro serate a Wembley per 288mila spettatori. La band oramai si è tuffata a piedi uniti nel mondo del pop anni '80, con buona pace dei fan di vecchia data.
Nel 1988 Phil Collins recita ancora in "Buster". Nel film vengono usati due suoi brani, “A groovy Kind Of Love” e “Two Hearts”, che riscuotono notevole successo al contrario del film.
Nel 1989 esce il quarto album solista intitolato ...But Seriously. All'interno le hit "Another Day In Paradise" e "I Wish It Would Rain Down", con Eric Clapton alla chitarra.
Nel 1991, dopo cinque anni di pausa con i Genesis, esce We can’t Dance. L'album ottiene un ottimo riscontro e parte il tour a supporto, al cui termine Phil comunica alla band di volersene andare per curare nuovi progetti e dedicarsi alla sua vita privata. I Genesis decidono di continuare assoldando un nuovo cantante, Ray Wilson, col quale uscirà Calling All Station: un buon disco, che però fa sentire la mancanza di Collins, una mancanza che porterà la band a chiudere i battenti molto presto.
Dal canto suo, nel 1993 Phil presenta Both Sides, un disco solista molto introspettivo che non ottiene un grande successo.
Da Tarzan alle big band
Nel 1991 Phil recita in “Hook Capitano Uncino”, il film di Spielberg con Dustin Hoffman e Robin Williams.
Nel 1995 viene contattato da Disney: stanno realizzando il nuovo classico e vogliono che superi in incassi il Re Leone del 1994. Chiedono a Phil di realizzare la colonna sonora. Nel 1999 esce finalmenteTarzan, con la colonna sonora interamente scritta e cantata da Collins in diverse lingue. Il brano "You’ll Be In My Heart" regala a Phil un Golden Globe e un premio Oscar. Nello stesso anno viene inserito nella Hollywood Walk Of Fame.
Ecco un inedito Phil Collins alle prese con il brano cantato in Italiano.
Parteciperà anche alla composizione di Koda Fratello Orso, sempre per Disney.
Nel 1996 esce il nuovo disco solista Dance Into The Light che non riscuoterà grande successo, al contrario del tour.
Nel frattempo Phil mette in atto ciò che sognava di fare fin da giovane: mettere insieme una big band. Nasce la "Phil Collins Big band" chiamando tra gli altri Tony Bennett alla voce.
A fine anni novanta cominciano i guai di salute, Phil perde l’udito dall’orecchio sinistro a causa di un'infezione non curata tempestivamente, ma grazie all’utilizzo degli in ear riesce ancora a esibirsi dal vivo.
Nel 2002 esce Testify, uno dei minori successi discografici di Collins nonostante la presenza di ottimi brani come “Can’t Stop Loving You”, “Come With Me” e “Least You can Do”. Il tour a supporto del disco sarà breve, composto da sole tre date.
Phil comincia a maturare l’idea di un ritiro dalla scene e tra il 2004 e il 2005 decide che il modo migliore per salutare il pubblico è tramite un ultimo tour, il "First Final Farewell Tour".
I problemi di salute e il ritorno alle origini
Prima che Collins si ritiri dalle scene arriva la proposta di una reunion con i Genesis, compresi Hackett e Gabriel. L'accordo non va in porto e rimangono della partita solo Collins, Banks e Rutherford. Si decide di partire in tour nell’estate del 2007 con l’apice proprio in Italia (Paese amatissimo dai Genesis) al Circo Massimo da cui sarà estratto un intero DVD live intitolato When In Rome del 2008.
Durante il tour cominciano dei problemi di salute seri per Phil. Riesce a fatica a tenere la bacchetta nella mano sinistra, un guaio per un batterista mancino: ha le vertebre superiori danneggiate, erose da anni di batteria. Viene immediatamente operato. Per un anno le cose vanno meglio ma poi il problema si ripresenta.
Si fa visitare ancora nel 2008 e questa volta il problema viene individuato in un nervo del gomito sinistro fuori posto. Si torna sotto i ferri.
Durante la convalescenza nel 2009, il suo manager lo chiama per proporgli il progetto di un album di cover: Phil decide di rimettersi in gioco, si tratta di un ritorno alle origini. Decide che sarà un disco tributo alla Motown, e nel 2010 esce Going Back. L'album è composto da ben 26 brani, reinterpretati mantenendo inalterato lo stile della storica etichetta. Nel booklet interno dell’album è possibile vedere una foto in cui Phil è costretto a suonare la batteria con dello scotch sulla mano per mantenere la presa salda sulla bacchetta.
Dopo alcuni concerti promozionali, Phil oramai è convinto di poter chiudere degnamente la sua carriera, ma durante il ritiro dalle scene le cose non vanno per il meglio. Giunto oramai al terzo matrimonio finito in divorzio si ritrova solo e depresso, e cade nell’alcolismo. Dopo aver rischiato la morte più di una volta a causa del suo nuovo vizio, Phil ne esce e ritorna con la sua terza ex moglie nel 2015.
Phil non è ancora morto
Nel 2014 avviene una sorta di reunion coi Genesis. L'occasione è che la BBC vuole realizzare un documentario sulla band, chiamato Genesis: Togheter and Apart.
Il ritrovato affiatamento convince la band a far uscire una compilation contenente il meglio dei Genesis e delle carriere soliste di ognuno di loro. Il 4 Ottobre esce R-Kive. Il nome è idea di Peter Gabriel.
Nell’Ottobre 2015 Phil ha ancora problemi alla schiena e, dopo essersi fatto visitare, viene operato di nuovo. Verranno installate otto viti nella sua spina dorsale. Durante la degenza a casa, Phil cade fratturandosi il piede destro e viene operato di nuovo. Durante la fisioterapia cade di nuovo fratturandosi il piede sinistro.
Da allora Phil potrà camminare solo con il bastone.
Sempre nel 2015, Phil firma con Warner Music Group per la rimasterizzazione dei suoi otto dischi solisti e per l’occasione vengono rifatte tutte le copertine degli album, facendo apparire l’attuale aspetto invecchiato.
Nel 2016 parte la promozione dei suoi dischi solisti chiamata "Take a look at me now". Così Phil riappare sulle scene esibendosi durante la cerimonia inaugurale degli US Open 2016 all’Arthur Ashe Stadium con una sorpresa alla batteria: suo figlio Nick di 15 anni.
Alla veneranda età di 66 anni si tratta di una splendida esibizione e il ragazzo non è da meno. In questo video potete sentire “In The Air Tonight” e “Easy Lover” tratti dall’US Open 2016.
Il 25 Ottobre 2016 esce la sua autobiografia "Not dead Yet" edita in Italia col titolo "No, non sono ancora morto" e seguita dal "Not Dead Yet Live Tour", che riporterà Phil Collins sul palco. Purtroppo il tour verrà interrotto l’8 Giugno a causa di un’ulteriore caduta di Phil che ormai cammina a fatica.
Il tour riprenderà presto ed è tuttora in corso. Speriamo di poterlo vedere anche in Italia. Non si è mai troppo vecchi per il rock’n roll, vero Phil?