Titolo: Miles Smiles
Autore: Miles Davis
Etichetta: Columbia Records
Anno: 1967
Secondo i critici del settore, nella seconda metà degli anni 60’ ci fu la piena fioritura della carriera di Davis, sia sotto il profilo monetario, visto il contratto ormai assodato con Columbia Records, sia sotto il profilo creativo. In questo periodo Miles Davis è accompagnato da una leggendaria formazione che comprende Wayne Shorter al sax tenore, un giovane Herbie Hancock al pianoforte, Ron Carter al contrabbasso e un ventunenne Tony Williams alla batteria. Con questo quintetto acustico Davis realizzerà, nel 1967, uno dei dischi più apprezzati nella storia della musica jazz.
Già dalle sessioni di prove che precedono le registrazioni si intuisce che qualcosa di magico sta per succedere: Davis è una persona dal carattere spigoloso, rigido nello sbilanciarsi sul giudizio verso l’operato dei suoi colleghi. Il musicista passa tre giorni di prove appartato in un altra stanza, distaccandosi volutamente dalla band, Ma quando si ricongiunge al resto del gruppo spesnde parole di apprezzamento incredibili verso i suoi colleghi: mai nella sua vita fu così munifico di complimenti!
Circondato dalla sezione ritmica più brillante di sempre, Davis entra in studio di registrazione nell’ottobre del 1966. Nel gennaio del 1967
Miles Smiles viene pubblicato.
Questo capolavoro musicale richiede attenzione nell'ascolto perchè non prende mai percorsi prevedili o soluzioni facili. La scelta ritmica che contraddistingue il respiro del disco è non scandire il tempo inflessibilmente ma cercare di integrare la pulsazione nella melodia, liberando il basso e la batteria dal restrittivo ruolo di accompagnamento.
Miles Smiles decreta la nascita del Freebop; un Bebop moderno, suggestionato dalla voglia di sperimentare del free jazz, con una proponsione a manovrare la forma tradizionale del genere al fine di esaltare nuove potenzialità espressive.
Tony Williams in queste sei tracce non dimostra la sua giovane età anagrafica; suona con una padronanza e una fluidità invidiabili. Creativo e nitido nel suo drumming ha anche un ruolo dinamico e decisivo nell'economia della band e pressa gli altri musicisti dall' inizio alla fine di ogni brano, spingendo le performance al limite.
Williams è stato uno dei più rappresentativi batteristi jazz del XX secolo. Statunitense, iniziò da giovanissimo a studiare con il mitico Alan Dawson (creatore dell’ Alan Dawson Ritual, famosissimo metodo di studio dei rudimenti per tamburo) e la sua carriera decollò a circa diciassette anni quando si unì alla formazione di Miles Davis.