La permanenza casalinga imposta dall’Emergenza Coronavirus ha insegnato a tutti il valore delle nuove tecnologie, per continuare con la propria vita anche da casa lavorando e mantenendo contatti attraverso uno schermo. I musicisti, come tutti i operatori dello spettacolo, sono stati fortemente colpiti dal blocco e per loro si prospetta una ripresa più lenta. Stanno così imparando a conoscere termini come webcam, streaming e dirette live, per adattare le proprie passioni e professioni ai nuovi media al fine di sfruttarne ogni sbocco e opportunità.
Il web però, se da un lato offre nuove possibilità, dall’altro evidenzia dei forti limiti e problemi oggettivi: primo tra tutti, la capacità di rendersi presentabili in un video per il proprio pubblico. Che si tratti di un vlog, di una lezione a distanza o di un’esibizione per tenere vivo l’interesse dei propri follower in attesa di tornare a suonare finalmente dal vivo, la professionalità dell’immagine è ciò che spesso determina il successo di una trasmissione o il suo fallimento. Non occorre certo essere dei direttori della fotografia, e alcuni semplici accorgimenti riusciranno ad aprire un mondo di possibilità, con investimenti irrisori.
Con cosa filmare
Una telecamera professionale fa senz’altro gola a un musicista con il pallino della fotografia, ma per ottenere un risultato valido basta molto meno.
La classica handycam, la videocamera compatta con schermo laterale usata in mille filmini delle vacanze, sarà più che sufficiente per avere un buon controllo sull’immagine.
Una reflex può essere divertente per chi ama anche fare foto. Di recente, anche le pratiche mirrorless guadagnano terreno. Entrambe nascono come macchine fotografiche capaci di fare anche video di ottima qualità e si caratterizzano per la possibilità di montare obiettivi diversi, che cambiano per zoom e “qualità dello sfuocato”. Senza scendere nel dettaglio (siamo pur sempre su un sito di musica, non di fotografia), facciamo presente fin da subito che la classica inquadratura soft col fondale fuori fuoco richiede obiettivi generalmente fuori budget per un amatore.
Occorre inoltre far presente che, salvo rare eccezioni, tali sistemi non sono predisposti per essere collegati a un computer come webcam: è possibile farlo, garantendo così una qualità niente male anche per le proprie dirette sui social, ma richiederà ulteriori esborsi in schede di acquisizione video e apparecchi vari.
Spese simili possono comunque arrivare col tempo, quando si avrà già tirato fuori il massimo da un apparecchio che tutti abbiamo, spesso sottovalutato, ma con tanto da dire: lo smartphone.
I moderni “cellulari”, se così si possono ancora chiamare, vantano spesso delle fotocamere più che valide e hanno tutto il necessario per andare sul web senza sforzi. Per un controllo più avanzato dell’immagine, per quanto possibile, si consiglia di utilizzare tutte le modalità manuali a disposizione o di affidarsi ad applicazioni apposite come Pro Cam.
Cura dell’audio
Un punto fermo, per qualunque opzione scelta, è registrare il proprio audio separatamente. Accordo trabocca di informazioni sull’home recording, quindi non scenderemo nel dettaglio: qualsiasi regola applicata all’home studio, alla ripresa dell’audio con un PC o con uno smartphone si applicherà anche al discorso video, preferendo un montaggio a posteriori.
La luce
“Fotografia” vuol dire “scrivere con la luce”. L’illuminazione è il vero punto centrale di questo articolo e di tutte le riprese video che vorrete fare. È un elemento spesso sottovalutato da chi non si addentra a dovere nel mondo della fotografia, ma potrà stupirvi scoprire come piccoli accorgimenti possano letteralmente trasformare il risultato. A volte con una piccola spesa, altre volte solo avendo cura di aprire una finestra o registrare a un orario favorevole.
Quelle che seguono sono alcune proposte da imitare per ottenere diversi effetti d’illuminazione. Tutte sono realizzate in una stanza completamente buia e richiedono un investimento inferiore ai 100 euro, se ci si accontenta di strumentazione entry level.
Sulla sinistra, potete vedere il risultato con il soggetto posizionato a poco meno di un metro dal fondale. Sulla destra, la configurazione del “set” visto dall’alto.
Lampadario
A meno di avere davvero un bel lampadario, ma davvero bello, registrare con la classica lampadina sul soffitto come unica fonte di luce è l’errore più grave che si possa fare.
La luce produrrà ombre dure e scure, il volto sarà probabilmente al buio.
Due softbox frontali
È incredibile come un paio di semplici softbox possano trasformare il risultato, creando una luce “giusta” e una scena tutta ben visibile.
L’investimento per due softbox parte da 50 euro circa.
Tre spot
Dieci o quindici euro in più permettono di acquistare un piccolo pannello LED a batterie da posizionare alle proprie spalle, rivolto verso il fondale: questo “stacca” il soggetto dallo sfondo e può essere divertente osare con luci colorate per maggiore profondità.
Drammatica
Se si spostano i due softbox ai lati del soggetto, la porzione centrale del volto e il corpo del soggetto andranno leggermente in ombra. Questo rende il tutto più tridimensionale e “drammatico”. Consigliato per suonare assolo “strappabudella”, meno per un parlato allegro e solare.
Finto naturale
Un softbox spostato più frontalmente, ma non troppo, e allontanato il giusto dal soggetto crea una luce diffusa, simile a quella proveniente da una finestra. Parte del volto sarà in ombra, quindi potrebbe essere una buona idea illuminare la parte corrispondente del fondale per incrementare il contrasto e, ancora una volta, aumentare la sensazione di profondità.
Netflix
Se si ruota il softbox dallo sfondo verso il soggetto, più da vicino, darà una luce di taglio che staccherà in modo netto il musicista dal fondale. Questo tipo di illuminazione dà un’impronta drammatica, cinematografica. Se aguzzate lo sguardo, noterete che letteralmente tutti i dialoghi dei film e telefilm più recenti, commedie a parte, creano ombre e riflessi di questo tipo.
Ring laterale
La Ring Light, a fronte di un piccolo investimento, regala un punto d’illuminazione facile da gestire e dalla resa assicurata. L’effetto sarà simile a quello ottenuto da innumerevoli blogger, risulterà quindi familiare agli spettatori e, potenzialmente, li metterà a proprio agio nell’interfacciarsi con voi.
La luce è regolare, l’ombra è morbida, ma se il soggetto è troppo vicino allo sfondo finirà per proiettare dell’alone.
Ring classico
Montiamo la fotocamera al centro dell’anello e l’ombra sparirà. Il fondale potrebbe perdere di luminosità e questo potrebbe piacere o non piacere. Se la stanza non è delle più belle da filmare, potrebbe essere preferibile.
Ring e lampadario
Se si ha una sola Ring Light, ma si vuole mostrare per bene l’ambiente alle proprie spalle, si può pensare di accendere anche il lampadario.
Un anello abbastanza potente riuscirà ad addolcire le ombre dure del lampadario sul viso e sullo strumento, mentre il fondale acquisterà chiarezza.
Si conclude così l’articolo più Off Topic mai comparso sulle pagine di Accordo, con l’augurio di aver fornito spunti utili per rilanciare la propria professione di musicisti in un momento in cui il web è un canale di rilievo assoluto.
Se il video ha ucciso le star della radio, Internet potrebbe rimescolare presto l’equazione: meglio farsi trovare pronti.
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