Era pure ora, qualcuno potrebbe pensare.
E invece sono rimasto sorpreso e contentissimo.
Ieri, alla tenera età di 13 anni e un po' (per me gli anni dei bimbi si calcolano in mesi per il primo, per i sei mesi, e poi si parte con gli anni, sono vecchio stile) mio figlio mi ha finalmente chiesto di imparare a suonare la chitarra.
Mi sono trattenuto per tutto questo tempo. Non l'ho mai obbligato, ho sempre aspettato che la passione si svegliasse in lui. Prima la batteria, il primo amore che condividiamo, poi il pianoforte, che grazie all'indirizzo musicale della sua scuola media (ed alla professoressa dello scorso e prossimo anno) sta apprezzando sempre più.
Da ieri ha preso in mano la chitarra classica, quella Yamaha C-40 che era di mia moglie quando alle medie decise di suonare la chitarra per poi abbandonare pochi anni più avanti. Ha iniziato con "papà, ma che note fai con le corde a vuoto?" e in neanche un'ora siamo arrivati a vedere i primi accordi.
Sono sempre stato un pessimo insegnante, perdo troppo facilmente la pazienza, ma ieri ho usato tutta la calma che avevo messo da parte in tutta una vita, incoraggiando i tentativi per ottenere un suono dal fa barré - anche lui, vuole sapere tutto subito...
Mi ha riempito di gioia ed orgoglio, anche lui sta diventando un amante della musica su più strumenti, e data la sua testolina sicuramente combinerà più di me e delle mie limitate conoscenze di teoria.
Ora la mia domanda è: come faccio a non rovinare il tutto? Per la batteria ho dovuto a volte insistere con durezza per fargli venire gli esercizi, non a livello di Whiplash ma quasi, lui ha sempre capito ed ora mi ringrazia. Però nella prima fase, dove si deve accendere il fuoco della passione, ha sempre giocato con lo strumento e forse anche grazie a questo gioco ha poi sopportato meglio gli esercizi successivi.
Avete delle idee per non farlo demoralizzare in questa prima fase?
Grazie per l'aiuto! |