| L'ascolto del proprio strumento |
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| di Roberto_Ficarella | 10 maggio 2011 ore 07:30 |
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Parliamo oggi di un aspetto fondamentale per un musicista: l'ascolto del proprio strumento. Potrà sembrare banale, ma è inutile spendere cifre esagerate in fusti e piatti senza considerare quello che è l'ultimo e fondamentale anello della catena, ossia le nostre orecchie. |
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| Gibraltar - Swing Nut |
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| di Roberto_Ficarella | 01 maggio 2011 ore 07:30 |
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Quante volte capita durante i cambi di piatto, in concerto o in sala prove, che le farfalle caschino per terra? Ovviamente, causa legge di Murphy, questi piccoli diavoli tendono sempre a infilarsi nelle parti più inaccessibili del set, solitamente sotto la cassa, mimetizzati dalla gamba di un'asta, o peggio ancora completamente nascosti dalla piastra del pedale. |
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| Acustica ed elettronica, il meglio dai due mondi |
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| di Roberto_Ficarella | 24 aprile 2011 ore 07:30 |
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Grazie al recente proliferare dei campionatori software di suoni percussivi (Battery, Drumkit from Hell, BFD...) e al miglioramento tecnologico delle centraline, moltissimi batteristi stanno decidendosi a esplorare il lato virtuale dello strumento. Sono in tanti infatti i musicisti che si procurano un set elettronico come alternativa a quello acustico, per lo studio (spesso a casa) ma anche per le prove. |
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| Sordinare o non sordinare... |
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| di Roberto_Ficarella | 17 aprile 2011 ore 07:30 |
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L'eterno dilemma ossessiona da sempre batteristi di ogni genere, che si dividono in due scuole di pensiero. Da un lato c'è chi ripudia a prescindere ogni tipo di sordinatura in quanto la considera una violenza al proprio strumento. Dall'altro, esistono batteristi che ricoprono vistosamente il proprio set con fazzoletti, cerotti e sordine di ogni tipo, fino a rendere quasi impossibile identificare il tipo di pelle sottostante. |
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| Quattro chiacchiere con Andrea Franchi |
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| di Roberto_Ficarella | 30 marzo 2011 ore 07:00 |
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L’appuntamento è il 26 marzo alle sette, subito dopo il check, al Demodè di Bitritto (Bari). Le curiosità da chiedere ad Andrea Franchi, batterista (ma non solo) di Paolo Benvegnù, sono tante. Hermann, il loro ultimo lavoro discografico, è un bimbo di appena un mese e mezzo, anche se il carattere altamente evocativo dei testi e la consapevolezza nei suoni e negli arrangiamenti fanno pensare ad un uomo già maturo.
Le prove si prolungano oltre il previsto e per questo motivo la band decide di invitarmi a cena con loro, in modo da ottimizzare i tempi e fare una piacevolissima chiacchierata davanti a un piatto fumante di cavatelli e un bicchiere di vino rosso di un certo spessore. |
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