Sono del 1973, suono la chitarra da quando avevo 16 anni. Mi piace il rock, in senso molto ampio. Gli artisti che amo di più sono Bruce Springsteen, Pain of Salvation, Steve Vai, Savatage, i Rainbow di R.J.Dio, Damien Rice...e poi un'infinità di altri.
I chitarristi che più mi hanno influenzato sono Vai, Satch, Randy Rhoads, Patrick Rondat, Criss Oliva, Paul Gilbert, Yngwie, Mark Knopfler, David Gilmour, Al Pitrelli, Nuno...e poi un'infinità di altri.
Ho suonato in tanti gruppi, facendo sia musica originale (la cosa che amo di più) che tributi a band come Dio, Whitesnake e dintorni.
Città: Roma Genere: Rock. Sono interessato a: Chitarra elettrica, Home recording. Sito Internet: www.facebook.com/urbansteamroma
Questa recensione, oltre a presentare una chitarra decisamente rara, è anche un po’ il mio tributo di affetto al primo strumento “serio” che ho posseduto.
Era il 1992, il giovane metallaro che era in me stava maturando…e anche i primi sintomi di GAS si facevano sentire. Venivo dalla mia prima elettrica, una dignitosissima Aria Pro II, dopo 2 o 3 anni decisi che avevo bisogno di una chitarra più impegnativa.
Mi recai con lo sponsor che avrebbe finanziato il mio regalo di diploma (il paparino) nel piccolo ma fornito negozio dove risiedeva il mio pusher.
Inutile dire che già da settimane bazzicavo il negozio coi miei compagni di merende di allora, e avevo adocchiato la mia preda: una bella Charvel rossa…non era una Jackson ma era lo stesso abbastanza metallara. Aveva un ponte tremolo Floyd lic., 2 humbucker…e poi era sulle fotografie di un sacco di chitarristi.
Mi ricordo che costava un milione tondo tondo.
Ho deciso di scrivere questo articolo con un duplice scopo.
Il primo è quello di recensire questa testata. Anche se ci sono già articoli e post su di lei oggi posso dire di conoscerla bene (4 anni di utilizzo abbastanza intenso).
Il secondo è quello di raccontare come, attraverso il rapporto con i pregi e i difettidi questo amplificatore, ho trovato un equilibrio fra ricerca del suono “perfetto” , GAS e capacità di adattarsi ai suoni invece di perdersi tra i mille prodotti disponibili.