Quante volte in numerosi post che trovo sul sito di Accordo, incontro discussioni a volte anche accese e al limite dell'insulto verbale, su chi sia meglio tra un chitarrista ipertecnico e l'altro, meno tecnico ma trasudante feeling da ogni poro della sua pelle, sul fatto che studiando troppo tecnicamente lo strumento si perda il "suono" e l'espressività, o viceversa che senza troppa tecnica si suoni magari in maniera espressiva ma senza la possibilità di poter creare qualcosa di tecnicamente interessante.

La RD è una delle Gibson più sottovalutate, sia dai musicisti sia dai collezionisti. Questo strumento, prodotto dal 1977 al 1982, è frutto dell'impegno del settore "research and developement" della casa di Kalamazoo e deve il suo nome proprio alle lettere iniziali di tali parole. La produzione si articolava in tre modelli di chitarra (Standard-Custom-Artist) e due tipi di basso (Standard-Artist), costruiti negli stabilimenti di kalamazoo in Michigan.

Articolo ridigitato dall'originale e postato da Donato Merra.

Una delle mie chitarre più belle... sono due. Se mi passate questa brutta frase, capirete che non si tratta di uno svarione grammaticale, me della pura verità. Mi riferisco alla Fender telecaster Thinline. La sognavo già nei primi anni '80, quando ancora compariva nella rubrica Off the wall di Teisco Del Rey, prima di diventare a tutti gli effetti uno strumento ricercato dai collezionisti.

Alla fine degli anni '60, per la prima volta, Fender e Gibson, anziché percorrere vie nuove, tornano sui loro passi. Compaiono sul mercato due strumenti con le caratteristiche di modelli degli anni '50. Gibson ripropone la Les Paul Gold Top con P-90 e stop tailpiece, ultima versione prodotta prima della nascita dei Paf. Fender replica il Precision originale, cambiandogli il nome: adesso lo chiama Telecaster Bass.

Ciao ragazzi, eccomi qui ad abusare ancora dello spazio gentilmente messo a disposizione dagli amici di Accordo (se va avanti così diventiamo parenti) per parlarvi di quella che io chiamo la sorpresa con gli occhi a mandorla, la Stratocaster Reissue ’60 made in Japan, acquistata nel 1996 come chitarra di scorta da utilizzare per prove, modifiche, customizzazioni selvaggie che nessuno si sognerebbe di apportare alla propria Stratocaster made in Usa.

Cari amici di accordo, torno a scrivere sul per darvi la mia personale recensione della Stratocaster ‘62 Reissue Vintage Usa in mio possesso, spinto soprattutto (sono un pigro!) da un email ricevuta - Udite Udite - dal mitico chitarrista nostrano Tolo Marton, vincitore del Jimi Hendrix Electric Guitar Festival. Tolo è il fortunatissimo e meritorio possessore dell'unico prototipo hand-made che ha poi lanciato la limitata produzione di serie della Hendrix Tribute Stratocaster, consegnatogli brevi manu dal padre del compianto Jimi (tenete presente che il nostro Tolo è stato capace di schiantare migliaia di guitar-hero d'oltreoceano con una personale versione di Alpine Valley che ha fatto cadere qualche lacrima di nostalgia a tutta la famiglia Hendrix)

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Ciao Ragazzi, utilizzerò lo spazio messo gentilmente a disposizione da Accordo per parlarvi del mio ultimo acquisto, avvenuto nel ormai lontano 1998 (Sigh... dopo la nascita di mia figlia, non riesco più a mettere da parte neanche i soldi per una muta di corde come si deve).