Oggi è sabato mattina, uno come tanti, dovrei sbrigare del lavoro arretrato, ho sempre del lavoro arretrato, qualcosa da verificare, mail da leggere a cui rispondere, vorrei farmi una passeggiata ed andare a salutare qualche amico che non vedo da molto tempo, magari prendere la chitarra, accendere l'ampli e fare due accordi, mi è pure arrivata la scheda grafica nuova, ho installato un bel gioco 3D di quelli potenti per il solo gusto di vedere come mette in crisi il computer aggiornatissimo ma non ne ho voglia di giocare e come capita da un po' di tempo, vado su Accordo e mi metto a leggere i diari e la home page in cerca di qualcosa che mi diverta o addirittura mi stimoli qualche riflessione.

A volte capita di trovarsi in casa un problema e non avere modo di eliminarlo dovendosi rassegnare a conviverci, a volte poi, capita di risolverlo quasi per caso in modo tanto banale e semplice da farci chiedere come mai non ci si è pensato prima... è proprio quello che mi è successo e che mi appresto a raccontarvi.

Dopo un silenzio di parecchi mesi rieccoci su SoundTech per parlare di un'idea che sto sperimentando da un po' di tempo e che vorrei condividere col popolo accordiano. Di che si tratta? cliccate su "leggi e commenta" e lo scoprirete!

Sono ormai due giorni che sono ritornato alle mie solite faccende ed ormai il ronzio alle orecchie è quasi passato così come la rotondità del mio stomaco è tornata ad un raggio di curvatura più normale, ho recuperato quasi tutto il sonno perso e la pelle sulla punta delle dita è ricresciuta quasi tutta, ho smesso di illudermi di essere ancora li e ormai mi sono rassegnato all’idea di essere nuovamente un normalissimo sistemista in un normalissimo ufficio che fa le sue normalissime cose su dei normalissimi computer... ma per tre giorni sono stato anche io speciale!

Stamattina, mentre ripulivo l'archivio sul portatile, mi sono imbattuto su un vecchio articolo scritto quasi due anni fa. Sinceramente non ricordavo nemmeno di averlo mai pubblicato ma mi è piaciuto rileggere una discussione così vecchia alla luce di due anni di esperienza in più... ve la ripubblico sperando di riattivare una discussione e magari guardare cosa è cambiato nel frattempo

Ultimo capitolo di questa "saga dei consumi", nessuna conclusione e, spero, tantissime domande da porci (e non nel senso suino!). Spero che tutto questo lavoro sia stato utile almeno a qualcuno...

Tanti anni fa rimasi impressionato da un concetto espresso da Beppe Grillo in uno dei suoi ultimi spettacoli televisivi in RAI (a dire il vero il suo ULTIMO spettacolo nella televisione pubblica), detto in breve faceva notare come con le parole si possa distorcere la realtà a proprio piacimento e che grazie a questo meccanismo si sono potute legittimare le più grandi ed abominevoli ingiustizie contro il genere umano, dai nazisti che chiamavano "campi di lavoro" o campi di rieducazione o della gioventù i loro campi di concentramento fino alle piccole ingiustizie quotidiane dove si cambiano i termini per far apparire la realtà meno brutta e in qualche modo nasconderla in un angolo periferico dove non disturbi...

Questa volta le parti si invertono, qualcuno mi ha fatto notare che ultimamente sembro schierato contro le grandi imprese, contro la moda (o per usare un termine particolarmente azzeccato, mainstream) e contro i grandi marchi... in effetti un po' è vero, non sono mai stato un simpatizzante per l'oggetto "di marca in quanto tale"...

Ancora una volta un temino sulla comunicazione ed i suoi effetti sul mercato, ma ricordate che non leggerete una sentenza ma solo una esposizione dei fatti...

Come direbbe Lubrano, la domanda sorge spontanea... che diavolo è la qualità, cosa significa questa parola che se messa in bocca a 10 persone differenti assume altrettanti significati?

Altra breve digressione in tema di consumi e persuasione, stavolta ho voluto dare l'accento ad un meccanismo che sembra aver trovato grandi applicazioni solo recentemente, ovvero quando ci si è resi conto che non era più possibile arginare l'informazione e continuare a trarre potere dalla sua gestione a svantaggio di chi non ne poteva ancora avere accesso...

Il tema di oggi riguarda un fenomeno in continua crescita a partire dagli ultimi anni, l'endorsement è diventato uno dei protagonisti nel processo di scelta, dalle piccole realtà alle grandi multinazionali non esiste quasi eccezione alla logica di avere almeno un endorser nelle proprie file...

Secondo tema "caldo" sui consumi, come al solito in forma di appunti sparsi da commentare... è davvero un pacco di tempo che volevo scrivere qualcosa su questo argomento, almeno da due anni ci rimugino, spero che vi piaccia.

Quante volte ci siamo trovati a comprare cose che ci parevano irrinunciabili e capaci di cambiare in meglio la nostra vita in un primo momento (generalmente finchè non le abbiamo pagate e portate a casa!) per poi renderci conto dopo pochissimo che disilludono le nostre aspettative lasciandoci quel senso di insoddisfazione misto a delusione che poi è la molla che ci spingerà più avanti a tentare un altro acquisto, anch'esso irrinunciabile, capace di migliorare la nostra vita ecc...

Il mio dubbio di oggi è sui pickup da strato che suonino veramente strato, volevo condividere l'esperienza di ieri con un amico: La prova vedeva tre chitarre (in realtà erano presenti anche altre due special guest ma che non facevano parte dell'esperimento)...

Terza ed ultima parte della saga del Grappa... l'è stata proprio 'na bella giornata!

Continua la saga del Grappa Guitar Camp 4 con la giornata di sabato, quella più densa di eventi, la più ricca, la più malata, la più alcolica, la più cialtrona, la più goliardica, la più... e basta!

A volte capita, per merito o per caso, di entrare a far parte della storia o anche semplicemente di essere parte di un evento che sul momento può sembrare qualcosa di ordinario ma che poi si rivela essere per quello che è, una pagina indelebile della nostra esperienza di vita... per me il Grappa è stato uno di questi eventi, storico, irripetibile, grandioso eppure basato su un’idea semplice e un po’ ingenua: mettere insieme delle persone per cercare di imparare l’uno dall’altro.

Spesso noi musicisti ci comportiamo in modo quantomeno bizzarro, ci lanciamo in facili entusiasmi salutando il moderno come qualcosa di meraviglioso ancora prima di toccarlo con mano, chiedendoci come avessimo fatto a vivere senza fino ad allora, per poi ritornare sui nostri passi con la stessa velocità e arroccarci in quella sicura fortezza che è costituita da tutto ciò che è consolidato e familiare e più o meno nasce in quegli anni d'oro... ogni volta è sempre la stessa storia: esce un nuovo tipo di strumento (che sia un effetto, un ampli, una chitarra particolarmente innovativa) e facciamo a gara ad accaparrarcene una trovandoci poi su migliaia di palchi in tutto il mondo, tutti con la stessa dannata chitarra, tutti felici fino a che, generalmente dopo qualche anno, ci riviene la nostalgia della nostra amata Stratocaster che costringe il nuovo acquisto ad essere rinnegato e relegato a qualche angolo della nostra cantina a prendere polvere manco fosse il peggiore dei regali di matrimonio al contempo inutile e bruttissimo...