“Alcuni dicono che Buddy Rich, che peraltro adoro e di cui sono un grande fan, abbia affermato quale sia la presa tra queste due impugnature, quella corretta e quella sbagliata. Personalmente non sono in linea con questo pensiero. Se fosse così, perché non suoniamo tutti nello stesso modo, utilizzando addirittura la Traditional su entrambe le mani? In questo caso potrebbe avere un senso ma nella realtà non è così, lo stesso Buddy con l’altra mano utilizzava la presa Match. Così come era in grado di suonare in modo sublime con quella mano, sono convinto che avrebbe potuto fare lo stesso con l’altra, copiandone semplicemente l’impostazione. In questo caso forse avrebbe più senso ma proprio lui, è una di quelle persone che ha sviluppato la Traditional in modo incredibile e ovviamente dopo 30 anni di pratica, trascorsi a cercare di superare questo handicap (nda: dato dalla complessità della presa stessa), sarebbe davvero difficile rinunciarvi. Lo stesso è capitato anche a me e alla fine ho preso la decisione di cambiare per diverse motivazioni, incluso l’infortunio dovuto alla sindrome del tunnel carpale”.
La sindrome del tunnel carpale è una malattia nervosa piuttosto grave dovuta alla compressione del nervo mediano, che colpisce prevalentemente soggetti che svolgono mansioni manuali ripetitive. Molti musicisti ne sono colpiti e spesso è consigliato l’intervento chirurgico. In alternativa c’è la laser terapia, tecarterapia, le onde d’urto o la terapia manuale ma è oltremodo necessario cambiare le proprie abitudini legate alla postura e utilizzare il più possibile attrezzature ergonomiche.
Thomas comincia ad accusarne i sintomi già alla fine degli anni ’90 con l’ intorpidimento della mano destra. Dopo otto anni, a seguito di un progressivo peggioramento della sensibilità tattile, decide di consultare un medico che gli diagnostica la sindrome. Per un altro anno adotta soluzioni alternative (iniezioni di cortisone, creme, agopuntura etc.) per arginare il problema, fino a giungere a una quasi totale mancanza di sensibilità nella mano. Solo allora decide di ricorrere - per ben 2 volte - all’operazione, adottando altresì una rigorosa terapia riabilitativa quotidiana che lo porta a una progressiva guarigione. In seguito avverte un problema analogo anche alla mano sinistra e questo è il motivo del cambiamento d’ impostazione. Per simili ragioni anche altri famosi batteristi hanno cambiato l’impugnatura daTraditionala Match come Jack DeJohnette, Dave Weckl e negli ultimi anni anche Steve Gadd.
Riprende quindi la spiegazione della sua esperienza:
“Ero stufo di questa situazione, cercavo una soluzione definitiva. Volevo anche una nuova sfida da poter attuare in autonomia, per avere nuovi stimoli, cambiando ad esempio l’aspetto più radicato nel mio modo di suonare, che ovviamente è rappresentato dall’impugnatura. Questo aspetto influenza ogni cosa sulla batteria, dal modo in cui impostiamo l’ angolazione del kit, al modo di lavorare delle mani, che agiscono di conseguenza con meccanica, tecniche e movimenti completamente diversi tra loro”.
E qui Thomas fa un’analogia tra il modo di utilizzare le bacchette e la tecnica di esecuzione sulla chitarra.
“Quando suoniamo in questo modo, è un po' come suonare una chitarra dove le due mani fanno qualcosa di completamente diverso tra loro. Una mano suona accordi e preme le corde mentre l’altra strimpella producendo contemporaneamente un suono. Entrambe devono essere perfettamente coordinate nonostante si stia usando tecniche completamente diverse. La stessa cosa accade qui, questo è il movimento verso il basso della bacchetta che incorpora le dita, senza però coinvolgere il polso.Si sa, che con la mano sopra la bacchetta si crea molta più forza e ci vogliono anni per bilanciare la potenza tra le due tecniche per farle suonare in perfetta sintonia. L'unica cosa che trovo molto interessante nella Traditional è l'asimmetria dell'impugnatura, che richiede un modo di pensare diverso. Per quanto riguarda la pratica, per ovvi motivi legati all’anatomia, devi esercitarti maggiormente con una mano, più che con l’altra”.
A questo punto Lang propone una descrizione della ripetitiva routine di studio adottata da Thomas con laTraditional.
“Concentrandosi sempre sulla mano sinistra, enfatizzando pratica, resistenza e sviluppo della stessa, si ha certamente un effetto sul modo generale in cui si pensa quando si suona la batteria”.
È spesso difficile sentire un artista del suo livello o in generale un professionista, parlare d’ infortuni o debolezze legate alle proprie prestazioni. Di fatto, questo è il valore aggiunto della sua lezione. E’ molto importante analizzare la propria tecnica a fondo per verificarne la reale efficienza. La consapevolezza nell’utilizzo di un’impostazione corretta, il pieno controllo dei movimenti e un utilizzo appropriato di muscoli ed energia, porta senza dubbio a un miglioramento delle prestazioni ma soprattutto, crea dei vantaggi a lungo termine evitando eventuali danni futuri. Thomas Lang l’ha fatto e continua a farlo, ottenendo risultati eccezionali ad altissimi livelli.
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